Il presepe dovrebbe essere riesumato dal luogo dove ora giace, restaurato, esposto alla luce e riportato con un pellegrinaggio laico alla citta'
Potrebbe essere collocato a Pacevecchia o a Capodimonte, dopo aver ascoltato i residenti, propone Giuseppe Iorio, ingegnere
Redazione
Il presepe di Riccardo Dalisi (nella foto dinanzi ad una figura del suo presepe) dovrebbe essere riesumato dal luogo dove ora giace, restaurato, esposto alla luce e riportato con un pellegrinaggio laico alla città.
A proporlo è Giuseppe Iorio di "Civico 22".
"Caro direttore - ci scrive - il presepe di Dalisi la grande scultura in ferro simile a una montagna più che a una capanna, è rimasto indelebile nella memoria, fissato definitivamente dalle voci di tre bambine che, in un lontano Natale, avvicinandosi curiose e impazienti chiedevano alla madre "se potessero entrare".
Una scultura che, per dimensioni e concavità, invitava dunque all'ingresso, all'abbraccio, alla comunione; non solo installazione ma architettura e come tale edificata per ospitare le vicende umane o, in quel caso, divine.
Un merletto fittamente traforato con figure astrali e terrene, che ne ingentilivano l'aspetto montagnoso in un sincretismo magico: Ecco, la magia, la riconoscibile firma di Dalisi.
Come non vedere, nel viaggio del presepe a Nola e nel suo periglioso ritorno, la potente similitudine con il viaggio a Betlemme per il censimento di Augusto o con la fuga in Egitto della Sacra Famiglia?
Il presepe dovrebbe essere riesumato dal luogo dove ora giace, restaurato, esposto alla luce e riportato con un pellegrinaggio laico all'apprezzamento della città, magari a Pacevecchia oppure a Capodimonte, dopo aver ascoltato i residenti, o dovunque ci sia uno slargo degno di ospitarlo, attrezzato con percorsi, alberi, cartelli discreti che ricordino ai beneventani l'insolita storia del monumento e la figura del suo autore.
Un museo all'aperto, gemellato con il "Giardino del Mago" di piazza Santa Sofia, con una poetica illuminazione che ripaghi l'opera dell'oscurità nella quale è precipitata, e che faccia di Benevento città di adozione per Riccardo Dalisi, anche con l'acquisto di altre sue opere.
Ma quel che bisogna fare ora, subito, è affidare un quartiere alla Sacra Famiglia di Dalisi e riconsegnare la grande scultura alla cura, al rispetto e alla pietas della gente del quartiere e della città".
comunicato n.168218
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