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Benevento, 20-06-2025 19:17 ____
L'Orchestra Stabile della Canzone Napoletana diretta da Luigi Ottaiani ha fatto da cornice alla consegna del Diploma Accademico a Renzo Arbore
Momento particolarmente emozionante quando sul palco e' salita Rosaria Troisi, la sorella di Massimo. Ad omaggiare il grande maestro anche una parte della sua originaria Orchestra Italiana con la quale ha girato il mondo, Benevento compresa, in trenta anni di attivita' e circa 1600 concerti. La canzone napoletana era praticamente morta. Noi l'abbiamo fatta rivivere
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Il titolo concesso, il Diploma Accademico di II Livello Honoris Causa, il massimo del concedibile per un Conservatorio di Musica, è il prodotto di vera e ponderata riconoscenza ma è anche un modo per sostenere definitivamente che la canzone napoletana è viva più che mai e gode di ottima salute.
E' quanto ha detto Luigi Ottaiani (nella prima foto in basso e nelle altre), direttore del Dipartimento della Canzone Classica Napoletana del Conservatorio Statale di Musica "Nicola Sala" che ha proposto questo riconoscimento assieme a Carlo Berton ed Enzo Esposito, ad un grande della musica e cultore, appunto, della canzone napoletana, Renzo Arbore che è stato accompagnato dal suo grande amico Gino Aveta (in particolare nella decima foto in basso e poi nelle altre), autore Rai e testimone di tante avventure di Arbore, ha detto Sara Giglio che ha condotto la serata dal palco del Teatro Comunale "Vittorio Emmanuele", un luogo che è privo di un impianto di condizionatore dell'aria e perciò molto caldo, d'estate sopratutto quando si avvicina alla completa copertura dei posti a sedere disponibili in platea.
La serata ha avuto inizio con la esecuzione di vari brani della canzone napoletana classica che Arbore, seduto in prima fila in attesa della proclamazione, ha seguito con molta partecipazione canticchiando gran parte dei ritornelli.
Molte di questa canzoni, di autori famosi della canzone classica napoletana di fine Ottocento inizio Novecento, a cominciare da Ferdinando Russo, sono state riscoperte proprio da Luigi Ottaiani che ha condotto questo progetto con i suoi allievi del Conservatorio con i quali ha poi provveduto alla incisione di questi pezzi.
Le canzoni sono state interpretate da Enzo Esposito, Laura Ammendola, Rita Salvarezza, Serena Di Palma e Fabio Saggiomo.
I musicisti dell'Orchestra Stabile della Canzone Napoletana (nella seconda foto in basso) sono stati: Carlo Berton, pianoforte; Sossio Arciprete, chitarra; Lorenzo Paoletta, contrabasso; Enza Pozzuto, flauto, Francesco Russo, mandolino; Sergio Prozzo, mandola e Danio Mennella, percussioni.
A far visita al loro amato maestro anche una parte della vecchia formazione dell'Orchestra Italiana, una formazione che ha tenuto oltre 1600 spettacoli in Italia e nel mondo nei suoi trenta anni di attività.
Renzo Arbore ha consequito la laurea in Giurisprudenza all'Università di Napoli, ma, ha detto rispondendo alla presentatrice che aveva citato il suo percorso accademico, ho studiato più il napoletano che per giurisprudenza, ha detto il foggiano di nascita.
Il lavoro svolto da Ottaiani ha riguardato anche altri autori dei quali si sono recuperate composizioni praticamente sconosciute e tra questi anche quelle di Salvatore Di Giacomo, di Vincenzo Valente e del conterraneo di Arbore, Evemero Nardella, di cui è stata eseguita, proprio per volere dell'insignito, "Che t'aggia dì".
Sul palco è quindi salito il direttore del Conservatorio, Giuseppe Ilario, che ha sottolineato come questo evento si inquadri felicemente nella Festa della Musica che si tiene  proprio a cominciare da oggi.
Ilario ha anche annunciato che con l'occasione sarà aperto per la prima volta al pubblico il nuovo complesso di via dei Mulini.
Poi dopo l'intervento di Aveta, lo spazio è stato occupato interamente da Renzo Arbore che con una battuta ha detto ad Aveta: Ed ora dimmi perché ho ancora il cappello in testa?
Perché, ha detto Aveta, hai ancora il cappello in testa?
Ma per potermelo levare di fronte al pubblico di Benevento (il gesto nella undicesima e dodicesima foto in basso) e per omaggiarlo di fronte al sindaco Clemente Mastella che conosco da tanto tempo, ha detto Arbore con una battuta.
Arbore ha quindi ricordato la nascita dell'Orchestra Italiana datata al 1991 ed è andata avanti fino al 2021 agendo quando le canzoni napoletane erano completamente dimenticate, anche perché erano ritenute le canzoni dei nonni.
Arbore ha anche ricordato l'ultimo suo concerto a Benevento nel 2020, a Città Spettacolo.
Mastella aveva avuto dei problemi avendo obbligato non so chi ad indossare la mascherina e per questo era uscito su tutti i giornali (fu la vicenda riferita a Salvini multato per ordine di Mastella per non aver indossato la mascherina ndr).
Lui si mise in prima fila ed intimiditi da lui tutto il pubblico si mise la mascherina ma non poteva cantare e così facemmo un concerto bellissimo ma con il coro a bocca chiusa.
Con quella Orchestra abbiamo fatto circa 65 concerti all'anno per 30 anni, sono più di 1600 concerti in Italia e nel mondo con 15 napoletani ed un solo cafone di Foggia.
A questo punto sul palco è salito il sindaco Mastella che ha ricordato alcuni momenti passati con Arbore negli anni passati.
Arbore, ha detto il sindaco, è uno di quelli che rimane nella storia della televisione e della radio italiana.
Un forte momento di commozione si è poi avuto quando sul palco è stata introdotta la sorella di Massimo Troisi, Rosaria (nella foto di apertura il commovente abbraccio con Arbore), attore con il quale Arbore, anche per la vicinanza degli appartementi che occupavano a Napoli, ha sempre avuto un lungo e cordiale rapporto di amicizia. 
Completato anche questo segmento della manifestazione, il direttore Ilario ha letto la motivazione del conferimento del Diploma Accademico di secondo livello e consegnato la pergamena ad Arbore che era stato già rifornito della corona d'alloro che ha indiossato non nascondendo la sua forte emozione per il momento che stava vivendo.

  

  

  

  

  

  

  

  

  

  

  

comunicato n.171561




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