Matteo Garrone, il regista di "Io capitano", vincitore del Leone d'argento e nominato per gli Oscar e' stato ospite del Festival Filosofico del Sannio
A "Gazzetta" ha raccontato dei suoi esordi, della partecipazione al film di Fellini come comparsa ed ha ricordato di quando, prima di avvicinarsi al mondo del cinema, coltivo' l'idea di diventare un giocatore professionista di Tennis. Aveva 16 anni quando venne a Benevento, quarant'anni fa, a disputare un importante Torneo che lo vide giungere fino alla semifinale. I registi neoralisti sono stati tra i miei genitori artistici
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Matteo Garrone (nella foto di apertura è con Carmela D'Aronzo), regista, sceneggiatore e produttore cinematografico italiano, è stato a Benevento, al Teatro Comunale "Vittorio Emmanuele", nell'ambito del sesto appuntamento della XI edizione del Festival Filosofico del Sannio organizzato dall'Associazione culturale filosofica "Stregati da Sophia" presieduta da Carmela D'Aronzo.
Il caso ha voluto che egli fosse qui ospite della nostra città proprio il giorno prima, cioè domani 26 marzo, in cui, in prima serata, Rai 1 mandasse in onda il suo ultimo film "Io capitano", vincitore a Venezia del Leone d’argento per la Miglior Regia e del Premio Mastroianni al Miglior Attore emergente. E' stato parimenti candidato all'Oscar come Miglior Film Internazionale ed ai Golden Globes ed al Davide di Donatello si è aggiudicato ben sette premi.
Garrone, che sul palco ha colloquiato con Adriano Monti Buzzetti Colella (nella seconda foto in basso ed a seguire), redattore capo della redazione Cultura e spettacolo del Tg2 e presidente del Centro per il libro e la lettura del Ministero della Cultura, è giunto puntuale intorno alle 14.00 a piazza Santa Sofia dove ad attenderlo, oltre noi, c'erano appunto D'Aronzo e Monti Buzzetti Colella.
E' venuto da solo, in macchina da Roma (al ritorno però ha dato un passaggio al giornalista che lo ha intervistato e che avrebbe dovuto attendere fino alle 21.00 per il treno del ritorno nella capitale) e pronto per sottoporsi, prima ancora che alla narrazione del suo tema: "Matteo Garrone racconta il dietro le quinte del suo cinema", alle domande ed alle curiosità dei giovani delle scuole che hanno partecipato all'incontro di oggi, giovani sui quali egli, che ha peraltro un figlio di 16 anni, della stessa età, dunque, di quelli in sala, punta molto.
Abbiamo colto l'occasione della sua "pausa pranzo", per una chiacchierata sulla sua oramai lunga attività nel cinema ma anche per parlare dei giovani e della loro condizione in un mondo, qual è quello di oggi, oggettivamente non facile.
La prima domanda che gli abbiamo rivolto, come spesso facciamo, è se fosse stata questa la prima volta di una sua venuta a Benevento...
Ci ha sorriso, prima di risponderci, poi ha detto che è questa la seconda volta ma che la prima si perde nella notte dei tempi, circa quarant'anni fa, quando venne in tutt'altra veste, quella del tennista.
Erano gli anni della piena gioventù, aveva 16 anni, ed ancora non emergeva, in maniera predominante, il Garrone cineasta.
Qualcosa di impegnativo e che gli potesse dare anche soddisfazioni economiche, voleva però farlo e così pensò al Tennis.
La cosa andò bene e giunse a Benevento per un Torneo importante, come erano all'epoca quelli che si disputavano nella nostra città, anche a "La Fagianella", dove arrivò alla fase finale con un ottimo piazzamento, in semifinale.
Prima di fare il regista ho fatto il pittore e prima ancora, come le dicevo, sognavo di diventare un tennista professionista.
Fino ai 18, 19 anni coltivavo quel sogno.
Era anche abbastanza in avanti e giocavo in serie B. Sono stato a giocare anche in America.
Poi però per Garrone arriva la seduzione del cinema e vi entra da aiuto operatore ma la sua carriera è stata poi lastricata da continui successi grazie anche al suo film, trasposizione cinematografica di "Gomorra", vincitore del Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes e di cinque European Film Awards.
Se la definiscono come un regista del neorealismo, gli abbiamo detto attingendo al suo profilo pubblicato su vari testi, con cinepresa a mano...
Qualche volta, ci ha subito corretto. "Io Capitano", ad esempio, lo abbiamo girato tutto con lo steadicam così come "Pinocchio"...
Non utilizza solo gli attori professionisti, abbiamo ripreso noi e lui di rimando...
Anche su questo avrei qualcosa da ridire. Ho lavorato con Benigni che è premio Oscar, con Servillo e con tanti altri attori famosissimi.
Diciamo che amo a volte avere anche la libertà di poter scegliere, e se vedo che c'è un volto che sia più congeniale al personaggio e che quell'attore lì non ha una grande esperienza per ragioni anche anagrafiche, è il caso di "Io capitano" dove i protagonisti avevano 17 anni, in quel caso, dicevo, mi avventuro ed amo anche dirigere attori che magari non hanno una esperienza accademica.
Rispetto alla sua domanda relativa al neorealismo, ha continuato Garrone, esso vuol dire che è un nuovo modo di fare cinema che aveva un senso negli anni del Dopoguerra, quando venivamo dall'epoca dei "telefoni bianchi" e da un certo tipo di cinema che era tutto girato nei teatri di posa.
Oggi non avrebbe ferre senso farlo.
Neanche io eseguo un nuovo modo di fare cinema.
Cerco di raccontare storie che mi sembra che possano essere in qualche modo sorprendenti per me e per lo spettatore.
Posso dire però che i registi neoralisti sono tra i miei genitori artistici.
Rossellini certamente è stato uno dei registi per me più importanti così come lo sono stati tanti altri.
Abbiamo avuto la fortuna, noi registi italiani, di essere nati in un Paese in cui la cinematografia negli anni Cinquanta e Sessanta era la più importante al mondo e quelli sono i nostri riferimenti.
Tra l'altro ho fatto anche la comparsa, per parlare dei miei trascorsi, nell'ultimo film di Fellini, "La voce della luna" (1990), con Roberto Benigni, e quindi sono stato per diverse settimane, quasi un mese, sul set ed ho avuto la fortuna di vedere Fellini dirigere dal vivo.
Cosa racconterà ai nostri giovani, gli abbiamo ancora chiesto, che non vivono un'epoca felice, certamente più difficile della nostra...
Ho avuto la fortuna, grazie al film e grazie al lavoro molto attento dei tanti insegnanti, di fare tantissimi incontri con gli studenti.
Questo "Io capitano" è un film che parla direttamente ai ragazzi.
I protagonisti sono praltro loro coetanei ed è un film di avventura.
Dico che è difficile generalizzare perché ho avuto la fortuna di incontrare tanti ragazzi così differenti tra loro.
Molti mi hanno fatto delle osservazioni intelligentissime ed hanno dimostrato una grande sensibilità ed in qualche modo posso dire che hanno qualcosa da insegnare a noi, più che noi insegnare a loro.
Altri invece, è vero, vivono dei momenti più difficili non aiutati dai social e dai moderni mezzi della comunicazione.
E' evidentemente, la nostra, una società non facile e piena di ostacoli e quindi dove non è semplice cavarsela.
Ho un figlio di 16 anni e sono fiducioso rispetto ad una parte di giovani che credo abbiano una grande carica vitale e di sensibilità ed hanno molto da insegnarci.
Tra un po' in Teatro, abbiamo concluso...
Quest'oggi cercherò di mettermi a servizio di quello che vorranno sapere i ragazzi. Di solito faccio così e cerco di capire cosa potrebbe interessargli e provo a rispondergli nel modo migliore.
Sin qui la nostra chiacchierata, nemmeno tanto breve, disturbata anche da una leggera pioggia che cominciava a scendere, ma che ci ha consentito di affrontare temi importanti con un grande regista del nostro cinema ed anche di raccogliere il giudizio del capo redattore del Tg2, Adriano Monti Buizzetti Colella che ha definito il Festival Filosofico di Benevento come una manifestazione importante e che oramai è diventata interdisciplinare con mondi che dialogano anche se sono apparentemente distanti tra loro.
La filosofia che ci azzecca con il Cinema?
E' la domanda principe ma è ad esso collegata assieme ad altre discipline.
Giunti in Teatro, la sala oramai colma, è stata Carmela D'Aronzo a dare il via alla intervista che Monti Buzzetti Colella ha rivolto a Garrone e poi a seguire e coordinare le domande degli stesi allievi delle scuole del territorio a cui si sono aggiunti anche quelli provenienti da Foggia.
comunicato n.169822
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