Le giornate del 28 ed il 30 dicembre sono state dedicate a chi potrebbe sentirsi dimenticato, agli ospiti delle Residenze Sanitarie Assistenziali
Il centro sociale polivalente "L'eta' d'Oro della Vita" di San Salvatore Telesino ha voluto visitare alcune Rsa del comprensorio
di Giacomo De Angelis
Le giornate del 28 ed il 30 dicembre scorsi sono state dedicate a chi potrebbe sentirsi dimenticato, agli ospiti delle Residenze Sanitarie Assistenziali (Rsa).
Anche per il Santo Natale 2024, il centro sociale polivalente "L'età d’Oro della Vita" di San Salvatore Telesino ha voluto visitare alcune residenze sanitarie assistenziali (Rsa) del comprensorio.
In collaborazione con don Filippo Figliola, assistente diocesano adulti dell'Ufficio Pastorale Diocesana della Terza Età della Diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant'Agata dei Goti, ha infatti programmato e organizzato il suo secondo tour per un saluto natalizio agli ospiti della Casa di Riposo Altea (foto) di contrada Cervillo del Comune di Guardia Sanframondi, il 28 dicembre, e della Casa di Riposo "Al Prata Residence" nel Comune di San Salvatore Telesino, il 30 dicembre.
In merito, il presidente del centro sociale polivalente "L'Età d’Oro della Vita", Paolo Malatesta, ci ha inviato un comunicato per rendicontare l'iniziativa.
Riferisce che le due visite hanno portato una ventata di gioia e allegria nelle due strutture, anche grazie al momento canoro e musicale organizzato per l'occasione.
Palpabili sono stati il coinvolgimento e la commozione non solo degli ospiti delle Rsa, ma anche degli stessi organizzatori e collaboratori nonché del personale medico e specialistico delle residenze.
Partecipati sono stati soprattutto i momenti di preghiera comunitaria.
All'incontro svoltosi alla Casa di Riposo Al Prata Residence di San Salvatore Telesino, oltre all'immancabile don Filippo Figliola, ha partecipato anche il vescovo della Diocesi di Cerreto Sannita- Telese-Sant’Agata dei Goti, monsignor Giuseppe Mazzafaro.
La sua presenza ha costituito ovviamente un ulteriore e significante tassello che ha catalizzato ancor di più l'attenzione degli anziani ospiti della residenza, nonché del personale medico e specializzato che opera nella stessa.
Il vescovo si è proposto agli ospiti.
Nel farlo ha, tra l'altro, ribadito l'importanza dell'accoglienza, del senso di carità e di amore verso chi, dopo una vita di sacrifici, ha bisogno più che mai di affetto.
Ha evidenziato inoltre il delicato ed insostituibile lavoro del personale preposto alla cura e all'assistenza degli anziani, caratterizzato da competenza ed attenzione.
Il presidente Malatesta ha sottolineato che sono state due giornate intense dal punto di vista soprattutto emotivo.
La consapevolezza di arrecare momenti di distrazione e divertimento hanno davvero gratificato i promotori dell'iniziativa.
Un grazie ha indirizzato ai direttori delle Rsa, Maria Bello, responsabile della Casa di Riposo "Altea" e Icilio Giorgio Mancini, responsabile della Casa di Riposo "Al Prata", nonché ai rispettivi operatori sanitari per l'egregio e delicato lavoro che svolgono quotidianamente, con immancabile scrupolo e senza risparmio di attenzione.
Chiudiamo questo servizio con le parole espresse da Maria Pia Selvaggio, componente laico della Pastorale Diocesana della Terza Età, che riassumono l'iniziativa: "Si ritorna al cielo da umili, non da ricchi né da potenti.
Monsignor Giuseppe Mazzafaro, ha ribadito l'importanza dell'accoglienza, del senso di carità e di amore verso chi, dopo una vita di sacrifici, ha bisogno più che mai di affetto.
Per me è stato il più bel pomeriggio trascorso tra questi giorni di festività.
Insieme al gruppo della pastorale per gli anziani, a don Filippo, al complesso "Quelli delle serenate" e al nostro amato vescovo abbiamo portato il "senso della festa" a chi potrebbe sentirsi dimenticato, arricchendo i nostri cuori con i loro sorrisi.
Tra i mille impegni festivi, non dimenticate di portare una carezza ai vostri "anziani", le vostre radici..."
Messaggio ricevuto ed anche diffuso!
comunicato n.168219
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