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Benevento, 01-05-2025 10:28 ____
La Chiesa scelse l'unita' dei lavoratori e mise il "crisma cristiano" su una festivita' nata da un movimento, quello operaio
Il 1 maggio e' la festa di San Giuseppe lavoratore e' dunque la Giornata dei lavoratori, ricorda Pasquale Orlando, consigliere Cesvolab
Redazione
  

In occasione del 1° maggio, ci scrive Pasquale Orlando, consigliere Cesvolab.
"Caro direttore - si legge - oggi, 1° maggio, festa del lavoro, la Chiesa dedica questo giorno a San Giuseppe artigiano.
Una festa istituita il 1° maggio del 1955 da Pio XII in occasione del grande raduno promosso dalle Acli nella ricorrenza del loro decimo anniversario e per ringraziare il Santo Padre di avere accettato la loro richiesta di dare alla festa del primo maggio un carattere religioso per farne una festa unitaria capace di andare oltre la frattura dell'unità sindacale del 1948.
Molte parrocchie furono intitolate a San Giuseppe artigiano e anche a Benevento c'è una chiesa e una comunità molto attiva a Piano Cappelle.
Veramente molti nelle Acli si aspettavano che la festività venisse dedicata a "Gesù divino lavoratore" ma come lo stesso padre Aurelio Boschini, vice assistente centrale delle Acli ebbe a dire, questa possibilità era stata scartata da Papa Pacelli per l'ostilità del Santo Ufficio che giudicava l'ipotesi troppo... classista.
Il problema si ripropose l'anno seguente con la celebrazione a Milano del 1° maggio internazionale a cui avevano preso parte venti delegazioni estere.
Il giorno stesso una statua di Cristo lavoratore proveniente dal raduno di Milano scendeva,  trasportata da un elicottero, sul sagrato di piazza San Pietro sotto gli occhi di Pio XII che era alla finestra del suo appartamento mentre in piazza una grande folla applaudiva.
Questa scena è stata inserita nel film "La dolce vita" di Federico Fellini.
La statua fu portata il giorno dopo dinnanzi al Papa nell'udienza concessa alla delegazione del convegno internazionale guidata dal presidente nazionale delle Acli, Dino Penazzato e dall'assistente centrale, monsignor Luigi Civardi.
Papa Pacelli vista la statua esclamò: "Bello questo San Giuseppe artigiano".
Monsignor Civardi cercò di interloquire dicendo “Ma Padre Santo, è Gesù Divino Lavoratore”.
Il papa guardò Civardi, guardò i membri della delegazione e rivelò la posizione del Santo Uffizio, concludendo: "Sì, ecco, Divino Lavoratore può essere accettato".
In realtà anche "San Giuseppe lavoratore" parve troppo ardito e ci si dovette contentare di "San Giuseppe, artigiano".
Ma il grande significato politico di questa festa era che la Chiesa sceglieva l’unità dei lavoratori e metteva il “crisma cristiano” su una festività nata da un movimento, quello operaio, che, in grande maggioranza, soprattutto all’esordio, le era ostile.
La festa di San Giuseppe lavoratore è dunque la Giornata dei lavoratori.
Papa Francesco ha ricordato che "il lavoro umano è la vocazione dell'uomo ricevuta da Dio alla fine della creazione dell'universo.
Preghiamo per tutti i lavoratori. Per tutti. Perché a nessuna persona manchi il lavoro e che tutti siano giustamente pagati e possano godere della dignità del lavoro e della bellezza del riposo".
Aggiungiamo, in conclusione, l'auspicio ad una maggiore unità del movimento dei lavoratori di fronte alle sfide attuali".

comunicato n.170556




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