Dei circa 150mila cittadini che nel secolo scorso emigrarono dal Sannio una parte significativa si stabili' nei vari Paesi dell'America latina
Oggi alcuni di essi tentano di ritornare nella terra dei loro avi. Anche il Sannio da provincia di emigrazione sta diventando area di immigrazione. Al tempo stesso partono e arrivano migranti. Le foto del libro "Cile e Peru'" di Antonio De Concilio ci dicono che ogni parte del mondo e' bella finche' ospita anche chi viene da fuori
di Roberto Costanzo
"Cile e Perù" è il titolo di un libro di difficile classificazione.
Non è soltanto un eccellente album di foto, questo testo di Antonio De Concilio, ma anche un libro di percezioni colorite e coloranti, appunto perché anche i colori di quelle terre e di quelle genti sono entità vive.
Scenografie fantastiche, paesaggi e abitanti sorprendenti.
"Scenari su cui discutono scienza e leggenda", ma anche "cumuli di pietre che rappresentano un calendario precolombiano".
Persone e personaggi che non sai se classificare latino-americani o americo-latini. Nativi in attesa di emigrare o immigrati ormai radicalmente integrati.
Mi si potrà dire che sto esagerando o confondendo un album di fotografie con dei capitoli di storia ed allora vorrei suggerire ai lettori di questo mio articolo di aprire il libro di De Concilio e non fermarsi a valutare ed apprezzare il valore tecnico ed espressivo delle foto, ma leggere e rileggere le foto, penetrare nei colori e nei sapori di quelle terre, di quei paesaggi, di quelle genti, senza fermarsi agli occhi di quella madre e di quel bimbo della copertina, che appunto raccontano, interrogano, sollecitano.
In quegli spazi latino-americani del Cile e del Perù, in quegli occhi e visi di colori ed espressioni apparentemente estranei, ci siamo anche noi, noi latini, noi sanniti.
Difatti le foto di questo libro ci dicono che quei paesaggi non sono soltanto opera dei lontani antenati della maggior parte delle persone ivi residenti, ma anche di chi nei secoli scorsi partì dalle coste del Mediterraneo e dalle rive orientali dell'Atlantico spagnolo e portoghese, e persino dal Sannio, per andare ad innestarsi ed integrarsi in quell’ampio spazio tra Atlantico e Pacifico che diventò pertanto America latina.
Nei secoli scorsi, difatti, alla scoperta di Cristoforo Colombo, il Sud America fu approdo non solo di colonizzatori, ma anche di migranti in cerca di residenza e di lavoro.
Nei secoli successivi all’arrivo di Cristoforo Colombo, in quell’ampio spazio continentale sbarcarono molti latino-europei, in una certa misura ce lo dicono anche queste foto di Antonio De Concilio.
Va ricordato che dei circa 150mila cittadini che nel secolo scorso emigrarono dal Sannio verso il Nord ed il Centro dell'Europa e verso le Americhe oltre che l'Oceania, una parte significativa si stabilì nei vari Paesi dell'America latina.
Oggi alcuni di essi tentano di ritornare nella terra dei loro avi.
Quindi, il Sud America da terra di immigrazione sta diventando terra di emigrazione.
Peraltro, anche il Sannio da provincia di emigrazione sta diventando area di immigrazione. Al tempo stesso partono e arrivano migranti.
Queste foto ci dicono che in America latina non esistono più differenze tra nativi ed immigrati, cioè i sanniti ivi emigrati nel secolo scorso non sono considerati né stranieri, né intrusi.
Se guardiamo i risultati del quinto quesito dell'ultimo referendum dobbiamo rilevare purtroppo che l'Italia degli emigranti del secolo scorso è molto diversa dall'Italia degli immigrati di oggi.
Evidentemente, non siamo convinti di quanto dice Papa Leone XIV: "Con le migrazioni i popoli continuano ad arricchirsi a vicenda".
Le foto del libro di Antonio De Concilio ci dicono che ogni parte del mondo è bella finchè ospita anche chi viene da fuori.
comunicato n.171566
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