Vicenda piazza Orsini. Si comincia ad intravedere un tiepido raggio di sole all'orizzonte dopo decenni di chiacchiere a vuoto
I rappresentanti del Consorzio Cepio, almeno quelli presenti alla riunione con il dirigente Iadicicco, non hanno posto alcun veto. Anzi, hanno auspicato da subito una fattiva sinergia tra le parti, scrive Peppino De Lorenzo, comproprietario di quei suoli che il Comune intende riqualificare
Nostro servizio
Si è tenuta la prevista riunione tra il Comune di Benevento ed il Consorzio Cepio per la ventilata opera di riqualificazione di piazza Orsini, dopo decenni dall'ultimo conflitto mondiale (nella foto l'abbattimento delle case, ancora esistenti su quello slargo dopo i bombardamenti del 1943, ad opera del sindaco Lucio Facchiano nei primi anni Settanta).
A Peppino De Lorenzo che, come si ricorderà, fu demandato di stabilire un confronto tra le parti, abbiamo chiesto ragguagli al fine che i cittadini possano essere informati.
L'intervento di De Lorenzo, è bene precisarlo, ha anche un altro scopo che è quello di invitare, alla luce delle difficoltà, considerando il tempo trascorso, di rendere edotti anche eredi che potranno, ad accordo raggiunto, dichiararsi all'oscuro di tutto anche se, nel corso di anni, sono stati consumati fiumi d'inchiostro.
"Non posso - De Lorenzo ci ha detto - che esprimere un giudizio oltremodo positivo che, anche se con difficoltà ancora da superare, è inutile negarlo, finalmente, permette di incominciare ad intravedere un tiepido raggio di sole all'orizzonte dopo decenni di chiacchiere a vuoto.
Il dirigente dei Lavori Pubblici, Antonio Iadicicco, con il garbo che lo contraddistingue, si è reso estremamente disponibile elencando, con la preziosa collaborazione del geometra Vincenzo Cefalo, i problemi da affrontare.
Alcuni rappresentanti del Consorzio Cepio, almeno quelli presenti, non hanno posto alcun veto. Anzi, hanno sperato, da subito, in una fattiva sinergia tra le parti.
In questo momento, mi è doveroso rivolgere un vivo ringraziamento al presidente del Consorzio Cepio, Raffaele Cusano, per ciò che ha fatto in questi anni.
Infatti, non ha mai perso la speranza, anche quando i problemi da superare apparivano di difficile soluzione.
Di questo merito, oggi, bisogna dargli atto.
Positivi i suggerimenti di Iris Olivieri, avvocato e di Maurizio Salomone Megna, architetto, per i rispettivi settori di competenza.
Olivieri, dal lato legale, Salomone Megna, da quello tecnico.
Una sinergia perfetta, dunque, che lascia bene sperare e che dovrebbe costituire un esempio da imitare in situazioni del genere. Le lotte e le prese di posizione, spesso anche immotivate, in ultimo, non portano ad alcunché di concreto.
Ora bisogna attendere, fiduciosi i prossimi passi già programmati.
E' la seconda volta che ho partecipato agli innumerevoli incontri del Consorzio Cepio ed, essendo medico, ho poca dimestichezza delle cubature, espropri o cessioni dirette.
Ci sono andato, comunque, con piacere anche perché, a margine, ho vissuto due esperienze insolite.
La prima, è relativa all'affermazione di mia moglie nel momento in cui stavo per recarmi all'incontro.
"Cercate, nelle vostre decisioni, di non escludere me. Ad oggi, non sono stata mai invitata", ha precisato.
Ho pensato che gli anni che corrono spediti, le avessero provocato qualche ricordo di troppo.
Ed, invece, aveva ragione. Tra i proprietari dell'area, così come mi ha fatto verificare il geometra Cefalo, rientra anche suo nonno, Mario Coppola, che fu sindaco di Benevento.
La seconda, mi ha permesso di parlare con Maurizio Salomone Megna del padre che fu noto primario del reparto di Medicina Generale del "Rummo", nonché presidente dell'Ordine dei Medici di Benevento.
Lo ricorderò in uno dei miei prossimi interventi domenicali su "Gazzetta". Fu da lui che, studente universitario, imparai le prime regole del medico.
L'esistenza è anche questa. Non solo esprori, cessioni, ricostruzioni, ma anche la vita semplice di tutti i giorni.
Ora non ci resta che attendere. Io, scettico da sempre, incomincio a crederci".
comunicato n.170718
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