Saranno in molti a ricordare l'indimenticabile e suggestiva figura di Lorenzo Melchiorre, titolare della farmacia ubicata a via Gaetano Rummo
Fra le tante persone che ogni giorno facevano ricorso a quel farmacista, singolare era l'arrivo di mamme e di ragazze che, complice un ritardo del ciclo, manifestavano tutta la propria apprensione nel dubbio di una gravidanza indesiderata. In tutta onesta', non saprei quanti bambini, malgrado il pacchetto di pillole che consegnava loro, saranno poi nati, ricorda Peppino De Lorenzo
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E' di una singolare figura di farmacista del quale questa domenica, Peppino De Lorenzo scrive e che, nel lontano periodo del dopoguerra, rappresentò un personaggio singolare.
"Il farmacista, segnatamente negli anni addietro, nel corso del tempo, per il paziente, in ogni occasione o circostanza, ha rappresentato una figura referenziale che, degnamente, ha sempre affiancato quella del medico.
In sostanza, costituiva un punto di riferimento, una insostituibile ancora di salvezza cui potersi affidare con fiducia.
Nel XIX secolo e fino ai primi anni del XX, il farmacista era lui stesso deputato a confezionare i prodotti utili per le cure di varie patologie.
Lo affiancavano, quotidianamente, nell'opera uno o più collaboratori addetti ad aiutare, a mescolare, con saggezza e conoscenza, gli ingredienti adatti, ridotti a poltiglia in appositi mortai.
Con il trascorrere degli anni, la funzione del farmacista è completamente mutata perdendo, in questo modo, l'originalità di un tempo.
I farmaci, oggi, sono già preparati dalle case produttrici ed il farmacista non fa altro che prenderli dagli scaffali fornendoli direttamente all'utente che, per l'occasione, esibisce la ricetta redatta dal medico.
Ritengo che, ancora oggi, almeno i non più giovani, saranno in molti a ricordare l'indimenticabile e suggestiva figura di Lorenzo Melchiorre, titolare della farmacia ubicata nella nostra città, in via Gaetano Rummo (nella foto di apertura, una immagine del dottore Melchiorre con il suo particolare sorriso e la viva espressione del viso indimenticabile).
Entrando in quella farmacia, da subito, spiccava l'imponente figura di Lorenzo Melchiorre che occupava una particolare postazione che non poteva passare inosservata.
Ed, infatti, era seduto su di una sedia poggiata al centro di un piedistallo, quasi un trono.
Intorno, era circondato da una quantità di grossi contenitori di tela ognuno colmo di pillole, supposte, creme e preparazioni di ogni tipo. Questi prodotti si distinguevano per i diversi colori.
Uno spettacolo che chi lo ricorda ancora oggi era tanto suggestivo ed, infatti, quanti, come me, da bambino, hanno avuto la ventura di osservarlo non lo ha più dimenticato, né più visto, con l'avvento dell'era moderna, industrializzata fino all'inverosimile.
Spesso, ad aiutare Lorenzo Melchiorre nel suo quotidiano lavoro vi era la moglie, donna Angelica (nella prima foto in basso) che, con la sua finezza senza eguali, contribuiva ad assicurare il paziente avvalorando, in questo modo, la tesi, diversa di volta in volta, del marito.
Così, erano tanti i cittadini che, fiduciosi, si recavano in quella farmacia e, superando anche qualche precedente consiglio del medico curante, esponevano fiduciosi il proprio disagio al dottore Melchiorre.
Questi, dopo avere ascoltato la descrizione dei disturbi lamentati, prelevava dai contenitori che circondavano la sua postazione, il tipo e la quantità di farmaci da assumere per una sicura guarigione, a suo dire.
Lo spettacolo non si limitava, però, solo a questa azione, ma, nel contempo, era arricchito dal particolare tono di voce del farmacista. Un tono di voce, deciso, del tutto particolare, che riusciva vieppiù ad incutere speranza.
Oggi, a distanza di tanti anni, è difficile descrivere quello spettacolo, ripeto del tutto particolare, che non esiste più.
Anche la farmacia Melchiorre, con la scomparsa del dottore Lorenzo ed i tempi mutati, giustamente, si è dovuta uniformare alla realtà odierna (nella seconda foto in basso, un'altra immagine di Lorenzo Melchiorre).
Fra le tante persone che, ogni giorno, facevano ricorso a quel farmacista, singolare era l'arrivo di mamme e di ragazze che, complice un ritardo del ciclo, manifestavano tutta la propria apprensione nel dubbio di una gravidanza indesiderata.
In questi casi, le interessate, onde circoscrivere il tono di voce squillante di Lorenzo Melchiorre, timidamente, lo chiamavano in disparte.
Lui capiva, ascoltava, chiedeva ragguagli e, in ultimo, deciso: "Prendete queste compresse due volte al giorno per una settimana ed ogni cosa si risolverà. Andate, serenamente".
La donna lasciava la farmacia stringendo tra le mani il pacchetto che conteneva le compresse fiduciosa in un esito positivo.
In tutta onestà, non saprei quanti bambini, malgrado l'assicurazione, saranno, poi, nati.
Né è dato sapere il numero degli uomini che ebbero, in quel tempo, la ventura di combattere la propria disfunzione ormonale usando le pillole di quei sacchetti.
Nello specifico, il dottore Melchiorre fu, di certo, il precursore dell'avvento del Viagra.
In questo modo, Lorenzo Melchiorre seppe, egregiamente, incarnare la figura del vero farmacista.
Si spense nell'autunno del 1984, serenamente e con la dolcezza con cui era vissuto.
A conclusione del quotidiano contatto con la gente, protrattosi per decenni, gli umili, i sofferenti, che lo portò a partecipare ai dolori degli altri nella sua farmacia che per lui rappresentò un regno incontrastato, il luogo in cui si riusciva a fare emergere appieno tutta la sua umana solidarietà.
Riposa nella sua Pontelandolfo ove, con spensieratezza, aveva vissuto l'infanzia, la prima giovinezza, in quella terra che accolse le sue ansie e speranze.
Visse, poi, nella nostra città, ma il suo cuore rimase sempre legato a Pontelandolfo raccogliendo, sapientemente, l'eredità dei suoi avi che della storia del paese erano stati i protagonisti indiscussi.
Non gli mancarono anche sofferenze e lutti. Infatti, fu colpito dal dolore per la morte di un figlio, riuscendo, con l'animo sconfitto, ad andare, comunque, avanti.
Ogni funerale, infatti, è contro natura quando a parteciparvi sia un genitore".
comunicato n.170731
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