Portale multimediale d'informazione di Gazzetta di Benevento

 

stampa

letto 4772 volte

Benevento, 03-01-2025 18:57 ____
Ma i re magi sono stati veramente tre o molti di piu'? Il racconto di questi personaggi del presepe nella "Conferenza dell'Epifania" all'Archeoclub
Il presidente Francesco Morante ha parlato anche delle 4 formelle della Porta di Bronzo del Duomo che li decrive. Una sorta di Anno Giubilare, prima pensato per una celebrazione ogni 50 anni, lo penso' Celestino V ma chi ne intui' i vantaggi economici fu papa Bonifacio VIII che creo' per i cattolici, copiando la Mecca, l'obbligo morale di recarsi a Roma per lucrare l'indulgenza
Nostro servizio
  

E' dal 2017 che in maniera continuativa, con la sola interruzione del periodo della pandemia, che Francesco Morante tiene la "Conferenza dell'Epifania" (i quattro protagonisti, Morante, Patrevita, Marotti e Minicozzi nella foto di apertura).
Quest'anno la novità è stata che essa si è tenuta per la prima volta a Casa Pisani al Triggio, la struttura del Comune intelligentemente affidata all'Archeoclub di cui Morante è presidente.
Siamo andati per toglierci la curiosità di capire di cosa si trattasse e ne siamo rimasti piacevolmente colpiti.
Argomento principe di questa Conferenza, è stata la presenza dei Re Magi nel racconto del presepe.
Morante ha detto che di solito per questa conferenza di inizio anno egli preilige argomenti poco impegnativi ma noi riteniamo che quello discusso stasera sia stato un tema di grande rilevanza anche per le notizie, magari non rilevantissime per i cultori della materia ma sconosciute ai più, che sono state fornite.
Morante è partito ricordando che l'ultimo film di Mimmo Paladino (girato per molte scene anche a Benevento e ad Apice oltre che in Puglia ndr) "La divina cometa" (nella prima e seconda foto in basso le immagini del set alle spalle di Morante), era in pratica un viaggio con la guida dei re magi che peraltro dai 3 della tradizione erano diventati 4 o 5 o addirittura una piccola carovana a suo modo descritta nel viaggio dei re magi, appunto.
I re Magi, ha proseguito Morante, sono personaggi del Medioevo ed a seguire.
Sono un po' come i nostri nonni che vengono a Natale a farci compagnia, citazione appropriata visto che peraltro il più giovane tra noi ha 70 anni, ha detto Morante ma qui è scattata la garbata protesta capeggiata da chi di anni ne aveva... 69.
Il maestro Cosimo Minicozzi (nella quinta e sesta foto in basso) ha proposto alla tastiera una sua composizione dl 1968 oltre che ha sottolineare con melodie appropriate sia la lettura delle poesie che i racconti di Morante e Patrevita.
Poi il microfono è passato a Maria Rosaria Marotti (nella quarta foto in basso) che ha letto una lirica dello stesso Morante, "I re magi".
La storia dei pellegrinaggi legata all'Anno Santo, è stata fatta da Giuseppe Patrevita (nella terza foto in basso) che ha voluto subito ricordare che il Giubileo fu proposto per la prima volota da papa Bonifacio VIII con l'intento, con ogni probabilità, di fare soldi anche perché intorno ai pellegrini ed all'Anno Santo ruotava una fiorente economia.
Patrevita ha quindi ricordato che erano chiamati Peregrini quelli che si recavano in pellegrinaggio a Santiago de Compostela, in Spagna; Romei quelli che si recavano a Roma e Palmieri, rappresentati da una palma, quelli che si recavano in Terra Santa.
Poi col tempo tutti vennero più genericamente chiamati Pellegrini.
Questa pratica del Giubileo con ogni probabilità è la risposta dei cattolici a quella che si teneva e tiene alla Mecca dove i praticanti sono invitati a visitarla almeno una volta nella vita.
Il primo a fare qualcosa di simile nel 1294 fu Celestino V, il papa del gran rifiuto, che diede vita alla "Perdonanza celestiniana", che è ancora in uso, una indulgenza che era concessa a chi si recava alla Basilica di Collemaggio a L'Aquila.
Chi però intuì l'affare fu il successore, Bonifacio VIII che proclamò il primo anno santo nel 1300 creando così per i cattolici l'obbligo morale di recarsi a Roma per lucrare l'indulgenza, il perdono dai peccati.
Il concetto, dunque, fu preso dall'Islam ma il nome viene dagli ebrei.
All'inizio il Giubileo si doveva tenere ogni 50 anni poi nel tempo fu accorciato a 25.
Ultimato l'intervento di Patrevita, è intervenuta nuovamente Maria Rosaria Marotti con la poesia di Giovanni Pascoli "Il pellegrino".
Francesco Morante nel riprendere la narrazione ha detto che durante i giubilei venivano coniate anche delle medaglie celebrative ed in particolare quelle evidenziate da Morante appartengono ai "nostri" papi: Benedetto XIII (nella nona foto in basso) e Leone XIII, quest'ultimo legato a Benevento essendo stato delegato pontificio quando Benevento era una enclave pontificia e pose in tale veste anche la prima pietra per la costruzione della Basilica della Madonna delle Grazie, cerimonia che avvenne il 20 maggio 1839.
Morante ha quindi trattato del viaggio fatto anche da Dante tra l'8 ed il 15 aprile del 1300 e dell'incontro con Manfredi, che era in Purgatorio, il quale gli chiese di informarne la figlia Costanza senza sapere che qualche giorno prima, nel periodo dell'Anno Santo, lei era morta.
Ancora una interruzione del racconto con la lettura di una poesia "Epifania" di Davide Maria Turoldo pima che la parola ritornasse a Morante che ha descritto le 4 formelle della Porta di Bronzo della Cattedrale che sono dedicate ai Re Magi (nella settima ed ottava foto in basso) che sono indicati in numero di tre perché S. Matteo descrive i tre doni che furono portati a Gesù.
E' a Ravenna, che 500 anni dopo, compaiono anche i nomi dei magi: Melchiorre, Gaspare e Baldassarre.
Ma questi re magi erano in tre o anche più?
A questo punto la storia del quarto re magio l'ha raccontata Patrevita parlando di Artaban il quarto re magio descritto nel 1896 in un racconto di Henry van Dyke.
Anche nel film di Mimmo Paladino, ha ripreso Morante, non se ne parla in maniera esplicita, sono quattro i re magi, in un film spettacolare da un punto di visivo dove forse la regia andava però curata meglio e dove gli attori non hanno dato il massimo.
I re magi di Paladino rappresentano il teatro, la poesia e la pittura e poi la musica. Poi arriva anche il re magio della filosofia.
Il film di Paladino l'Archeoclub l'ha già proiettato più volte ai suoi soci. Con ogni probabilità, stante le richieste, sarà però riproposto.
La manifestazione di stasera si è chiusa con la lettura dell'ultima poesia "Viandanti del sogno" sempre di Francesco Morante.
Poi la degustazione di tarallini e vino del territorio prima dell'inizio della seconda edizione della Conferenza, fatta per chi non aveva potuto partecipare a quella delle 17.00.

 

 

   

 

 

 

 

comunicato n.168246




Società Editoriale "Maloeis" - Gazzetta di Benevento - via Erik Mutarelli, 28 - 82100 Benevento - tel. e fax 0824 40100
email info@gazzettabenevento.it - partita Iva 01051510624
Pagine visitate 655856660 / Informativa Privacy