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Benevento, 05-05-2025 09:46 ____
Reno Giannantonio non c'e' piu' e' tornato dalla sua Pina
Mi sembra una assurdita' parlare al passato di un amico con cui ho condiviso tutti i miei 40 anni di iscrizione all'Ordine dei Giornalisti. Un professionista serio e scrupoloso che lottava sempre con foga per sostenere le sue idee. Questo gli costo' anche una aggressione che lo porto' in ospedale
di Alfredo Pietronigro
  

Mi sembra una assurdità parlare al passato di un amico con cui ho condiviso tutti i miei 40 anni di iscrizione all'Ordine dei Giornalisti.
Reno Giannantonio non c'è più.
Il compito nostro, di chi rimane, è ora quello di non farlo dimenticare e di spiegare ai giovani ed alle nuove generazioni di giornalisti chi fosse Reno Giannantonio con l'auspicio che ne possano seguire le orme.
Ha partecipato alla nascita di "Gazzetta di Benevento" dove lo pregai di assumere la guida del settore sportivo, settore in cui lui credeva molto, non sempre corrisposto da quanti, e furono tantissimi, a cui dedicò larga parte della sua riconosciuta professionalità.
Ma prima ancora con Reno eravamo stati per qualche anno alla redazione beneventana de "Il Giornale di Napoli" diretta da Edgardo De Rimini, che lasciammo insieme e per la stessa motivazione.
Fu con me ancora a Canale 28 che fondai con Peppino Donatiello a supporto imprenditoriale, un canale televisivo che nacque a via Mario la Vipera con il nome di "Video Sannio".
Nel settore televisivo il massimo lo demmo però a "TeleLuna" di Gino Bravi.
Poi nacque "Gazzetta" nel 1989 ed insieme facemmo un largo tratto di strada con Reno che faceva un po' da chioccia per tanti giovani che si avvicinavano al giornalismo sportivo e tra questi certamente Massimo Gallo e Giovanni De Toma.
Anche Luca, mio figlio, che si dedica essenzialmente allo Sport anche in questa Gazzetta, lo ha sempre considerato il suo maestro.
A Reno Giannantonio devo anche la redazione dei due ponderosi volumi di "Almanacco dello Sport" che con grande meticolosità, riportavano tutto ciò che nelle medie, piccole e piccolissime società sportive sannite era accaduto nell'anno precedente.
Foto, dati, statistiche, mancava solo il numero di scarpe di ciascun atleta.
Volumi importanti ma che non ebbero il successo editoriale sperato e con i costi così alti dovemmo fermarli dopo due edizioni.
Reno non mancò di manifestare il suo rammarico a tutti.
Poi le nostre strade si divisero e lui continuò a fare il giornalista sportivo nelle televisioni cittadine e non solo.
Era curato in tutto, anche nell'abbigliamento al punto che nei titoli di coda delle sue trasmissioni usciva la scritta "gli abiti di Reno Giannantonio sono di..."
Reno è stato anche un ottimo insegnante ma la sua passione era il giornalismo, una professione che egli ha portato avanti fin quando ha potuto e litigandosi sempre il suo ruolo, con tutti e contro tutti al punto che una volta venne anche aggredito malamente nei pressi dello stadio.
Dovette essere necessario anche il suo ricovero in Ospedale e ci fu anche un processo penale contro il suo aggressore.
Che dire di più: Nulla.
Reno Giannantonio bisognava amarlo e basta ed accettarlo anche nelle sue intemperanze.
Giornalisti come lui però non ne vedo nascere di nuovi.
E questo è stato anche sempre il suo cruccio.
Ciao Reno, ora sei tornato con la tua Pina.
Tante condoglianze esprimiamo anche ai suoi figli Romina e Sabrina (nella foto nel giorno del suo matrimonio) assieme a Reno Junior ed ai suoi nipoti che amava tanto.

comunicato n.170613




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