In Italia in questo momento raggiungere il quorum della partecipazione al voto pari al 50% piu' uno, e' una delle cose piu' difficili in assoluto
La scelta che abbiamo fatto di portare cinque quesiti a referendum, e' stata impegnativa ma noi siamo convinti che ci sia la possibilita' di raggiungere l'obiettivo anche perche' questo non e' un voto per un partito anziche' per un altro, ma e' un voto per i cittadini, per i lavoratori, ci ha detto il segretario generale della Cgil Maurizio Landini nel corso di un convegno in citta'. A lui un fascio di rose come quelle date a Di Vittorio quasi 70 anni fa
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Maurizio Landini, il segretario generale della Cgil, ha tenuto anche a Benevento un incontro con elettori, iscritti e simpatizzanti del Sindacato, in vista del voto sui cinque referendum abrogativi che si terrà l'8 e 9 giugno prossimi.
Questo tipo di referendum abrogativo, appunto, necessita del quorum pari alla metà più uno degli aventi diritto per essere dichiarato valido e dunque, al di là dei Sì e dei No al quesito, bisognerà superare la soglia di quella maggioranza per farli valere.
Ed è questo l'ostacolo più grande che gli organizzatori ed i promotori temono.
Landini è giunto con l'auto al corso Garibaldi ed ha percorso via Traiano fermandosi, dopo un caffé, dinanzi al maestoso monumento simbolo della nostra città per una foto.
Non stiamo troppo vicini all'Arco, ha detto con ironia, altrimenti qualcuno potrebbe dire che ci siamo montati la testa al cospetto di tanta magnificenza...
Poi ha attraversato via De Nicastro ed è giunto dinanzi all'Auditorium "Sant'Agostino" dinanzi al quale si è concesso ai giornalisti.
E noi a Landini abbiamo chiesto proprio, alla luce della sua esperienza e degli incontri che sull'argomento sta avendo in ogni parte d'Italia, se egli possa aspettarsi una risposta utile da parte degli elettori con una presenza in massa alle urne.
Noi vogliamo raggiungere il quorum, ci ha risposto, e questo vuol dire raggiungere le persone per invitarle ad andare a votare.
In Italia in questo momento è una delle cose più difficili in assoluto.
Se prendiamo a paragone le ultime elezioni euriopee, dobbiamo dire che se fossero state relative ad referendum esse non sarebbero state valide.
E dunque la scelta che abbiamo fatto di portare questi cinque quesiti a referendum, è stata impegnativa ma noi siamo convinti che ci sia la possibilità di raggiungere il quorum anche perché questo non è un voto per un partito anziché per un altro, ma è un voto per i cittadini, per i lavoratori.
Chi va a votare vota per sé e per migliorare la propria condizione.
Affermare la possibilità che si estendano le tutele contro i licenziamenti, affermare la possibilità che il lavoro non sia quello precario ed a termine; affermare la possibilità di cancellare la logica del sub-appalto a cascata che sta facendo morire le persone; affermare il diritto di cittadinanza per chi vive già qui, lavora qui e paga le tasse, credo che siano risposte evidenti da parte di chi va a votare per sé e per migliorare i diritti dei cittadini.
Credo che questa sia una motivazione molto importante.
In più, ha proseguito Landini, penso che di fronte al livello di astensione che c'è, dovrebbe essere una responsabilità di tutti, come ha detto il presidente della Repubblica, combatterla perché la democrazia la difendi praticandola ed il fatto che la gente non vada a votare è motivata dal fatto che non si sente rappresentata e pensa che non serva a nulla perché ritiene che tutti quelli che hanno governato in questi ultimi venti anni non abbiano affrontato i loro problemi.
Quindi credo che sarebbe una occasione importante per tutti e da cogliere.
Noi abbiamo scritto a tutte le forze politiche.
Non gli diciamo cosa debbono votare.
Ma stiamo chiedendo a tutte di impegnarsi affinché le persone che vadano a votare.
Poi ognuno può decidere di votare Sì o votare No assumendosi la responsabilità che vuole.
Ma io troverei assolutamente irresponsabile, ed anche in violazione dello stesso principio costituzionale su cui hano votato, se ad un certo punto, dopo il silenzio che molti stanno avendo scattasse il meccanismo di dire: Andate al mare.
Mi sembrerebbe la cosa più irresponsabile e tra l'altro sarebbe, credo, ha concluso Landini, una cosa grave tanto più che con l'appello che il presidente della Repubblica ha fatto, la lotta all'astensione deve essere una lotta di tutto il Paese.
Sin qui il segretario generale della Cgil.
L'incontro ha avuto quindi inizio con un gesto importante raccontato dal segretario generale della Cgil di Benevento, Luciano Valle (nella prima foto in basso).
Una signora, Giuseppa Mansueto in Forgione, nel 1956, a 14 anni, portò un fascio di rose rosse a Giuseppe Di Vittorio, il fondatore e segretario generale della Cgil, che tenne il suo comizio a piazza Roma.
Oggi ha ripetuto il gesto (nella foto di apertura) con un altro segretario generale del Sindacato, Maurizio Landini.
comunicato n.170622
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