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Benevento, 19-06-2025 11:54 ____
La Stampa e' stata messa in castigo. Fuori dall'emiciclo per non contaminare con la sua presenza la sacralita' dell'Aula
Alta tensione in Consiglio comunale tra Mastella, Megna e Perifano per la gestione personalistica della toponomastica. Il sindaco usa il termine squallido che irrita fortemente la minoranza. Arrivo a dire, ha detto il portavoce dell'opposizione, che ho nostalgia di quella Dc che aveva qualita' e pensiero di rappresentanza, tutte cose che faccio fatica a ritrovare negli epigoni di oggi
Nostro servizio
  

La Stampa è stata messa in castigo (nella prima e nella seconda foto in basso).
Ha descritto così con poche parole quanto successo stamane nell'Aula del Consiglio comunale, Francesco Farese, consigliere di opposizione.
Da quest'oggi ci è fatto divieto di occupare i banchetti liberi e destinati originariamente ai consiglieri comunali quando però in totale essi erano 40.
Poi sono scesi, per legge, a 32 e quindi 8 spazi si sono rivelati non occupati.
Senza alcun abuso, quindi, ma con l'autorizzazione dei presidenti del Consiglio comunale di turno, parliamo di una tradizione che tra Palazzo Paolo V e Palazzo Mosti, dura da oltre 50 anni, i gionalisti, per svolgere utilmente il proprio lavoro, sono stati ammessi prima a sedere al centro della sala dove vi sono delle sedie posizionate proprio per questo (non è consentito, infatti, l'ingresso al pubblico che assiste alle sedute qualora questo ci fosse, ovviamente, cosa questa che non avviene mai) poi nei banchetti quando, come detto, il loro numero, quello dei consiglieri è sceso da 40 a 32 (a 33 con il sindaco ma egli ha lo scranno al centro del palco presidenziale dell'Aula).
Poi un bel giorno è scoppiata la grana voluta dal sindaco Mastella che,dopo un alterco con uno di noi, intimò pubblicamente al presidente del Consiglio comunale, Renato Parente, a provvedere alla realizzazione di una sala per la Stampa perché i giornalisti non li voleva più vedere nell'emiciclo dell'Aula.
Le settimane, i mesi, sono passati da quel brutto episodio, ma Mastella non ha dimenticato mentre forse farebbe bene anche a farlo ed a dedicarsi più utilmente a chiudere gli ultimi due anni di consiliatura più che a lasciare questi brutti ricordi di sé a quella storia, che proprio i suoi non stimati giornalisti riportano, a cui egli tine tanto, ed ecco che la problematica si ripresenta in modo forte per iniziativa di un consigliere comunale eletto tra le fila dell'opposizione e transitato subito dopo tra quelle della maggioranza, sostenuto inspiegabilmente in maniera decisa e forte, da un consigliere d'opposizione con l'avallo, esplicito, di un altro consigliere comunale di maggioranza che per anni non gli abbiamo sentito profferire parola in Aula ma che ha trrovato il coraggio per farlo sostenendo le ragioni della cacciata dei giornalisti dall'Aula, oltre quelli che, meno impavidamente, hanno spinto, diciamo costretto, il presidente Parente ad agire.
E così oggi la soddisfazione a questi signori è stata data e la Stampa è stata messa in castigo.
E non è finita qua, ci dicono, tanto è vero che per lavori a farsi l'Aula del Consiglio resterà inagibile per qualche settimana....
Noi abbiamo chiesto stamattina, appena arrivati a Palazzo Mosti ed entrati in Aula, sia all'ufficio stampa che al presidente del Consiglio, quale fosse la logica che sostiene il consentire ai giornalisti di potersi sedere al centro dell'Aula, sulle sedie, e non nei banchetti dove hanno l'ausilio della corrente elettrica per i computer.
Se si deve salvare la "sacralità" dell'Aula, evidentemente minacciata dalla presenza dei giornalisti, devono stare fuori dall'Aula e non seduti né nei banchetti né sulle sedie all'interno dell'emiciclo.
Ci è stato risposto che effettivamente una logica non c'è ma che non si poteva fare diversamente.
Poi si vedrà.
Ed allora, con uno spirito di corpo mai visto prima d'ora, nessun giornalista, in segno di protesta, ha varcato la delimitazione della balaustra e nessuno è andato a sedersi nello spazio centrale.
Siamo rimasti tutti dopo la balaustra.
Che brutta cosa.
Stiamo assistendo al progressivo allontanamento dall'istituzione, della Stampa che viene contattata solo per fare immagini e foto di un determinato evento, anche se non è inaugurazione ma solo prima pietra di un niente, come si sta usando adesso, ma va bene lo stesso, tanto basta ad appagare la voglia di essere immortalato.
L'opinione pubblica stia molto attenta a quello che accade.
Mettere il bavaglio alla Stampa o non metterla nelle migliori condizioni per operare, che è la stessa cosa, è un gesto grave e va stigmatizzato.
Qualcuno ci ha chiesto stamane: Ma cosa mai avete fatto a quei consiglieri comunali per esservi attratti le loro ire?
Noi abbiamo risposto, per esperienza, che nella vita quasi nulla accade per caso.
Non è da escludere che abbiamo toccato, nel mesi andati, qualche argomento che ha infastidito i più presenti nella graduatoria dei consiglieri, i più pagati, insomma, per le presenze nelle Commissioni permanenti.
Siamo stati molto severi contro questi che riteniamo essere in grado di commettere degli abusi da sanzionare perché non sempre queste sono presenze motivate.
Ecco, forse scontiamo questo.
Noi però proseguiamo a fare il nostro lavoro ed a pagare sempre in contanti...
Ovviamente se ci mettono in una stanzetta, come si vocifera, una stanzetta che chiameranno Sala Stampa, le cose cambieranno drasticamente.
Noi non ci andremo più ai Consigli comunali che potremo seguire anche da remoto (senza gettone, ovviamente...).
E forse è proprio questo quello che si vuole.
Infastidire al punto tale da allontanare la stampa ed invitare i giornali a fare uso solo delle "veline" consistenti nei brevissimi comunicati inviati dall'Ufficio Stampa del Comune e basta.
Non manca moltissimo alla fine.
Speriamo di poterlo sopportare fino in fondo.
Tornando al Consiglio comunale ed alla cronaca dei lavori, diciamo che esso ha avuto inizio alle 10.02 e termine alle 11.52.
I presenti alla chiama sono stati 30 su 33 e questo è l'unico dato certo perché i 3 assenti non siamo in grado di dirli in quanto, come da riprovevole tradizione, non vengono citati e non si capisce chi è da remoto (visto che non rispondono nemmeno all'appello) e chi è invece assente.
I nomi che a noi sono sembrati essere di consiglieri assenti sono questi e sono 5 e non 3: Capuano, De Lipsis, Miceli, Moretti, Piccaluga.
Ad apertura dei lavori il consigliere Vincenzo Sguera ha chiesto ed otteuto che ci fosse un minuto di raccoglimento in memoria di Luigi Ionico, medico, amministratore della città, scomparso pochi giorni fa.
Poi c'è stata la presentazione in Aula del nuovo Collegio dei Revisori dei Conti (nella prima foto in basso così come ripresa dall'area "castigo").
A prendere la parola a questo punto è stata Giovanna Megna che ha voluto evidenziare l'assenza dall'ordine del giorno dei lavori di due mozioni.
L'intitolazione di un bene pubblico, strada, piazza, edificio a Giacomo Matteotti e la sostituzione del pavimento del plesso scolastico alla Pacevecchia da cui proverrebbero tutti i cattivi odori lamentati.
Tutto il Phanteon democristiano, ha detto Megna, oramai ci è stato proposto (il riferimento è alle intitolazioni rese per volere di Mastella alla memoria di Francesco Cossiga, Ciriaco De Mita, Alfonso Tanga ed ora Alcide De Gasperi mentre il sindaco annuncia qualcosa ancora per Amintore Fanfani ndr) mentre c’è ostilità verso questa richiesta per Matteotti.
Anche la toponomastica è gestita con atteggiamento personalistico, ha concluso Megna, mentre il tempo è oramai breve per cambiare il pavimento prima dell'avvio del nuovo anno scolastico al plesso Pacevecchia.
Il presidente Parente ha detto che nella Conferenza dei capigruppo si è parlato anche della vicenda Matteotti e del pavimento da rifare. Non c’è alcuna ostilità riguardo questi due argomenti. Se ne discuterà.
Ad intervenire è stato a questo punto Clemente Mastella che visibilmente contrariato ha detto che Megna ha delineato cose assurde.
Il giardino ad Alberto Simone l’ho intitolato io e cosìla via ad Antonio Guarra e poi ad Alfonso Tanga.
Posso solo dire invece di essere rammaricato di essermi ricordato in ritardo di Alcide De Gasperi.
Lei parla dei democristiani in maniera squallida, ha proseguito Mastella mentre essi hanno fatto la storia di questo paese.
Non si è mai riusciti a risolvere la questione di piazza Santa Sofia che si chiama anche Matteotti e Talleyrand.
Qui Mastella però ha fatto un errorem, ci inseriamo noi, dovuto alla non conoscenza dei fatti anche se lo abbiamo scritto più volte ma non è detto che ci legga sempre ed approfonditamente.
Il nome piazza Santa Sofia anche se oramai è nell'uso comune e sarebbe impensabile doverlo cambiare, non è abusivo ma usato in maniera più che legittima.
Fu infatti il sindacato di Pietrantonio, con deliberazione del Consiglio comunale del 1991 (conserviamo quel documento), a dare definitivamente quel nome, Santa Sofia, alla piazza.
Venne il finimondo in quei giorni, aizzato dalla Sinistra dell'epoca ma Pietrantronio resse all'urto, come era suo solito fare quando era convinto di una cosa, e la delibera passò.
Non ebbe però solo il coraggio, Pietrantonio, dopo tanto clamore e rumore, di andare fino in fondo e far togliere quelle targhe intestate a Matteotti ed a Talleyrand (principe di Benevento) che si trovano nella piazza e che oggettivamente generano confusione anche nei turisti che leggono.
Ma fu un peccato veniale.
Sin qui il nostro commento.
De Gasperi, ha concluso Mastella, ha fatto l'Italia e l'ha fatta anche per lei, ha detto rivolto al consigliere d'opposizione.
E qui è scoppiata la bagarre tra Megna e Mastella.
Il consigliere ha detto al sindaco, con tono molto serio e deciso, che squallido lo avrebbe potuto dire a qualcun altro ma non a lei (in verità quella parola, brutta in sé, non ci pare sia stata usata contro Megna ma contro l'atteggiamento che si ha nei confronti dei democristiani ndr).
Poi in seguito Mastella cercherà di spiegare meglio quella parola usata, ma la frittata era oramai fatta.
Ultimato il battibecco, si è passati al primo punto posto all'ordine del giorno "Approvazione della variante urbanistica per l'ampliamento di un opificio industriale ubicato nell'area Pip di contrada Olivola".
Ha relazionato l'assessore Molly Chiusolo che ha parlato di un lotto di 28mila quadrati e che la richiesta dell'Azienda Sesta è per disporre di un'area funzionale più ampia visto che quella in uso ora è divenuta insufficiente.
Alfredo Martignetti, presidente della Commissione Urbanistica, ha detto che quando le proposte sono di interesse relativamente ad attività produttive insediate e che vogliono espandersi, è visto tutto di buon grado e l’Amministrazione fa bene ad accontentare celermente le richieste presentate.
Ad intervenire è stato a questo punto Luigi Diego Perifano e subito si è capito l'aria che stava per tirare.
Il Consiglio è stato avviato con elementi che generano tensione e non condivido l’atteggiamento del sindaco rispetto alle argomentazioni esposte dal consigliere Megna, ha detto Perifano con l'indice puntato verso Mastella.
Lei non vieta nulla a nessuno, ha proseguito Perifano.
Questo lo può fare a casa sua o nel suo partito ma non può rivolgersi così ai consiglieri comunali che hanno diritto a dire quello che pensano senza essere ostacolati.
Rifletta bene, noi rappresentiamo un consenso popolare e possiamo esprimere opinioni, anche quelle che non le fanno piacere.
Lei si lascia andare sempre più spesso ad espressioni insolenti verso consiglieri di opposizione e questo non le è consentito.
Il prestigio, la dignità e la storia di quest’Aula lei non lo ha considerato.
Io non sono mai trasceso in considerazioni personali. Le sue la prego di tenerle per sé.
Se li conservi per le riunioni di partito o di maggioranza.
Perifano ha concluso annunciando il voto favorevole al deliberato da parte di "Alternativa per Benevento".
Lo stesso a nome del suo gruppo ha annunciato il consigliere Alboino Greco con l'intento di essere facilitatori di sviluppo.
Mastella è intervenuto nuovamente pur non pensando di farlo nuovamente, ha detto, ma ho dovuto farlo per questa forma di impudicizia morale che è rivolta verso di me.
Perifano mi ha chiesto di intitolare una via alla memoria di Ciccio Romano e l’ho fatto e così è stato fatto su richiesta dell'Anpi per la partigiana Maria Penna.
Che si dedichi tutto ai democristiani non è così. Perifano, con altri, non mi dicano che io penso solo ai miei democristiani.
Moralmente per me è orrido e squallido quello che si è detto.
A questo punto è intervenuto Luigi Ambrosone, sull'argomento in esame, per ringraziare le commissioni ed i consiglieri per il grande senso di responsabilità.
La votazione dell'atto deliberativo ha visto 28 voti favorevoli.
Si è quindi passati al punto 2 all'ordine del giorno: "Presa d'atto del Decreto Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dpcm) numero 24/2025 per l'attuazione del riconoscimento del bonus sociale rifiuti".
Ha relazionato l'assessore Maria Carmela Serluca la quale ha sottolineato che trattasi della presa d’atto del Decreto per la simulazione tariffaria rispetto ad utenti non domestici in condizione di disagio economico e che per questo è necessario che ci sia una componente perequativa da chiedere a tutti i cittadini e da inserire in fattura.
La votazione della delibera ha visto 19 favorevoli, nessun contrario e 9 astenuti.
Il terzo punto all'ordine del giorno ha riguardato un argomento che era già in iscussione nello scorso Consiglio comunale: "Ratifica di due variazioni di bilancio in via d'urgenza deliberate dalla Giunta comunale".
Ha relazionato ancora Serluca la quale ha detto che vengono modificate le risorse per il verde con l'aggiunta di altri 57mila euro. Le variazioni del Consiglio precedente riguardano riomodulazionli di opere pubbliche, dal settore urbanistico.
Al prossimo 31 luglio, quando valuteremo la corretta salvaguardia degli equilibri di bilancio, andremo con ogni probabilità ad appostarne altri di fondi sul verde.
Ad intervenire è stata Floriana Fioretti, capogruppo del Pd, che ha stigmatizzato le parole sprezzanti e scomode espresse dal sindaco nei confronti di un consigliere comunale che invece merita rispetto e nei confronti del quale vanno evitate le offese personali.
Riguardo l’argomento, ha proseguito Fioretti, dovevate solo dire che vi eravate sbagliati nella scorsa seduta di Consiglio e che ci avete impedito di illustrare la pregiudiziale ritirando inopinatamente il punto.
Evidentemente le questioni erano fondate.
L'assessore Alessandro Rosa è costretto a racimolare briciole per tentare di gestire il verde pubblico, ha concluso Fioretti.
Luisa Petrone, presidente della Commissione Ambiente, ha voluto ringraziare l'assessore Serluca per l'attenzione avuta nei confronti dell’ambiente e che si sono concretizzati in due passaggi importanti da quando è stato approvato il bilancio di previsione.
Ad intervenire è stato quindi Francesco Farese, consigliere di opposizione, che ha esordito affrontando con piglio, come detto innanzi, la vicenda dei giornalisti posizionati in un banchetto che non è sufficiente nemmeno quanto ordiniamo il caffè.
MI dissocio da questo atteggiamento assunto dall'Amministrazione Mastella che ha messo in castigo la Stampa.
E' questo un atteggiamento imbarazzante anche per l’immagine dell'intero Consiglio comunale.
Mi auguro, ha concluso Farese sull'argomento, che si possa rivedere questa decisione.
Poi sull'argomento ha chiesto a Serluca di poter conoscere dove vengono spostiamo questi fondi ed in quali ambiti di intervento per il verde.
Serluca ha risposto di non avere idea nello specifico degli interventi a farsi, ma che certamente sono spese in conto capitale e non ordinarie.
Rosario Guerra è intervenuto con l'intento di rimettere le cose a posto quando si esce fuori dal confine, ha detto.
Tante piazze sono intitolate a personaggi divisivi.
Le scelte che ha fatto il sindaco non riguardano però personaggi che hanno lasciato un’onta.
Accusarlo di essere solo attento ai democristiani, è ingeneroso.
Luigi Diego Perifano ha sottolineato che nella replica il sindaco gli ha attributo una critica alla toponomastica democristiana, cosa che non ho fatto.
Anzi, arrivo a dire che ho nostalgia di quella Dc che aveva qualità e pensiero di rappresentanza, tutte cose che faccio fatica a ritrovare negli epigoni di quella Dc.
E’ evidente che non guasta che ci sia De Gasperi ma Megna si riferiva ad una intitolazione a Matteotti.
Le nostre opinioni non possono essere sottoposte a censure e divieti.
Infine Perifano ha detto: Ce la caviamo bene anche con la sciabola (forse voleva dire spada che è di taglio e punta ndr), quando occorre, oltre che con il fioretto...
Vincenzo Sguera è intervenuto per riprendere, in qualche modo, l'argomentazione fuori del tema in discussione, fatta da Guerra.
Mi è sfuggita la riapertura dell’argomento, ha detto Sguera. Stiamo parlando della ratifica di delibere mentre Guerra ha parlato ancora delle piazze?
A questo punto c'è stato un brevissimo intervento del presidente Parente il quale ha detto che nessuno vuole mortificare la stampa.
La votazione che ne è seguita ha approvato l'atto con 20 voti favorevoli e 9 contrari.
Si è passati a questo punto al riconoscimento di tre debiti fuori bilancio e come da prassi, oramai, è stata unificata la discussione mentre poi le tre delibere sono state singolarmente votate.
La prima delle tre delibere, con relazione per tutte di Serluca, ha riguardato il riconoscimento di spese legali pari a 872,47 euro.
L'atto sarà votato favorevolmente da 20 consiglieri e 9 astenuti.
Il punto cinque ha riguardato il riconoscimento di un debito derivato da un ricorso fatto da un cittadino ad un verbale di accertamento dei Vigili Urbani con condanna al pagamento delle spese legali pari a 342 euro.
Anche qui la votazione è stata di 20 favorevoli e 9 contrari.
Il punto sei, relazionato sempre dall'assessore Serluca, ha trattato di spese legali e dell'importo da corrispondere ad una dipendente. Il Comune è stato condannato all'inquadramento della dipendente nella nuova posizione economica ed a corrisponderle la somma di 14.128,97 euro mentre per le spese legali  l'importo da pagare è di 7.271 euro.
Nella discussione Farese ha detto che sulle progressioni economiche sono segnalate alcune anomalie e c'è quindi l'invito ad imparare dagli errori pregressi ed a fare una verifica puntuale ed a non sottovalutarle tutte le altre questioni per evitare tra qualche anno dovranno essere riconosciuti altri debiti fuori bilancio.
La delibera è stata votata da 19 favorevoli e 10 contrari e qui c'è stato un errore da parte di un consigliere di maggioranza, Capuano? che ha votato contro.
Una battuta l'ha fatta Umberto Panunzio quando ha sentito il segretario generale annunciare la votazione per l'ultimo debito fuori bilancio.
E' l'ultimo debito, ha detto Panunzio? Finalmente avete dato una buona notizia.
Macché, ha indicato il segretario. E' l'ultimo della seduta di oggi...
L'ultimo punto è stato "Approvazione del Regolamento per l'affidamento in uso e concessione degli impianti sportivi di proprietà del Comune di Benevento".
La relazione introduttiva è stata del vice sindaco Francesco De Pierro che ha ringraziato per questo ulteriore obiettivo datato e che prende le mosse da oltre un decennio fa ed è relativo alla procedura per affidare gli impianti sportivi del Comune.
Da oggi vengono definiti gli aspetti tecnici e procedurali.
Grazie a tutti coloro che hanno lavorato a questo regolamento, ha concluso De Pierro.
Adele De Mercurio, presidente della Commissione Sport, ha detto che il Regolamento che si modifica ed è datato al 2013 e nei confronti del quale tutta la Commissione, opposizione compresa, ha lavorato a questo nuovo testo che vede ora suddivisi gli impianti tra quelli a rilevanza economica e non.
Una attenzione particolare è data ai diversamente abili da inserire negli impianti con punteggio maggiore per continuare ad entrare o a gestire gli impianti.
E' stata cambiata la durata della concessione che va da un minimo di 5 anni ad un massimo di 15 anni evitando il monopolio.
Non possono partecipare alla gara coloro che hanno un contenzioso con il Comune ed è prevista la revoca della convenzione con un anno di morosità.
La tariffe per l'utilizzo dell'impianto vanno poi esposte.
Giovanni De Lorenzo ha ringraziato per essere stato riconosciuto il lavoro svolto in maniera condivisa.
E’ stato abbastanza lungo ed abbiamo avuto anche bisogno di ritornare su quanto già approvato perché mentre procedevamo all’adeguamento è entrata in vigore la riforma dello sport.
A questo punto, ultimati gli interventi c'è stata la votazione che ha licenziato l'atto con 28 voti favorevoli 28, all'unamimità.

  

comunicato n.171520




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