Nuova udienza nell'ambito del noto processo denominato "Maleventum" sulla gestione dei migranti
L'udienza e' stata scandita dall'escussione di numerosi ed importanti testi da parte dei difensori Vittorio Fucci e Pietro Farina
Redazione
Si è tenuta, davanti il Tribunale di Benevento in composizione collegiale, presidente Fallarino, giudici a latere Telaro e Nuzzo, nell'ambito del noto processo denominato "Maleventum" (che ebbe clamore nazionale, tanto da finire sui principali telegiornali nazionali e sulle principale testate giornalistiche), una nuova udienza a carico di Paolo Di Donato, 54 anni di Sant'Agata dei Goti, soprannominato il Re dei Migranti, difeso da Vittorio Fucci e da Pietro Farina, avvocati, del brigadiere dell'Arma dei Carabinieri, Salvatore Ruta, 64 anni di Airola, difeso sempre da Vittorio Fucci, e di altri imputati in relazione ai reati di corruzione, truffa, frode, violazione del segreto di ufficio e altri reati.
L'udienza, ci fa sapere l'avvocato Fucci, è stata scandita dall'escussione di numerosi importanti testi, tra cui: il già capo di Gabinetto del Ministero dell'Interna e attuale assessore regionale alla legalità, Mario Morcone, il già prefetto di Benevento, Paola Galeone, il colonnello dell'Arma dei Carabinieri De Nisco, attualmente tra i vertici della Legione Campania dei Carabinieri, il colonnello dell'Arma dei Carabinieri, Gennaro Tiano, già comandante del Reparto Nas di Napoli, Mena Iadanza, capo-Dipartimento Prevenzione dell'Asl di Benvento, il luogotenente Domenico Giaconella, attuale comandante della Stazione dei Carabinieri di Airola, il maresciallo maggiore Sergio Saccone in sevizio alla Compagina dei Carabinieri di Montesarchio, il già maresciallo Clemente Crisci che ha svolto funzione presso il nucleo Radiomobile del Comando Campania dei Carabinieri di Montesarchio.
I testi sono stati esaminati dalle domande di Fucci, difensore di Paolo Di Donato e del brigadiere Salvatore Ruta, di Pietro Farina, difensore di Paolo Di Donato, e di Lazzazera, difensore di Panzone, nonché da quelle del pubblico ministero Rosa.
Su domanda di Vittorio Fucci, Mena Iadanza, capo-Dipartimento Prevenzione dell'Asl di Benvento, ha dichiarato che fu riscontrata l'idoneità igienico-sanitaria dei centri per i migranti denominati Damasco 9 e Damasco 12 e che una transitoria criticità idrica veniva sopperita con la fornitura di acqua minerale agli immigrati.
Inoltre, prosegue sempre il racconto di Vittorio Fucci, i difensori hanno fatto emergere una situazione particolarmente complessa relativamente alla vicenda dell'accoglienza e degli sbarchi quotidiani dei migranti in Italia nel periodo di riferimento dei reati contestati, ovvero dal 2015 al 2017.
Il processo è stato rinviato al prossimo 9 gennaio per ascoltare altri testimoni delle difese.
comunicato n.167572
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