Il capogruppo di opposizione di Pietrelcina, Alessio Ermenegildo Scocca interviene sulla vendita della ex scuola di via Maresciallo Mandato
Vengono espresse forti critiche sulla gestione della procedura e sul futuro dell'immobile
Redazione
Il capogruppo di opposizione di Pietrelcina, Alessio Ermenegildo Scocca (foto), interviene sulla vicenda della vendita della ex scuola di via Maresciallo Mandato, esprimendo forti critiche sulla gestione della procedura e sul futuro dell'immobile.
"Abbiamo appreso dall'Albo Pretorio - sottolinea Scocca - che a fine dicembre è avvenuto il versamento del 60% della cifra concordata per la vendita dell'immobile polivalente (ex scuola) di via Maresciallo Mandato, pari a 508.200 euro.
Tuttavia, l'acquirente iniziale ha deciso di cedere a terzi, come previsto nell'Avviso, il diritto d'acquisto prima della stipula del contratto definitivo.
Ora, il beneficiario finale, stante al documento pubblicato, risulta essere la terza Cooperativa Sociale Onlus.
Eppure, il primo cittadino di Pietrelcina aveva dichiarato pubblicamente a inizio gennaio 2024, proprio in risposta alla minoranza che protestava per la vendita, che l'immobile sarebbe diventato "la sede nazionale di un consorzio che dà lavoro a 400 dipendenti.
Tenete presente che la sede sarà frequentata quotidianamente da 40-50 persone".
Ora, invece, ci troviamo con l'acquisto ceduto a un altro soggetto lasciando totale incertezza sul destino dell'immobile.
Per questo motivo, presenteremo un'interrogazione al sindaco per chiarire quale sarà la reale destinazione futura di questo bene pubblico, così che la cittadinanza ne sia informata".
Non manca una dura critica sulla gestione finanziaria che ha portato alla vendita.
"Per l'amministrazione - aggiunge Scocca - forse un'ipotesi vale l'altra in merito al futuro di quell'edificio? Non saprei, ma per noi sicuramente non è così, altro che valorizzazione di cui parlava il sindaco.
Nonostante l'immobile fosse stato ristrutturato dieci anni fa, ora viene alienato esclusivamente per coprire buchi di bilancio.
Non si tratta nemmeno di una soluzione strutturale.
I soldi appena incassati sono di fatto già spesi, portati a bilancio per coprire debiti, servendo solo a tirare a campare qualche altro anno. Non possiamo accettare questa gestione miope e poco lungimirante.
Chi sono i responsabili politici che hanno generato questo debito? Perché non ci dicono cosa è stato sbagliato?
E' inaccettabile chiedere ai cittadini di sacrificare beni comuni per tappare buchi di bilancio causati da errori di gestione politica da chi c'era prima, sindaco attuale compreso.
Come avvenne con la vendita della piscina e dell'albergo comunali durante l'Amministrazione Masone, ora ci troviamo di fronte a una situazione analoga, senza immobili strategici e comunque indebitati.
Capisco che alla maggioranza dia fastidio il nostro lavoro di opposizione, che svolge semplicemente il proprio ruolo con serietà e nell’interesse dei cittadini.
Ma ricordare è importante per non ripetere gli stessi errori".
comunicato n.168384
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