Attaccare Agostinelli e' solo un modo per spostare l'attenzione dalla problematica che ha creato una vera e propria paralisi alla Provincia
E' mai possibile che la minoranza consiliare, quella mastelliana, debba detenere tutte le deleghe e la maggioranza non avere nulla? Nessuna ripercussione sulla coalizione a Palazzo Mosti dove governa Mastella ma la paralisi alla Rocca fa venire meno l'impalcatura che si era creata a livello provinciale, commenta Gino Abbate
Nostro servizio
Non ci sono segnali dalla Rocca dei Rettori che facciano ipotizzare, nell'immediato, l'auspicato cambio di rotta da parte del presidente Nino Lombardi nel senso di una convocazione di tutti i consiglieri provinciali e concordare con essi, con tutti, il nuovo percorso politico-amministrativo fino alla prossima tornata elettorale.
Non prendere atto che la maggioranza in Aula non sia più mastelliana e quindi a sostegno della presidenza Lombardi (non sfiduciabile per legge), è un errore di strategia politica che può portare solo a danni che si possono arrecare al territorio.
Far finta come se nulla fosse avvenuto è mancanza di realismo e di pragmatismo.
Di questo ne abbiamo parlato con il consigliere regionale Gino Abbate (foto), che conosce bene i meccanismi della macchina mastelliana essendo stato il consigliere regionale eletto da quel movimento politico prima di trasmigrare nel Partito Democratico.
E' una situazione kafkiana, paradossale, ci ha risposto Abbate, ma anche chiara.
Non si può non tenere conto che non c'è più una maggioranza che governa la Provincia.
L'opposizione a Lombardi, ora maggioranza, ha chiesto una condivisione di questo percorso che li separa dalle elezioni che andrà a sostituire la legge Delrio.
A me sembra un ragionamento di buonsenso. La Provincia può andare avanti perché il presidente non è sfiduciabile però il problema è di natura politica.
E' mai possibile, ha proseguito Abbate, che la minoranza consiliare, quella mastelliana, debba detenere tutte le deleghe e la maggioranza non avere nulla?
Ma vi sembra credibile e possibile tutto ciò?
In questo caso occorre buonsenso e senza arroccarsi su certi principi.
Appare tutto scontato, abbiamo detto noi, e tuttavia non si imbocca la strada del dialogo e del compromesso cosa questa che, avevamo già suggerito noi nei nostri articoli di cronaca degli eventi, doveva essere posta in essere già prima che si celebrassero le ultime due sedute di Consiglio provinciale, quella del 30 dicembre, andata deserta e quella del successivo 31 che ha visto l'affossamento di delibere importanti quali il Documento Unico di Programmazione (Dup) ed il prosieguo delle attività di Asea, la società in house che gestisce anche la diga di Campolattaro.
La condivisione di un percorso amministrativo a livello provinciale, ci ha ancora detto Abbate, era stata già chiesta in precedenza. Evidentemente non vi sono stati segnali di condivisione e di confronto per questo poi si è andati allo scontro che era inevitabile e nei fatti.
Oggi non si è contro Nino Lombardi, nessuno chiede questo, ma l'adozione di un percorso partecipato. Sedersi intorno ad un tavolo, azzerare tutte le deleghe in atto e redistribuirle in base al peso specifico di ciascun partito in Consiglio provinciale.
Credo che questa sarebbe la soluzione migliore altrimenti si va allo scontro come è accaduto nell'ultima seduta di fine anno e ci sarà una paralisi istituzionale.
A farne le spese di questa situazione, abbiamo ancora interloquito noi, è stato soprattutto Carmine Agostinelli, l'ago della bilancia che ha fatto pendere il piatto della bilancia, già perfettamente in equilibrio con il solo presidente Lombardi a fare la differenza, dalla maggiorana verso la minoranza.
E' stato attaccato in Consiglio e non solo, in maniera decisa per il suo cambio di casacca...
Quando non ci sono argomenti, ha subito risposto Abbate, si va fatalmente verso l'inciucio ed il disprezzo delle persone.
Agostinelli ha fatto un suo ragionamento politico ed ha cambiato posizione. Questa azione va rispettata anche perché il rendiconto politico poi lo farà con il suo elettorato alle prossime elezioni che lo riguarderanno da vicino.
Attaccare Agostinelli è solo un modo per spostare l'attenzione dalla problematica che ha creato una vera e propria paralisi alla Provincia. Non si vuole affrontare il vero problema che è l'ingovernabilità alla Rocca.
Lei ritiene, abbiamo chiesto ad Abbate, che questo segnale che proviene dalla Rocca possa essere anche indicativo di uno stato di malessere del movimento mastelliano e che può coinvolgere anche gli equilibri a Palazzo Mosti?
Non penso, ci ha risposto il consigliere regionale. A Palazzo Mosti non mi pare ci siano grossi problemi tranne qualche malumore. La gestione del sindaco Mastella non è in pericolo. I numeri non sono ristretti e risicati...
E certamente, abbiamo ripreso noi, lì non si gioca su un solo consigliere per spostare una maggioranza fino a farla divenire minoranza. Noi però ci riferivamo all'aspetto politico che è altro...
Penso siano due cose separate, Palazzo Mosti e Rocca dei Rettori, ci ha detto Abbate. Certamente la paralisi alla Rocca fa venire meno l'impalcatura che si era creata a livello provinciale.
Ed allora bisognerebbe guardare con più attenzione a ciò che chiede l'opposizione e cioè una condivisione nelle scelte amministrative in questo tratto di percorso che ancora manca alla fine della consiliatura.
Peraltro è stato bocciato il Dup per il 2026-2027 e quindi anche per le partecipate non c'è alcun problema e possono essere prorogate nelle funzioni.
Mettere poi come scudo alla discussione la vicenda dei dipendenti di Asea e di Sannio Europa, non vuol dire assolutamente nulla, possono andare tranquillamente avanti.
Ci vuole buonsenso, quello che mettiamo da parte a tutto svantaggio del territorio.
Il Partito Democratico è stato molto chiaro su tutto questo, ha concluso Abbate.
Azzeriamo i vertici redistribuiamo le deleghe e condividiamo il percorso che resta da dare.
Attenzione, ha concluso Abbate. Deve essere però il presidente Lombardi a chiamare tutti i consiglieri e non il contrario. Non è l'opposizione che lo deve richiamare...
comunicato n.168310
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