L'Associazione internazionale degli Esorcisti stia tranquilla. Da cattolico sono ben altre le diavolerie che mi preoccupano
E tra queste non certo chi aiuta l'immagine e l'economia della citta' con professionalita' e senza alcuna intenzione di offendere o contrastare la sensibilita' di nessuno, tantomeno dei cattolici, ribadisce il sindaco Mastella
Redazione
Il sindaco, Clemente Mastella, risponde all'Associazione Internazionale degli Esorcisti che lo avevano attaccato per "Janara", il Festival delle Streghe.
"La kermesse "Janare" è storia, identità e rievocazione intelligente tra leggenda e radici.
Non è né esoterismo, ancora meno pratiche oscure, tutte cose lontane anni luce dalla mia storia personale, culturale e politica.
Non ce n'è stata la minima traccia in un fine settimana che è stato unanimemente apprezzato come momento di promozione turistica e culturale", ribadisce il primo cittadino, dopo averlo già affermato con forza ieri, e da noi ampiamente riportato, nell'incontro svoltosi a Palazzo Mosti (foto) con gli ideatori dell'evento, Antonio Frascadore e Nico Girolamo.
Tra folklore, spettacolo e riflessione culturale abbiamo raccontato ciò che fa parte del patrimonio materiale e immateriale della città di Benevento con un'eco nazionale.
L'Associazione Internazionale degli Esorcisti stia tranquilla: da cattolico sono ben altre le diavolerie che mi preoccupano e i mercanti che profanano il Tempio: non certo chi aiuta l'immagine e l'economia della città con professionalità e senza alcuna intenzione di offendere o contrastare la sensibilità di nessuno, tantomeno dei cattolici.
Inoltre, questa edizione del Festival ha voluto dedicare una particolare attenzione e riflessione sulla figura della donna, sulla sua emancipazione e sul superamento degli stereotipi che, nel corso della storia, l’hanno vista vittima di pregiudizi e discriminazioni.
Parlare della figura della "strega" nel nostro contesto significa anche raccontare il riscatto e la forza di tante donne ingiustamente perseguitate nei secoli.
Abbiamo scelto di aprire questo evento parlandone con studiosi ed accademici provenienti da rinomati atenei, antropologi, storici del Medioevo e del Cristianesimo tra i più importanti d’Italia proprio per confrontarci anche con le riflessioni cristiane e cattoliche,
Il Festival ha proposto eventi spettacolari e suggestivi che affondano le loro radici nelle tradizioni locali, con spettacoli teatrali, rievocazioni storiche, conferenze e momenti di approfondimento culturale.
Nulla di ciò che è stato messo in scena ha avuto a che fare con il mondo dell’occulto: il nostro obiettivo è stato quello di promuovere la cultura e la storia di Benevento con un approccio aperto e inclusivo.
Evitiamo interpretazioni distorte, fraintendimenti e soprattutto cupi residui integralistici di cui la stessa cultura cattolica si è liberata da tempo".
Questo il testo integrale pubblicato sul sito dell'Associazione Internazionale degli Esorcisti
Con la stagione primaverile tornano i festival all’aperto e le sagre in piazza. Peccato che le amministrazioni locali di mezza Italia promuovano sempre più spesso iniziative legate al tema della stregoneria e dell’occultismo, ritenendole un richiamo che garantisce introiti ai comuni e vantaggi al cosiddetto indotto. Per non parlare della cornice di interesse culturale o sociale (ad es. la stregoneria come antesignana dell’emancipazione femminile) dove i fantasiosi consulenti di sindaci e assessori inseriscono programmi ed eventi.
Dietro a questa narrazione si nasconde spesso il revival neopagano, culminato nella crescente espansione della Wicca, movimento “spirituale” dalla diffusione internazionale che abbina sciamanesimo, culti pagani, credenze popolari e panteismo. La Wicca sostiene di ispirarsi a una presunta antica religione dell’Europa precristiana, ma altro non è che neo-stregoneria. Il tutto si carica di ambientalismo, ecologismo, medicina alternativa o naturopatica con annessi mercatini bio-solidali (e accanto al banco delle erbe fanno “bella mostra” di sé tavolini di cartomanti).
Non si creda che le giunte coinvolte abbiano precisi orientamenti politici o ideologici. Niente di tutto questo. L’esempio più lampante è quello di Benevento, dove il sindaco è Clemente Mastella, con alle spalle una lunga carriera politica iniziata con la Democrazia Cristiana. La sua è sempre stata una militanza segnata dall’appartenenza all’area popolare e centrista. Ebbene, proprio l’amministrazione da lui guidata ha promosso nei giorni scorsi, guarda caso in concomitanza dell’equinozio (21-23 marzo), l’evento “Janara-Le Streghe di Benevento”. Il logo scelto per la manifestazione è stata una trìquetra: simbolo pagano simboleggiante l’aspetto femminile del divino.
La tre-giorni, a detta degli organizzatori, ha rappresentato “un gesto di affetto verso la città”. Durante la conferenza stampa di presentazione dell’evento, alla presenza del sindaco, è stato precisato che il progetto ha coinvolto “più di 170 persone e tante associazioni di Benevento e provincia”. Il centro storico della città campana ha fatto da palcoscenico: Via Traiano è stata dedicata ai cartomanti e gli esercenti hanno aderito abbellendo il proprio locale sul tema della manifestazione. Questi i titoli di alcuni degli eventi: “Sabba”, “La strada dei tarocchi”, “Le streghe dei bambini”, “Piccole streghe crescono” (laboratorio di disegno per i bimbi), presentazione del libro “Le streghe di Lourdes” …
Ad aprire la rassegna è stato un convegno con tutti i sindaci delle “città delle Streghe” (Rifreddo, Triora, Castel del Monte, Uggiano, persino l’americana Salem) accolti da quello di Benevento. Il primo cittadino Mastella ha così dichiarato alla stampa: “Come amministrazione è giusto che noi appoggiamo anche questa nuova iniziativa (…). Mi auguro che a questa di quest’anno seguiranno altre edizioni e a proposito di Streghe vorrei tanto realizzare nel Parco De Mita qualcosa a riguardo. Siamo una città ricca di eventi culturali ed essi ci portano ad avere un’attrattività sempre più elevata”. Chissà, forse si arriverà a piantare nel parco cittadino un bel noce, al posto di quello celebre che sorgeva anticamente nei pressi del fiume Sabato, magari ripristinando le antiche ritualità e i sabba che in antico si celebravano sotto i suoi rami. Ovviamente, con grande richiamo turistico. Che dire?
La stregoneria è non solo una realtà di per sé oggettivamente contraria al cristianesimo, ma nemica della libertà e della dignità dell’essere umano. Quindi costituisce una prospettiva in sé deviante.
Considerare un fenomeno e trattarlo come un dato culturale o folcloristico non vuol dire necessariamente giustificarlo, ma significa conoscerlo anche per affrancare le persone da atteggiamenti pericolosi per la loro condizione e, quindi, dannosi alla crescita umana, personale e sociale. Questo pericolo si manifesta sia in chi promuove, sia in chi accoglie la stregoneria.
Rispettare un dato culturale prevede l’osservazione del fenomeno cercando di capirne i dati costitutivi e i contenuti, ma per mettere in evidenza tutti i suoi aspetti.
C’è un dato che accomuna oggettivamente tutte le stregonerie, al di là delle loro singole tipologie, in un continente o in un altro: l’operare con le forze demoniache per realizzare cose terribili.
Pensare pertanto di far divertire la popolazione, bambini e adolescenti inclusi, con tematiche appartenenti al mondo del male, dei malefici, dell’orrido e del macabro, qual è appunto la stregoneria, denota un gravissimo malessere interiore e un’assenza di coscienza civica, soprattutto in chi ricopre ruoli politici o istituzionali e che promuove con enfasi simili scellerate iniziative.
Favorire il mondo delle tenebre invece che quello della luce, non può che condurre prima o poi inevitabilmente a conseguenze tragiche, a livello individuale e collettivo.
Chi promuove il male presentandolo in modo affascinante, rischia grandemente. Non si può offrire del veleno alla gente nascosto sotto sapore di miele e pretendere che il primo a pagarne pesantemente le conseguenze non sia chi glielo ha servito.
comunicato n.169901
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