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Benevento, 30-06-2025 10:38 ____
Dare o semplicemente rinnovare un nome a luoghi della citta' di Benevento non e' una cosa importantissima
Ha fatto pero' riempire le pagine dei giornali in questi giorni anche con precisazioni e polemiche, scrive Carmine De Gennaro
Redazione
  

Sul dibattito in merito alla toponomastica cittadina, interviene Carmine De Gennaro, ingegnere.
"Gentile direttore - scrive - qualcuno usa anche paroloni con il "rivendicare cultura, forse dispersa da altri".
Dare o semplicemente rinnovare un nome a luoghi della città di Benevento.
Non è una cosa importantissima, ha fatto, però, riempire le pagine dei giornali in questi giorni anche con precisazioni e polemiche, ma si trova modo, comunque, d'incrementare il poco invidiabile primato nazionale di Benevento in tema di taglio di nastri e inaugurazioni.
I giovani continuano ad andare via in cerca di lavoro, la città respira l'aria che ha ed è priva di depurazione. Ora è il momento della toponomastica.
Dopo la recente soluzione per le contrade con l'apposizione dei numeri civici (il servizio postale però va sempre peggio, non arriva quasi più niente come corrispondenza) e dopo decenni di letargo da parte di amministrazioni passate, il sindaco Clemente Mastella ha riaperto giustamente e per quel poco che può servire un aggiornamento toponomastico cittadino con aggiunta di nomi  che hanno fatto la storia d’Italia.
I democristiani Ciriaco De Mita e Alcide De Gasperi (la inaugurazione del Palazzo ad egli dedicato) con altri hanno avuto il loro luogo meritato con il loro nome.
Forse per De Gasperi si poteva scegliere di meglio pensando a una futura titolazione di piazza Risorgimento o della Villa Comunale.
Giacomo Matteotti, assassinato il secolo scorso da una squadraccia di assassini fascisti, è martire e uomo simbolo della libertà e dell'attuale sistema democratico repubblicano.
Benevento aveva una piazza intitolata a Matteotti ma da tempo si chiama piazza Santa Sofia.
Bisognerebbe dedicare con una certa immediatezza uno spazio in città con il nome di questo illustre personaggio simbolo di libertà e democrazia. Uno spazio importante.
Poi ci sono tanti altri nomi meritevoli di  essere inseriti  in una rinnovata "nomenclatura" toponomastica espressione di personaggi importanti del passato di partiti politici e non solo di partiti politici.
Come fu fatto ingiustamente per Matteotti, il cui nome (anche se tuttora ancora presente su targa mai rimossa) fu cancellato per dare spazio al nuovo nome di piazza Santa Sofia, si potrebbe procedere con l’attribuzione o anche il cambio del nome di luoghi e vie della città.
Giuseppe Garibaldi è forse il nome più diffuso in ogni città e paese d’Italia nelle indicazioni toponomastiche.
A Benevento abbiamo il corso Garibaldi a cui potremmo tranquillamente cambiare il nome, potrebbe diventare corso Matteotti o De Gasperi.
A pensarci bene, Giuseppe Garibaldi non fu affatto buono con il Sud d'Italia, che per la verità storica si chiamava Regno delle Due Sicilie. Sotto la giustificazione di unire lo Stivale, su ordine dei Savoia e con l'aiuto o l'indifferenza di Francia e Inghilterra e la benedizione dei poteri forti dell’epoca (massoneria e altro), Giuseppe Garibaldi nel maggio del 1860 invase criminalmente (una opinione pesante espressa con termini non condivisibili di cui si assume la responsabilità De Gennaro ndr) uno stato sovrano: il Regno delle Due Sicilie guidato dai Borbone.
Lo stato borbonico fu cancellato dalla faccia della terra e dieci anni dopo, nel 1870, fu cancellato, ancora in maniera criminale, con qualche cannonata a Porta Pia in Roma anche lo Stato Pontificio di cui Benevento faceva parte.
Ai Savoia, che, per propri interessi, avevano progettato e diretto l'unificazione italiana con l'annessione violenta e sanguinosa di stati liberi e sovrani del Centro e del Sud dello Stivale andò veramente molto bene: Una semplice e banale scomunica da parte del papa del tempo Pio IX, a dimostrazione eterna che i papi non contano un bel niente nel regolare la vita e la pace nel mondo.
Giuseppe Garibaldi, se mi si consente l'accostamento e con le ovvie differenze, è come Vladimir Putin: Criminali e invasori di Stati confinanti liberi e sovrani.
Se abbiamo un po' di pazienza di aspettare il termine dell'operazione militare speciale russa che farà scomparire l'Ucraina come paese libero, indipendente e sovrano con una piena capitolazione, non sarà difficile verificare che la strada più importante di Kiev sarà intitolata a Vladimir Putin.
Come purtroppo succede da tantissimo tempo in Italia con Giuseppe Garibaldi. Via il nome di Garibaldi da Benevento.
Nella rimodulazione e nel rinnovo della toponomastica di Benevento si faccia spazio a persone che veramente meritano di essere ricordate.
A partire, anzi a ripartire, da Giacomo Matteotti".

comunicato n.171736




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