Calcio, Serie C: Il Benevento perde il derby con l'Avellino e con esso anche la possibilita' di dare un senso a questo finale di stagione
I soliti limiti in fase di realizzazione e gli errori difensivi puniscono una Strega che in classifica e' in caduta libera, scavalcata anche dal Catania. Auteri: Dobbiamo essere piu' risoluti in fase difensiva ci eravamo preparati per questo ma abbiamo sbagliato. Per i play-off e' necessario giocare le partite come abbiamo fatto quest'oggi ma con un'attenzione maggiore
di Luca Pietronigro
Arbitro: Andrea Zanotti di Rimini Assistenti: Alessandro Boggiani di Monza e Marco Sicurello di Seregno IV Uomo: Alessandro Silvestri di Roma 1 Reti: 48' Armellino, 64' Pinato, 77' Palumbo Ammoniti: Talia, Capellini, Nunziante (B); Rigione (A) Angoli: 3-7 Recupero: 1' pt; 5' st.
Niente di nuovo in casa Benevento Calcio che spreca anche l'ultima opportunità di dare un senso ad una stagione partita bene ma che si sta concludendo nel modo più sciagurato possibile.
A vincere il derby è stato l'Avellino che ha sconfitto per 2-1 la Strega confermandosi da solo in vetta alla classifica.
La gara si è decisa nella ripresa dove, all'iniziale vantaggio degli irpini con Armellino, ha risposto Pinato prima che l'ex giocatore del settore giovanile di Udinese e Juventus, Palumbo, da poco in campo, realizzasse la rete del successo.
Per la Strega, una prestazione che possiamo anche definire generosa ma che è stata macchiata dai limiti in fase di realizzazione, grida ancora vendetta l'occasione sciupata da Lamesta nel primo tempo, e dai soliti errori difensivi che, in partite del genere, non si possono commettere.
Alla vigilia del match, si era parlato di voglia di riscatto, di mettere da parte il passato, di vibrazioni, di qualcosa di diverso ma tutto questo non lo abbiamo visto.
L'Avellino, pur non avendo disputato una gara eccelsa dal punto di vista dello spettacolo, è stato tremendamente concreto, capitalizzando al meglio le occasioni create con due rete in fotocopia nate da traversoni dalla sinistra che hanno trovato disattenta la difesa giallorossa cui si è aggiunto anche un palo sugli sviluppi di un calcio di punizione battuto da Palmiero.
Quando restano ancora tre gare da disputare (Cerignola e Giugliano in trasferta, Trapani in casa) il Benevento è sempre più in caduta libera, scavalcato anche dal Catania, al sesto posto con il rischio concreto, visto anche il turno di riposo previsto nella prossima giornata, di venire superato da Potenza e Picerno.
Viene quasi da dire, menomale che la stagione stia per volgere al termine e che, nel girone d'andata, si siano raccolti i punti per portare a casa quanto meno la salvezza perché, nel ritorno, questa squadra ha viaggiato a ritmi da retrocessione.
Venendo alla cronaca, Auteri, come da previsione della vigilia, cambia modulo affidandosi al 3-4-1-2 con Berra, Capellini e Tosca davanti al rientrante Nunziante.
A centrocampo gli esterni sono Oukhadda e Simonetti con Acampora e Talia in mezzo. Pinato viene schierato nel ruolo di trequartista dietro la coppia formata da Lamesta e Manconi.
Nell'Avellino, Biancolino sceglie il 4-3-1-2 con D'Ausilio sulla trequarti al posto dello squalificato Panico e alle spalle delle due punte che sono Patierno e Lescano.
In regia c'è il ritorno di Palmiero, assente per squalifica contro il Potenza, con Palumbo che parte dalla panchina.
La gara vede gli irpini pericolosi al 6' sugli sviluppi di un corner con la difesa giallorossa che riesce a sventare la minaccia.
Al 20' la Strega ha una prima occasione con Simonetti che riceve la sfera e calcia con Iannarilli che blocca senza problemi la sfera.
Al 36' è Lamesta a sprecare tutto con il lancio lungo di Simonetti che lo porta a trovarsi tutto solo davanti all'estremo difensore di casa ma il pallone viene calciato alto sopra la traversa.
L'Avellino, invece, è più concreto e, nella ripresa, dopo quattro minuti di gioco passa in vantaggio. Tutto nasce sulla fascia sinistra con D'Ausilio che appoggia per il greco Sounas il quale mette al centro un bel pallone per Armellino che batte Nunziante.
Gli irpini continuano a spingere e all'11' una punizione di Palmiero da posizione defilata al limite dell'area di rigore assume una traiettoria a giro che va a sbattere sul palo.
Al 19' è, però, il Benevento a trovare il pareggio con Manconi che, dalla sinistra, inventa per l'accorrente Pinato il quale, finalmente, riesce a trovare la via del gol.
Tra i padroni di casa c'è Russo per uno spento Lescano mentre tra gli ospiti Prisco e Meccariello prendono il posto di Acampora e dell'infortunato Berra.
Al 26' biancoverdi ancora pericolosi con D'Ausilio che pesca Patierno in area di rigore, il bomber non ci pensa troppa e prova il tiro che finisce a lato.
Nell'Avellino c'è Palumbo per Armellino mentre nella Strega Lanini prende il posto di Pinato per un cambio alquanto discutibile vista la buona prestazione che stava realizzando l'ex Pordenone.
Ad essere premiato è Biancolino poiché sempre dalla sinistra Russo pesca proprio l'ultimo entrato il quale, tutto solo, di testa batte Nunziante.
Gli ingressi di un fischiato Starita per Simonetti e di Tribuzzi per D'Ausilio non provocano importanti scossoni con i padroni di casa che controllano agevolmente l'incontro portandolo a casa al triplice fischio del direttore di gara.
Per i lupi irpini tre punti d'oro che, come detto, li confermano in vetta alla classifica da soli, per la Strega una sconfitta amara che segna la resa definitiva.
Le voci dagli spogliatoi
Gaetano Auteri, allenatore Benevento
"La partita l'abbiamo fatta, sbagliando alcune cose.
Abbiamo concesso qualche calcio piazzato di troppo ad una squadra che fa della fisicità la sua arma migliore.
Abbiamo perso l'uomo in due occasioni in area, abbiamo fatto due errori.
L'Avellino ha la capacità di sfruttare gli errori e questo lo fanno le squadre importanti.
In alcuni momenti, sul piano corale, siamo stati meglio di loro.
Abbiamo avuto la possibilità di andare in vantaggio ma abbiamo sbagliato qualcosa e poi non ci siamo comportati bene su quei due traversoni. Non dovevamo perdere l'uomo.
Dobbiamo essere più risoluti in fase difensiva, ci eravamo preparati per questo ma abbiamo commesso degli errori.
Abbiamo fatto complessivamente meglio di loro nell'arco della partita, anche sull'1-1.
Poi abbiamo perso una chiusura, non abbiamo raddoppiato benissimo. Non è la prima volta che vincono le partite così, senza avere grandimeriti.
E' stata una partita equilibrata, con momenti anche a nostro favore ma abbiamo perso.
In questo momento facciamo qualche errore di troppo.
Abbiamo dimostrato di essere competitivi ma questo aumenta il rammarico.
Non siamo stati ben posizionati e attenti in occasione dei due gol, abbiamo consentito i traversoni.
Abbiamo giocato con personalità e coralità, facendo una buona partita sotto vari punti di vista ma commettendo degli errori che ti fanno perdere la partita. Non hanno costruito quasi nulla, ma ci hanno fatto due gol.
Sull'obiettivo di raggiungere il migliore piazzamento in vista dei play-off, è necessario giocare le partite come abbiamo fatto quest'oggi ma con un'attenzione maggiore. Solo così saremo maggiormente competitivi".
Raffaele Biancolino, allenatore Avellino
"La nostra è una squadra che rispecchia il carattere di un popolo, quello irpino, che non molla mai ed è sempre pronto a lottare.
La squadra ha dimostrato di avere gli attributi.
Vanno fatti i complimenti alla squadra per quanto dimostrato e vanno fatti i complimenti a questa gente che fa sentire il calore, la spinta.
I tifosi non centrano nulla in questa categoria ti danno una carica enorme perché ti fanno sentire la maglia tatuata addosso.
Questo ho voluto trasmettere ai ragazzi dal primo giorno.
Non ricordo un campionato vinto senza sofferenza, se la paura e l'ansia sono queste ben vengano, ce le prendiamo e teniamo strette.
La squadra e il popolo irpino sanno cosa vogliono.
Chi gioca meno o viene sostituto è un po' scontento ma finisce tutto in quel momento perché bisogna pensare all'obiettivo di gruppo.
Ho voluto mettere Armellino per fare legna, considerando anche che il Benevento poteva cambiare modulo come è stato.
Palumbo l'ho provato, ma dovevo puntare su qualcuno che desse supporto a Palmiero.
L'ex Juventus sarà il giocatore del futuro dell'Avellino, è un elemento di categoria superiore.
Con il Catania sarà una guerra ed è giusto che sia così.
Starà a noi riuscire a uscire da un campo difficile con un risultato positivo.
Non esistono titolari e riserve, chi gioca dall'inizio è importante ma chi subentra deve garantire lo stesso rendimento.
Il campionato si deciderà alla fine, è difficile e ci dovremo concentrare di partita in partita. Non dovremo mollare la presa fino alla fine".
comunicato n.169921
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