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Benevento, 27-03-2025 21:17 ____
Novanta allievi di varie scuole di Danza del territorio insieme per portare in scena al Teatro Comunale lo spettacolo "Nous. Viaggio nella Conoscenza"
Si rinnova la tradizione della partecipazione di Carmen Castiello anche nel cartellone del Festival Filosofico del Sannio giunto alla XI edizione che tratta il tema della "Conoscenza". La filosofia e la danza, pur seguendo percorsi diversi, sono complementari... afferma Carmela D'Aronzo
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Un evento, nell'ambito del Festival Filosofico del Sannio voluto dal presidente Carmela D'Aronzo, destinato non necessariamente al pubblico degli studenti e dunque "potenzialmente a rischio" presenze, ha visto invece il Teatro Comunale anche questo pomeriggio riempito fino nei sui palchetti più alti.
In scena è andato lo spettacolo di filosofia e danza dal titolo: "Nous. Viaggio nella Conoscenza".
I testi sono stati curati da Lidia Palumbo e Carmela D'Aronzo; le coreografie del Centro Studi di Carmen Castiello e della Compagnia Balletto di Benevento in collaborazione con: Sara Scuderi e Maria Chiara Tedesco, Alessandro Amoroso, Progetto Danza, diretto da Ornella Mirra, Studio Danza 94, diretta da Carmen Pepe e Ramona Iuliano, Un tempo per Ballare, diretta da Rachele Iavarone.
La regia è stata di Linda Ocone che ha anche condotto, in pratica, l'intera rappresentazione anticipandone i vari momenti con letture curate dalla stessa Ocone e da Maurizio Tomaciello.
Prima che lo spettacolo avesse inizio ed a cui hanno partecipato una novantina di allievi di varie scuole di danza, ne abbiamo parlato con Carmen Castiello, infaticabile direttore della scuola che porta il suo nome ed animatrice ed ideatrice dei tanti spettacoli che offre alla città nel corso dell'anno.
Si rinnova la tradizione della partecipazione di Carmen Castiello e dunque della Danza, anche nel cartellone del Festival Filosofico del Sannio giunto alla XI edizione e che tratta il tema della "Conoscenza" nel quale la Danza parimenti si insinua...
Assolutamente sì, ci ha risposto Castiello.
E' un viaggio verio e proprio nella conoscenza attraverso il corpo e quindi un percorso molto affascinante. anche verso la libertà, che è anche manifestata da questa bella relazione che adesso abbiamo intrapreso con delle maestre di danza ospiti (e qui il volto di Castiello si è fatto ancora più raggiante visto che aveva sempre auspicato una collaborazione tra le scuole di danza del territorio ndr).
Abbiamo Carmen Pepe, Simona Iuliano, per Studio 94 di San Giorgio del Sannio; Un tempo per ballare diretta da Rachele Iavarone; Spazio Danza, diretta da Ornella Mirra e poi c'è la mia Compagnia Balletto di Benevento.
Carmela D'Aronzo, ha proseguito Castiello, ci ha dato delle direttive per questo viaggio nel mondo della conoscenza e ciascuna di noi ha portato avanti una coreografia su un argomento.
Tutto sostenuto dalle parole del copione scritto sia da D'Aronzo che da Lidia Palumbo e la regia di Linda Ocone.
Abbiamo messo in scena un viaggio vero e proprio dove sicuramente il pubblico potrà immedesimarsi e noi speriamo di riuscire ad emozionarlo questo pubblico.
La cosa importante, quando si fa qualcosa, è essere sinceri e non fingere ed entrare così veramente nella parte di uno spettacolo fatto da giovani danzatori, una novantina, che vanno dai 14 ai 18 anni, appartenenti alle varie scuole di danza.
Noi speriamo che questo sia l'inizio di una collaborazione perché la libertà c'è dove ognuno di noi è poi messo in grado di esprimersi e di guardare oltre se stesso e di non fare sempre il protagonista di ogni cosa.
Stiamo insieme nell'intento di aiutare i ragazzi a crescere bene. Questo è l'obiettivo che abbiamo.
E dunque, abbiamo detto noi, depone bene questo obiettivo per avere anche una rappresentanza sostenuta di quella che è la danza a Benevento.
Sì, proprio così, ci ha risposto Castiello.
Lei è contenta di tutto ciò, abbia chiesto ancora alla coreografa?
Io sì, sono molto felice, ci ha risposto emozionata, perché non c'è cosa più bella che riuscire a raggiungere questa libertà di aprirsi agli altri.
Questo appare essere un tabù nella nostra cottà ed invece non deve essere così.
Stando insieme mi sono sentita molto emozionata ed è bello e sono felice di ciò.
Sin qui la coreografa Castiello.
Carmela D'Aronzo, reduce dal grande successo dell'incontro dell'altro giorno con Matteo Garrone che con il suo "Io Capitano", messo in onda su Rai1, ha peraltro vinto la guerra dell'auditel della prima serata, ci parla di questo ritorno nella danza anche quest'anno nel suo ampio e variegato cartellone che si muove sviluppando ed analizzando il tema della "Conoscenza".
Si ci ha risposto, D'Aronzo, è una tradizione quella della danza al Festival Filosofico e stiamo realizzando questo percorso sulla conoscenza attraverso vari momenti. Quello con Matteo Garrone è stato bellissimo ed emozionante.
Cerchiamo null'altro che regalare emozioni, momenti di partecipazione su di un argomento che a volte viene messo da parte dando per scontato il fatto che... io conosco.
Invece la conoscenza abbraccia tutt'altro e stiamo cercando di sottolineare e cercare di capire che la conoscenza non è rivolta solo a ciò che mi è utile ma è andare oltre, mettere da parte i nostri pregiudizi, le nostre riflessioni ed andare a cercare il vero significato. Solo così riusciremo a guardare la realtà con occhi veri ed anche ad entrare in un maggior contatto con gli altri e con il mondo.
Stiamo utilizzando, dunque, tutti linguaggi che possono aiutarci a far comprendere questo messaggio.
Oggi abbiamo il linguaggio della danza.
La filosofia e la danza, pur seguendo percorsi diversi, sono complementari in quanto la filosofia utilizza il pensiero mentre la danza, il linguaggio del corpo, ed entrambi esprimono concetti filosofici
Quindi la danza è un mezzo attraverso il quale vogliamo comunicare come la conoscenza sia importante, come sia necessaria e come sia faticosa.
Questo è un viaggio che, partendo dal VI secolo avanti Cristo, giunge fino ad oggi con l'Intelligenza Artificiale, una nuova forma di conoscenza.
Dimostriamo ai ragazzi ed a tutti noi, come questo percorso sia stato lungo, faticoso, affinché la conoscenza potesse acquisire la propria libertà ed indipendenza. Non è facile.
Molti studiosi si sono immersi in queste questioni filosofiche partendo da una semplice domanda: Dove veniamo?
E' da lì che è partito tutto. Però Socrate è stato colui che ha messo l'accento sull'uomo. Prima l'uomo deve conoscere se stesso perché il vero sapere proviene proprio da noi stessi e qui allora abbiamo puntato l'attenzione sul conosci te stesso di Socrate il quale afferma che l'unico bene che l'uomo ha è la conoscenza e che l'unico male è l'ignoranza.
Poi l'altro punto che abbiamo voluto sottolineare è la caverna di Platone.
Essa è una metafora sulla conoscenza, sulla pochezza umana di cui l'uomo si è poi liberato attraverso la luce della conoscenza. Erano quelle catene che lo tenevano chiuso nella ipocrisia, nelle falsità, nei pregiudizi.
Il percorso è lungo, ha concluso D'Aronzo, ma abbiamo utilizzato solo alcune tappe significative.
Ora stiamo lavorando sulla Intelligenza Artificiale per cercare di dare risposte ai dubbi ed alle incertezze dei ragazzi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

comunicato n.169868




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