Ovunque Tu sia, buon compleanno, papa'. E continua a parlarci, in qualunque modo potrai!
E' l'affettuosissima conclusione di un lungo messaggio che Roberta Mongillo ha indirizzato al papa' Arturo che ci ha lasciati lo scorso febbraio
Redazione
Un tenerissimo ricordo di Arturo Mongillo (foto) proviene dalla figlia Roberta.
"Oggi avresti compiuto 80 anni, papà!
Come ogni anno, avresti giocato sulla tua data di nascita, lamentandoti del fatto che tutti ti attribuivano un anno in più da gennaio, essendo nato nell'ultimo giorno dell'anno 1944, di domenica, ovviamente nella tua Sant'Agata dei Goti, nella casa di famiglia.
Per un'incredibile coincidenza o "Dioincidenza" (come la definì suor Anna Maria Ceneri), il tuo "Dies natalis" (so che ti sarebbe piaciuto molto sentirlo chiamare così) è coinciso con quello di nonno Mario, al quale sei sempre stato legato in modo strettissimo.
Ti sei addormentato per sempre il 2 febbraio del 2024 e non sei mai arrivato, al mattino, nella chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, dove avremmo dovuto incontrarci, alle otto, per la Messa della Candelora, dedicata a nonno, a nonna Adele e a zio Massimo.
Tu eri già con loro ed io non potevo neanche lontanamente immaginarlo, visto che fino alla sera del 1° febbraio eri pieno di energie, di idee e di progetti come sempre.
Sei riuscito ad uscire di scena, o, meglio, ad "entrare sull'altro palcoscenico", in un modo che ti sarebbe piaciuto molto, elegante, lucidissimo e persino "giovane".
Sì, perché devi sapere che molti neanche credevano che tu avessi compiuto i 79 anni, visto che con il tuo cappotto aperto anche in inverno, mentre camminavi per le vie di Sant'Agata o di Benevento con i quotidiani immancabili sotto al braccio e quella sciarpa che usavi più per vezzo che per riscaldarti realmente, sembravi molto più giovane dell'età che avevi.
Persino io, ogni anno, dovevo rifare il calcolo, al tuo compleanno, per essere sicura dei tuoi anni.
Qualcuno, leggendo il tuo anno di nascita, calcolava che avessi compiuto gli 80 anni. Ecco, il destino che segue chi è nato nell'ultimo giorno dell'anno, ti avrebbe fatto storcere il naso anche stavolta.
In realtà, tu eri entrato nell'ottantesimo, ma nei hai vissuto un mese soltanto. Ed oggi avresti compiuto il tuo ottantesimo anno.
Il 31 dicembre del 2023, nel farti gli auguri dal vivo (prima del pranzo a casa, ci incontrammo presso i portici in via Roma), davanti ad alcuni amici dissi appunto che nel 2024 avremmo dovuto organizzare una festa per gli ottanta.
Tu cambiasti argomento, ricordando il fatto che in realtà eri "più del 1945 che del 1944".
Eri convinto che nonna Adele o tuo nonno Luigi ti avessero "registrato" in anticipo per permetterti di bruciare le tappe e di concludere prima gli studi.
Cosa che in effetti facesti, tanto che andavi fiero di esserti laureato in Giurisprudenza, alla "Federico II", a 21 anni e di essere diventato un giovanissimo avvocato.
Avevi ricordato tutto ciò, da ultimo, nel 2022, quando avevi potuto festeggiare, appunto, i tuoi 50 anni di iscrizione all'Albo degli Avvocati di Benevento (un po' in ritardo, a causa della pandemia).
Amavi che venissero ricordati i tuoi titoli, soprattutto negli ultimi anni, forse perché ti permettevano di ripercorrere, mentalmente, le varie tappe della tua vita.
Dal gennaio del 1978, anno in cui venisti eletto per la prima volta consigliere dell'Ordine degli Avvocati, eri stato confermato per ben quindici elezioni successive ed eri stato anche vicepresidente, oltre che più volte delegato a congressi nazionali forensi.
Sei sempre stato rispettato ed ammirato dai colleghi, anche dai più giovani, perché sapevi conquistare tutti con la gentilezza dei modi ed il garbo istituzionale.
Ricordavi con occhi brillanti gli anni Ottanta, nei quali eri stato giudice alla Commissione Tributaria Provinciale ma anche sindaco della "tua" Sant'Agata dei Goti, il tuo "luogo dell'anima", come avevi scritto su una delle ultime agende.
Da sempre sportivo e tifoso appassionato del Napoli e del Benevento, hai potuto vivere la gioia di tre scudetti azzurri e dei sanniti in Serie A, andando via, come disse un tuo caro amico lo scorso 2 febbraio, "con lo scudetto sul petto", proprio come era capitato a nonno Mario, nel 1988.
Non ricorderò oggi tutte le altre tappe della tua intensa vita professionale e sportiva.
Ora mi piace soltanto pensare che, nonostante le tante avversità della vita e tutte le gioie di cui siamo stati privati, hai visto diventare adulti me e Mario, ci hai visti seguire le tue orme, ci hai seguiti, commossi, nel giorno del nostro giuramento come avvocati e ci hai lasciati sapendo che avremmo sempre onorato la tua memoria e che anche noi saremmo rimasti sempre legati a te, come tu avevi fatto con i tuoi genitori.
Il tuo sorriso, a volte spiritoso e a volte serio, è rimasto impresso in tanti cuori.
Alla fine tutto ciò che conta, come scrivevi tu, è il ricordo che si lascia di sé. E tu avevi la capacità di lasciare in tutti, persino negli "avversari", politici e no, un ricordo affettuoso, perché "Arturino" sapeva farsi voler bene anche quando commetteva "marachelle".
Ovunque Tu sia, buon compleanno, papà. E continua a parlarci, in qualunque modo potrai!
comunicato n.168207
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