Cerimonia conclusiva della VI edizione del Premio Nazionale di Poesia "Marco Di Meola"
Al primo posto, con un premio in denaro di 500 euro, si e' classificato Marforio Arsenio, con la poesia "Tu/e-mulazioni"
Redazione
La Fondazione Gerardino Romano, a seguito della cerimonia conclusiva della sesta edizione del Premio Nazionale di Poesia Marco Di Meola che si è tenuta a Palazzo del Genio a Cerreto Sannita, ha diffuso quelli che sono i risultati finali.
Al primo posto, con un premio in denaro di 500 euro, si è classificato Marforio Arsenio, con la poesia "Tu/e-mulazioni", di Concorezzo (Monza Brianza), con la seguente motivazione: "Poesia dalla crudezza realistica, distillata, dosata e potente: in perfetto equilibrio tra la visione miracolosa dell'intraducibile e la rassegnazione dell'irraggiungibile mistero dell'esistere.
L'autore concentra il proprio occhio temporale sullo scoramento del "viaggiatore" (o del Sé autentico) che, di fronte alla realtà che ci sfugge, mette a nudo l'itinerario acceso del linguaggio.
Dunque, la lingua si snoda in stratificazioni, citazioni, calchi nutrendosi di concetti ingegnosi in cui la paura della fine, dell'inesistente e dell'impossibilità di agire ci pone di fronte alla domanda della nostra significazione".
Al secondo, Roberto Benvenuto con la poesia "Le cose stanno", di La Spezia con la seguente motivazione: "Con un linguaggio sapiente e delicato, si descrive un quotidiano lento e ripetitivo in cui gli oggetti e la loro presenza sono i testimoni del vissuto.
A questo scenario, si contrappone un'assenza che certifica il tempo trascorso.
Sarà il ricordo, inaspettatamente, a trattenere ciò che permane nei silenzi delle cose e nel vuoto dei luoghi attraversati".
In questo caso, non avendo Benvenuto ritirato personalmente il premio, ha perso il diritto al riconoscimento in denaro ma ha conservato la posizione in classifica.
Terza classificata, con un premio in denaro di 200 euro, Lidia Dragone con la poesia "Chi l'avrebbe mai immaginato", di Jesolo (Venezia) con la seguente motivazione: "La poesia restituisce un'immagine, nitida, che si svela agli occhi del lettore e poi si ritrae a proteggere l'emozione che ha liberato.
Racconta di un tempo che è, contemporaneamente, passato, presente e futuro, disvelando l’inaudito. Un linguaggio delicato che rivela un'assenza che diviene pieno, come parola che lascia le labbra e si fa suono".
Le ulteriori sette poesie segnalate ex aequo sono: Nunzio Buono, "L'insolito", Casorate Primo (Pavia); Ivan Fedeli, "L'età della ragione", Ornago (Monza Brianza); Cristina Marchesan, "Formidabili solchi", Staranzano (Gorizia); Tiziana Monari, "Non hanno alcun suono le conchiglie", Prato; Michela Polito, Tepali (Roma); Patrizia Stefanelli, "Di miele cospargi la bocca", Itri (Latina); Veruska Vertuani, "Marco Cavallo libera tutti", Aprilia (Latina).
Gli organizzato, quindi, hanno ringraziato gli oltre duecento autori che hanno aderito al premio ed il lavoro svolto dalla giuria, composta da: Tullia Bartolini, Domenico Cipriano (presidente), Rosanna Fappiano, Antonietta Gnerre, Monica Iadarola, Flavio Ignelzi, Rita Pacilio.
Hanno partecipato all'evento: Felice Casucci, assessore alla Semplificazione Amministrativa e al Turismo della Regione Campania; Francesco Trotta, delegato del sindaco Giovanni Parente ed assessore agli Affari Generali del Comune di Cerreto Sannita; la famiglia Di Meola; la giuria; i finalisti.
La manifestazione è stata patrocinata dalla Regione Campania e dal Comune di Cerreto Sannita.
I contrappunti musicali sono stati eseguiti dal maestro Mario Del Vecchio.
Le letture sono state curate da Ilaria Masiello. Fotografie di Roberto Parente. Riprese e montaggio video a cura di Lorenzo Di Biase.
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