A Benevento e' stato appena concluso un insieme di controlli sulla stabilita' e sullo stato di salute dei pini
E' un'iniziativa lodevole dell'Amministrazione comunale e i controlli alla stabilita' delle piante non sono mai troppo pochi. Ma i controlli periodici del verde in citta' andrebbero estesi a tutte le essenze arboree di medio e alto fusto, commenta Carmine De Gennaro, ingegnere
Redazione
Una riflessione sul verde in città ci giunge da Carmine De Gennaro, ingegnere, presidente onorario del movimento Benevento Città Verde.
"Dopo qualche giorno di maltempo e di all'erta meteo - scrive - a Benevento torna il sole. E i giovani tornano a scuola.
Stiamo vivendo gli anni del cambio climatico con il moltiplicarsi sempre più frequente di eventi meteo estremi e tragici.
Benevento ha avuto un'anticipazione dei guasti prodotti dal clima e dalla natura in questi anni difficili con l'alluvione del 2015.
Il territorio di Benevento e del Sannio è perfettamente inserito nel sistema mondiale di rischio di calamità naturali.
La parola d'ordine è eliminare o quantomeno mitigare rischi e pericoli con una lodevole e necessaria azione di tutela e messa in sicurezza del territorio.
A Benevento è stato appena concluso un insieme di controlli sulla stabilità e sullo stato di salute dei pini.
E' un'iniziativa lodevole dell'amministrazione comunale e i controlli alla stabilità delle piante non sono mai troppo pochi.
Ma i controlli periodici del verde in città andrebbero estesi a tutte le essenze arboree di medio e alto fusto.
Nell’estate di due anni fa, era il 2022, dopo una spesa per controlli di miglia di euro fatti ai pinus pinea del viale degli Atlantici e di altre vie della città, nella vicinissima via Meomartini, all'improvviso, cadde inesorabilmente a terra una maestosa quercia che non provocò fortunatamente danni a persone ma danneggiò l'ingresso di un vicino supermercato.
Era un giorno di luglio, ci si accingeva a iniziare le cure endoterapiche dei pini del vicino viale alberato degli Atlantici, era un giorno calmo e tranquillo ma faceva un forte caldo. Un colpo di calore allora?
Nessun fenomeno estremo in corso ma la quercia in questione non era mai stata sottoposta precedentemente a controllo di stabilità allora e come anche tutt'oggi capita per quasi tutti gli alberi di medio e alto fusto esistenti in città.
A Benevento è di moda una narrazione dura a morire.
Basta un refolo di vento, i pini, solo i pini, vengono immediatamente additati come pericolo pubblico numero uno, talvolta si chiudono anche le scuole come è successo ieri e si attivano esclusivi controlli che non coinvolgono tutto il verde della città.
Si fanno anche prove strumentali che simulano effetti sui pini di venti a 120 chilometri all'ora.
La città di Benevento è ubicata in basso dove si accumula purtroppo anche l'aria "pesante e cattiva" dei territori vicini fatti di colline e montagne con centri abitati e altro che assicurano una barriera di protezione dal vento forte ma non possono eliminare le raffiche ventose altrettanto pericolose.
Il vento da noi non può prendere quindi particolare velocità come avviene sulle coste di fronte al mare e su territori interni aperti e piatti.
La lunga storia quasi centenaria dei pinus pinea di Benevento fornisce un eloquente quadro di sicurezza allargato a molti decenni.
I pinus pinea del viale degli Atlantici piantumati, cresciuti e irrobustiti in un'oasi ideale di quasi campagna per vari decenni su un terreno molto indicato per tali essenze arboree non hanno creato, nel corso della loro vita, criticità dovute a crolli o cedimenti; laddove è stato necessario per ragione di ammaloramento dei pini si è proceduto con l'abbattimento degli alberi malati.
Alberi che, curati a tempo con necessaria spesa, potevano, in larghissimo numero, essere risparmiati evitandone il taglio.
Ovviamente il cambiamento climatico in corso potrebbe portare nel futuro in città e su tutto il territorio fortissimo vento e raffiche violente, trombe d'aria, tornado, cataclismi, intensi temporali e uragani, terremoti, eccetera, eccetera e non credo che in quel caso gli elementi di rischio per persone o cose sarebbero rappresentati solo dalla presenza di pini.
Come è successo nelle ultime ore può cadere altro e possono cadere alberi di medio e altro fusto diversi dai pini a causa dell'evidente omissione di controlli periodici e non come purtroppo accade da sempre sul territorio beneventano.
Come è facile immaginare, con il suddetto possibile evento climatico estremo, verrebbe giù un bel po' di roba a partire dalle case...
A Benevento, anche nel caso in cui le leggi lo consentissero, nessuno si sognerebbe d'installare una pala eolica per mancanza di materia prima: un vento medio sufficientemente intenso.
I pinus pinea hanno una vita media se sani e o curati di circa 250 anni.
In presenza di aggressioni per lo più causate dall'uomo e da parassiti tale vita media si può anche dimezzare.
I pini più datati del viale degli Atlantici come precisato prima hanno una novantina di anni.
Non stanno tutti in salute, si, ma si controlli su tutto verde del territorio con prove di trazione l'effetto ribaltante di un il vento comunque storicamente scarso a Benevento.
Però va controllato puntualmente e periodicamente lo stato di salute degli alberi legato a attacchi di parassiti e attacchi... dell'uomo legati ad allargamento di pavimentazioni, creazione di servizi con scavi a ridosso delle radici arboree...
Tutti i pinus pinea della città, compresi quelli della strada che porta al Cimitero, sono stati attaccati da tempo massivamente dal parassita Cocciniglia Tartaruga e quasi massivamente sono stati sottoposti a cure endoterapiche mediante iniezioni alla base dei tronchi con il potente medicinale Vargas.
Detta cura fu effettuata e completata nel settembre 2022.
Per l'efficacia del trattamento sanitario, essa andava ripetuta e rinnovata entro 24 mesi, come si fa per gli antibiotici e altri importanti medicinali.
Ebbene, siamo a fine novembre e i 24 mesi sono passati. Che succede?
L'anno scorso l'Amministrazione comunale ebbe il merito per la prima volta di segnalare alla Regione Campania tre alberi ora iscritti al patrimonio degli alberi monumentali; fece un'omissione nel non segnalare le alberate dei pini del viale degli Atlantici per l'attribuzione della monumentalità".
comunicato n.167475
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