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Benevento, 31-03-2025 17:54 ____
Un gruppo di Associazioni del territorio, manifestano profondo rincrescimento per il modo di operare del direttore generale dell'Asl Gennaro Volpe
E' venuto meno agli impegni assunti con le Associazioni stesse sottraendosi sistematicamente al confronto, ignorando cosi' le ripetute proposte di incontro, volte al discutere serenamente ed in maniera costruttiva del servizio 118
Redazione
  

Le associazioni, Movimento Civico per l'Ospedale di Sant'Agata con Maria Rosaria Oropallo; Salute e Territorio con Alfredo Lavorgna; Avo con Mario Domenico Rossi; Sannio Cuore con Amedeo Ceniccola; Spi Cgil Valle Telesina, con Domenico De Blasio; No demedicalizzazione 118 Fortore Miscano con Giuseppe Fusco; Rete Uccp San Giorgio del Sannio, con Attilio Petrillo; Comitato Sos Sanità Valle Vitulanese con Angelo Piazza, con una nota inviata alla Stampa, hanno manifestato profondo rincrescimento per il modus operandi del direttore generale dell'Asl di Benevento, Gennaro Volpe.
"Tale disappunto - si legge - deriva dal suo essere venuto meno agli impegni assunti con le associazioni stesse, e dal suo essersi sistematicamente sottratto al confronto, ignorando così le ripetute proposte di incontro, volte al discutere serenamente ed in maniera costruttiva del servizio 118.
Volpe tuttavia, nel giugno 2024, promuovendo (solo nella teoria) l'audit civico, aveva solennemente garantito l'istituzione di un tavolo di confronto permanente con le associazioni, per monitorare il riassetto organizzativo dell’Emergenza Territoriale.
Inoltre il direttore ha poi disatteso l'impegno di costituire il Comitato di partecipazione, previsto dall'articolo 21 della Legge Regionale numero 10/2002, che consente alle associazioni di tutela dei diritti del cittadino e del volontariato di prendere parte ai tavoli tecnici tematici, anche in materia di organizzazione sanitaria.
E' evidente, quindi, che l'operato del direttore generale non contempli il confronto, presumibilmente perché le argomentazioni addotte finora dall'Asl, per giustificare la demedicalizzazione delle ambulanze, non abbiano basi concrete.
Infatti, è sensazione condivisa che le decisioni e le conseguenti azioni dell'Asl degli ultimi due anni, abbiano condotto al progressivo indebolimento del servizio di emergenza territoriale 118; tali azioni sono state genericamente motivate con la carenza dei medici disponibili.
Tuttavia, ben si sarebbe potuto garantire un'assistenza più ampia ai cittadini, ricorrendo al pieno utilizzo delle cosiddette prestazioni aggiuntive, raccomandate dal legislatore mediante l'emanazione di ben sei provvedimenti di legge negli ultimi due anni.
Il direttore generale, indifferente alle contestazioni dei cittadini, della politica trasversale, dei sindaci e delle amministrazioni comunali, dei sindacati e delle associazioni, nonché agli appelli dell’arcivescovo di Benevento, prosegue senza esitazioni nell'attuazione del piano di progressivo smantellamento del servizio pubblico del 118, nonostante i drammatici eventi avversi, il peggioramento della qualità del servizio e i significativi squilibri nella copertura territoriale.
Desta particolare perplessità che Volpe, specialista in Sanità Pubblica e presidente nazionale di Card, la Società Scientifica delle Attività Sociosanitarie Territoriali, che dovrebbe rappresentare un punto di riferimento per il potenziamento dell'assistenza territoriale, in conformità al Decreto Ministeriale numero 77/2022 e al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), stia attuando un riassetto "semplificato" senza impiegare i necessari professionisti sul territorio, così non garantendo un reale miglioramento dei servizi sanitari territoriali.
Le conseguenze sono gravi, in un'Asl come quella di Benevento, a connotazione esclusivamente territoriale, dove il depotenziamento di un servizio essenziale come il 118, incluso nei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), comporti una inaccettabile lesione dei diritti essenziali dei cittadini.
L'Asl di Benevento, inoltre, continua sistematicamente a riorganizzare il servizio, basandosi unicamente su criteri di contenimento dei costi del personale mentre, parallelamente, continua a far leva sulle esternalizzazioni, con un paradossale aggravio di spesa, che non genera poi alcun vantaggio sostanziale.
Queste scelte dimostrano che, la vera carenza, non è da attribuire alla mancanza di risorse economiche ed umane, ma alla inadeguatezza di scelte che non danno alcuna qualità alla spesa.
Alla luce di questa chiusura al dialogo e del silenzio del direttore generale Volpe, che ha ignorato ed ignora sia le nostre richieste, condivise da una moltitudine di cittadini, che le istanze dei sindaci della Valle del Titerno, rappresentanti d'intere comunità, le scriventi associazioni preannunciano l'avvio di iniziative concrete, per tentare di arginare il deficit organizzativo della sanità territoriale".

comunicato n.169939




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