La situazione idrogeologica del territorio pontese e, in particolare, del suo centro urbano, merita attenzione e tanta
E dunque, perche' finanziare una ulteriore progettazione? Perche', piuttosto, non finanziare quelle gia' approvate che, in attesa di copertura finanziaria, dal 2016 sono annualmente e sistematicamente inserite nei programmi triennali delle opere pubbliche che le Amministrazioni comunali che si sono finora succedute hanno predisposto ed approvato?
di Giacomo De Angelis
Il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica ha finanziato, nell'ambito del "Fondo Progettazione 2024" solo quattro progettazioni finalizzate alla messa in sicurezza dal rischio idrogeologico in Campania.
Tra le quattro progettazioni c’è anche quella del Comune di Ponte, che peraltro è l'unica ammessa in provincia di Benevento.
La notizia è stata diffusa con la sua pubblicazione su varie testate giornalistiche, compresa la nostra.
In merito il sindaco ha, tra l'altro, dichiarato che si tratta di un risultato straordinario che rappresenta un importante passo verso la mitigazione del dissesto idrogeologico e la salvaguardia del territorio.
Effettivamente, la "situazione idrogeologica" del territorio pontese e, in particolare, del suo centro urbano merita attenzione, tanta.
"Il territorio comunale di Ponte è notevolmente interessato dal rischio da frana e idrogeologico, tanto che in occasione di eventi pluviometrici, può essere invaso da ingenti volumi di materiali detritico-alluvionale che si mobilitano dai depositi da sovralluvionamento della rete idrografica; tali fenomeni sono stati ulteriormente aggravati dall’evento calamitoso del 15 ottobre 2015 (foto), che ha causato smottamenti e frane nonché impedito il deflusso dei corsi d’acqua principali e secondari, favorendo esondazioni e determinando un elevato rischio residuo".
Abbiamo trascritto il passaggio introduttivo della premessa delle deliberazioni di Giunta comunale con cui il 29 dicembre 2015 furono approvati i progetti preliminari (ben sei) per "Interventi di mitigazione, di ripristino funzionale e risanamento idrogeologico, connessi all'evento calamitoso del 15 ottobre 2015", di aree soprattutto del centro urbano: del vallone Campo Sportivo, del vallone San Barbato; del vallone Fontanella, del vallone Ripagallo, del vallone Mercato Coperto ed anche del vallone a monte dell'Area Piano per gli Insediamenti Produttivi (Pip).
A questi si aggiunga poi quello, anch'esso approvato dalla Giunta municipale il 29 dicembre 2015, prevedente "interventi di ripristino funzionale e sistemazione idrogeologica delle scarpate, degli impluvi e attraversamenti interferenti con la Strada Provinciale 97 che gravita sul centro di Ponte".
Ebbene, alla luce di tale specifica e molteplice "progettazione" pregressa, la notizia dell'attribuzione del contributo a copertura delle spese di progettazione per interventi di messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico origina pensieri, ipotesi e pure qualche comune domandina, probabilmente banale alle orecchie degli esperti.
Queste, ad esempio: "Perché finanziare una ulteriore progettazione? Perché, piuttosto, non finanziare quelle già approvate che, in attesa di copertura finanziaria, dal 2016 sono annualmente e sistematicamente inserite nei programmi triennali delle opere pubbliche che le amministrazioni comunali che si sono finora succedute hanno predisposto ed approvato?
Purtroppo, dopo oramai dieci anni di attesa, per questi interventi progettati per salvaguardare territorio e, soprattutto, il centro urbano da noti ed arcinoti rischi idrogeologici nessuna auspicata buona notizia è finora pervenuta al Comune di Ponte.
Intanto, va anche evidenziato che negli anni 2022 e 2023 il numero dei progetti finalizzati alla messa in sicurezza dal rischio idrogeologico di aree rurali e anche del centro urbano si è arricchito di ulteriori tre progettazioni, inserite anch’esse nel programma triennale delle opere pubbliche da realizzare.
Non mancano, quindi, progettazioni.
Intanto, in altre regioni del centro e nord Italia non mancano nubifragi e non mancano i conseguenti danni.
C'è solo da sperare che ciò non accada anche qui da noi, altrimenti si rischierà di rivivere le paure ed i problemi del nubifragio del 15 ottobre 2015.
comunicato n.168509
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