Presentato il rapporto della Caritas sulla esclusione sociale. Giornalmente fornisce il vitto a circa 120 persone e lo fa con molta discrezione
Molte di queste hanno vergogna a farsi notare da altri e quindi e' organizzata la consegna dell'asporto frazionato nel tempo per modo che ogni cinque minuti diamo una confezione di pranzo o di cena. Il pernottamento e' garantito a 28 persone per lo piu' uomini. In aumento la poverta' negata scaturita dal lavoro povero, ci ha detto il direttore Pasquale Zagarese
Nostro servizio
Il tradizionale Convegno della Caritas con il quale si fa il punto sull'attività svolta nell'anno che va a concludersi, si è svolto nell'accogliente Centro La Pace "Don Emilio Matarazzo".
Nel corso della due giorni sul tema "Oltre la siepe" è stato presentato anche il Dossier Caritas 2024 sulla esclusione sociale, una iniziativa rara tra le Caritas diocesane della Campania.
Non è da tutti presentare un dossier sulla povertà e la Caritas della Diocesi di Benevento lo fa, ha voluto sottolineare don Carmine Schiavone, delegato regionale della Caritas che ha dato così il giusto merito a quanti si impegnano quotidianamente in questa istituzione caritatevole.
Con il direttore Pasquale Zagarese, prima che la giornata iniziale dei lavori avesse inizio, abbiamo parlato dei contenuti di questo Dossier che fotografa le problematiche della nostra città e del nostro Sannio che ovviamente si sommano a quelle nazionali.
Negli anni è mutata la figura della persona che chiede aiuto alla Caritas.
Non esiste più lo stereotipo del barbone che si avvicina a questa istituzione per lucrare un pasto o un pernottamento.
Oggi è ancora peggio...
Sono aumentati i numeri dei migranti, ci ha detto Zagarese, e la maggior prte di essi sono giovani e senza il seguito di una famiglia. Abbiamo accolto nel nostro dormitorio tutti i giovani che provengono dall'Egitto, Tunisia, Bangladesh.
Comunque dopo un periodo di tempo tentano di andar via confermando che Benevento è solo un luogo di passaggio.
Un altro dato che abbiamo osservato è quello che noi consideriamo la povertà negata, il lavoro povero nel senso che oggi sono tante le persone sottopagate. Non hanno una continuità ma una discontinuità e dunque hanno lavoro temporanei.
Da noi si rivolgono anche famiglie che con un solo reddito non riesconio ad arrivare a fine mese.
Questa è una povertà nuova e siccome questo è anche un dato nazionale, credo che il Governio a cui il fenomeno è stato rappresentato dalla Caritas nazionale, spero che l'Esecutivo possa recepire questo grido della Chiesa.
Come fate a dare il vostro apporto senza ledere la dignità della gente che viene a chiedervi aiuto? Tanti hanno vergogna ad avvicinarsi alla Caritas anche perché non vogliono che si sappia in giro che sono i "nuovi poveri"...
Ci sono tantissime persone che vengono a prendere in asporto i viveri, ci ha risposto Zagarese, e dunque non rimangono in presenza a pranzo o a cena perché hanno vergogna a farsi vedere da altri.
Nel tempo abbiamo sviluppato innanzitutto il dialogo e cerchiamo di entrare, in colloqui riservati, magari in punta di piedi, nelle loro problematiche.
Abbiamo frazionato l'arrivo a piccoli gruppi per modo che arrivi una persona ogni cinque minuti ed in uno spazio di un'ora, un'ora e mezza riusciamo a soddisfare le esigenze di tutti.
Quante persone riuscite ad assistere per il vitto?
Mediamente si tratta di 110-120 persone al giorno a cui diamo il pasto del pranzo e della cena generalmente in asporto ad eccezione di quelli che rimangono a pranzo ed a cena nella nostra mensa, mediamente per questi ultimi parliamo di 25-30 persone.
Quelle che poi giungono al dormitorio hanno già la colazione disponibile per il giorno dopo.
Al momento in pernottamento abbiamo 28 persone a fronte di una capienza massima di 42 persone.
Allo stato il reparto maschile è totalmente pieno. Quello femminile è invece composto anche dai bambini al seguito.
Vi interessate anche dell'educazione scolastica di questi bimbi, magari chiedendo l'intervento dei servizi sociali?
Prendiamo contatto proprio con i servizi sociali che a loro volta, quando questi bimbi si trattengono per più tempo, li inviano nelle varie scuole cittadine a seconda dell'età.
Per gli adulti abbiamo invece previsto un percorso di primo insegnamento della lingua italiana.
Lo scorso anno abbiamo fatto un percorso per un corso di primo livello, giusto per intenderci quando parliamo ma poi ci sono anche altre Associazioni che si interesssnio di questa problematica.
Al di là della migrazione, ci ha ancora detto Zagarese, è la povertà culturale, che è divenuta preoccupante, quella scolastica e parliamo non solo di migranti ma anche degli italiani.
Il riferimento è alla dispersione scolatica.
Con l'Unisannio abbiamo anche avviato un accordo quadro per un osservatorio permanente sul territorio espansibile ad altre problematiche. Del gruppo di lavoro fa parte anche Francesco Vespasiano, docente di Sociologia e Guido Migliaccio, anch'egli docente e poi la nostra sociologa Maria Pia Mercaldo ed il sottoscritto assieme ad altre persone del Terzo Settore ed ai Servizi Sociali del Comune di Benevento proprio per analizzare i bisogni espressi ed inespressi del nostro territorio, ha concluso Zagarese.
Il momento musicale di Oltre la siepe" è stato curato dai liutai "per passione" del Sannio a cura di Sergio Prozzo (nella sesta foto in basso è a destra mentre nell'ultima foto in basso i lavori realizzati dai liutai) e Franco Natale.
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