Seminario di studi Jacques Prevert, poeta tra reale e immaginario, organizzato dal circolo Auser Uselte
Relatore dell'ncontro e' stato Antonio Mario Verdino, una vita per la scuola come docente e come dirigente scolastico
Redazione
Nella sala conferenze del Centro servizi per il volontariato Irpinia-Sannio, si è svolto il seminario di studi Jacques Prevert, poeta tra reale e immaginario, organizzato dal circolo Auser Uselte.
Uselte, acronimo di Università Sannita dell'età libera e della terza età, continua il percorso di ricerca, formazione e conoscenza lungo tutto l'arco della vita in ambito culturale, di socializzazione e valorizzazione del territorio.
Relatore dell’incontro su Prévert è stato Antonio Mario Verdino, una vita per la scuola come docente e come dirigente scolastico.
Originario di San Leucio del Sannio, Verdino vive a San Giorgio del Sannio, dopo aver operato, con professionalità, impegno e passione, nella scuola pubblica a Napoli, Montemiletto e Benevento.
"Nel corso del seminario - si legge nella nota inviata alla Stampa - Verdino ha delineato la personalità di un Prévert artista eclettico e completo, pacifista convinto e libertario, che seppe riempire i propri versi e la propria vita di critica sociale e impegno civile.
Come poeta e sceneggiatore, attore e autore di teatro. Un poeta quindi artista completo, così diverso dalla figura edulcorata e riduttiva del poeta paroliere, autore di filastrocche infantili e di frasi d’amore da stampare sui cartigli dei cioccolatini.
Per rendere al meglio la biografia, il pensiero e la produzione letteraria di Prévert, Verdino ha utilizzato documenti autentici e brani musicali, letture e filmati tratti da "Il Porto delle Nebbe" e "Alba Tragica", i due film capolavori assoluti del cinema mondiale, diretti da Marcel Carné e scritti da Jacques Prévert nel biennio 1938-1939.
Le vicende biografiche di Prévert, lo vedono sempre schierato dalla parte dei giovani, degli emarginati e degli esclusi.
La sua poetica include, a un tempo, la forte vis polemica contro il conformismo e l'asservimento al potere, insieme ad una teoria dell'amore inteso come sentimento salvifico e totalizzante.
Come forza ribelle che sfida le convenzioni sociali, vissuta soprattutto negli ambienti popolari di provincia e nelle periferie delle grandi città".
L'incontro su Prévert è stato coordinato da Mario Morelli, presidente del circolo Auser Uselte di Benevento
comunicato n.169753
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