Riqualificazione immobiliare e rigenerazione urbana ancorate alle linee strategiche del Piano Casa Italia presentate dal Ministero dell'Infrastrutture
Si rafforza il modello della citta' policentrica, insieme e quello della citta' dell'area vasta. Anche per Benevento questo schema e' valido. E' la nuova geometria dello sviluppo locale, commenta Vincenzo Carbone, architetto
Redazione
Ci scrive Vincenzo Carbone, architetto, per svolgere delle considerazioni sulla riqualificazione immobiliare e la rigenerazione urbana ancorate alle linee strategiche del nuovo Piano Casa Italia presentate dal Ministero delle infrastrutture, con le relative risorse finanziarie.
E' evidente, sottolinea Carbone, la connessione tra "pianificazione" e "housing sociale", anche secondo i nuovi criteri offerti dalle linee strategiche del Piano Casa Italia.
La città delle persone
"Egregio direttore - si legge - sette giorni fa, il Ministero delle Infrastrutture, ha presentato le linee strategiche del Piano Casa Italia (con i relativi fondi), strumento per il contrasto al disagio abitativo delle Città.
L'offerta abitativa è basata sull'integrazione tra edilizia residenziale privata, pubblica e sociale, sull'integrazione tra strategie nazionali e locali, sulla riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente e sulla sperimentazione, attribuendo ruolo importante al terzo settore e al partenariato.
In questo modo, la riqualificazione e la rigenerazione, diventano i temi chiave della modernità, aprendo la strada alle riflessioni sulle trasformazioni urbanistiche.
La strategia nazionale mette in evidenza due aspetti: L'ottimizzazione della valorizzazione del patrimonio immobiliare esistente; Il superamento delle forme tradizionali dell'housing.
Entrambi gli aspetti tendono a superare il perimetro classico della cooperazione e dell'assistenza.
Tendono a indirizzare l'azione locale a scelte fortemente ancorate alle necessità reali delle realtà urbane.
Ciò per evitare che, i luoghi e gli immobili in disuso, tornino ad essere, dopo la riqualificazione, poco frequentati.
Nel senso che gli spazi e gli immobili, vuoti erano primi, e vuoti "potrebbero" essere dopo, con la differenza, magari, che sono solo più fichi perché ristrutturati.
Il punto è superare le criticità, spesso riscontrate nelle città medie, dove il ritorno all’investimento da parte di attori economici, ha generato progressivamente, in virtù di una marcata dimensione commerciale e di una poco marcata disciplina urbanistica, fenomeni di gentrificazione impattanti.
Come afferma Maurizio Carta dell’Università di Palermo, se si vuole vincere l'ardua sfida di una rigenerazione urbana basata sulla cultura, la creatività, l'inclusione e la giustizia, dobbiamo stipulare una migliore e più equa alleanza tra eredità e innovazione, tra socialità ed economia, tra politica e civismo.
Questa riflessione di Maurizio Carta, ricorda la sfida etica di Adriano Olivetti, ancora attuale.
Olivetti, riuscì nell'arduo tentativo dell'alleanza sociale tra operai e impiegati.
Realizzò abitazioni e servizi per gli operai e per la governance della sua fabbrica.
Favorì, così facendo, il primo laboratorio di sano interclassismo sociale.
Questo laboratorio divenne molto tempo dopo, con Aldo Moro, politica e azione di governo, e ancora più avanti, con Giuseppe Campos Venuti, urbanistica riformista, basata sul contrasto alle diseguaglianze.
Possiamo, quindi, affermare che nelle trasformazioni urbanistiche, è fondamentale il primato della finalità etica, ed è altrettanto fondamentale il coinvolgimento emotivo verso la propria città, pur riconoscendo importante la missione dell'attore economico privato.
Come afferma Italo Calvino nelle "città invisibili": Le città non sono, semplicemente, il risultato della mente o del caso, ma richiedono, per essere trasformate, il coinvolgimento dell'anima dei loro abitanti.
La costruzione di questa alleanza tra abitanti, amministratori e stakeholder, marca l’attenzione sul l'Housing Affordable.
Forse sarà il futuro strumento dell'abitare.
E' importante, per contrastare la divisione classica delle zone urbanistiche e dall'altro privilegiare flessibilità, mixetè funzionale, coesione.
Anche Francesco Rutelli, insieme a Federica Brancaccio, presidente nazionale dell'Ance e Associazione Mecenate 90, stanno lavorando a questa impostazione.
Nell'ambito della preparazione della conferenza della Città nel Futuro di ottobre su tre temi: Acqua, abitare e clima.
L'affordable housing, o edilizia accessibile, parte da un nuovo approccio, fornire gestione, servizi e residenze a costi tali che non superano il 30% del reddito familiare del nucleo a favore di ceti medio-bassi, garantendo così la qualità di vita dignitosa senza compromettere le spese essenziali, come cibo, istruzione e cure mediche.
Può diventare il vero contrasto ai processi di gentrificazione, dove a volte la marcata dimensione commerciale di taluni attori economici ha reso evidente l’espulsione di ceti più deboli.
Ma l'affordable housing è anche la risposta alla desertificazione dei quartieri (o dei centri minori), dove la percentuale di abitazioni vuote porta all’abbandono, al declino della vivibilità e dell'attrattività.
Questa strategia è il cuore dell'agire urbanistico, insieme alla necessaria visione generale della città.
Ciò vale per le città medie, piccole e i centri minori, connessi alle città stesse.
L'Inu, sottolinea la necessità di una visione generale (pianificazione) fondata sulla qualità e sulle prestazioni, anziché quella rigida conformativa e rispettosa solo parametri edilizi.
L'impostazione rafforza il moderno "criterio informatore": La visione performativa degli interventi urbanistici nella prospettiva generale della città, prospettiva finalizzata a valorizzare le differenti identità urbane e dei centri minori attraverso la rigenerazione, differente per ogni quartiere o centro.
Questo rafforza il modello della città policentrica, insieme e quello della città dell'area vasta.
Anche per Benevento questo schema è valido.
E' la nuova geometria dello sviluppo locale.
La città dei quartieri è anche l'impegno di Maurizio Carta a Palermo.
Dove è assessore allo sviluppo della città policentrica.
La città di Palermo, è divisa in quartieri, differenti per identità (come in molte città dell'Italia).
Alcuni quartieri sono famosi e attraggono visitatori: "Ballaro" o "La Vucciria", il cui mercato è stato dipinto da Renato Guttuso.
Rispetto al tema dell'efficienza, del clima e dell'inquinamento, molte città e molti sindaci, lavorano per mettere in essere azioni, spesso ardite.
Azioni, anche avversate dai residenti (e non solo in termini di consenso) riluttanti a modificare le proprie abitudini di vita, facendo oscillare le comunità tra felicità e infelicità, tra successo e insuccesso, tra attrattività e ripiegamento.
In questo dilemma, la rigenerazione urbana partecipata e i giovani possono concorrere a superare le resistenze che, spesso, non invogliano a praticare soluzioni miscelate con i nuovi ingredienti.
La creatività, la flessibilità, la mixetè e l’innovazione sono gli approcci che possono condurre al cambiamento condiviso (e non solo nell'housing sociale)".
comunicato n.171614
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