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Benevento, 19-11-2024 18:05 ____
Il Tar Campania ha dato torto all'Etac e ragione al Comune. Nell'area vicino al ponte Leproso non poteva essere realizzato un parcheggio per autobus
Nel corso dei numerosi sopralluoghi effettuati all'epoca dei fatti dal personale della Polizia Locale, e' sempre risultato che sul piazzale venivano ricoverati gli autobus di linea, contrariamente a quanto sostenuto dai proprietari, afferma Fioravante Bosco, gia' comandante dei caschi bianchi
Redazione
  

Il Tar Campania, sezione ottava (presidente Guglielmo Passarelli Di Napoli, consigliere Giovanni Ricchiuto, primo referendario Pierangelo Sorrentino), con la sentenza numero 6195/2024, pubblicata il 13 novembre scorso, ha confermato l'operato del Comune di Benevento che il 21 luglio 2021 aveva negato l'assenso sulla Cila protocollo numero 14773 del 12 febbraio 2019 per la realizzazione di un parcheggio per autobus da parte dell’Etac.
Secondo il Tar Campania “non persuade, sul piano fattuale, il rilievo che la destinazione del piazzale a parcheggio autobus sarebbe evincibile dal contenuto della Cila e, comunque, sarebbe decisivo quanto esplicitamente dichiarato nella relazione tecnica allegata alla Cila, nella quale si fa presente l'utilizzo dell’area quale "spazio di manovra" degli autobus".
Eppoi "in senso contrario non pare irrilevante osservare che l’utilizzo dell'area oggetto di intervento quale parcheggio autobus non era stata rilevata, esaminando la Cila, nemmeno dalla Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento, che aveva rilasciato parere del 13 maggio 2019 relativamente a "lavori per la posa di pavimentazione stabilizzante per la formazione di un piazzale e installazione di una recinzione con rete metallica di un terreno […] in quanto l'intervento mira a riqualificare l’area attualmente in stato di abbandono", tant'è che, successivamente sollecitata dal Comune, quest'ultima chiariva, con nota protocollo numero 21587 del 2 dicembre 2021, che "nessuna autorizzazione è stata rilasciata da questa Soprintendenza relativamente al cambiamento di destinazione d'uso dell'area di grande pregio storico e archeologico" segnalando l'abusività della "trasformazione dell'area da spazio verde a parcheggio autobus".
In ogni caso l'area non assume, secondo quanto dedotto dal Comune in esito a sopralluoghi, la funzione di mero spazio di manovra ma di vero e proprio parcheggio destinato al ricovero di autobus, utilizzo che non trova riscontro nella Cila, nella quale la richiedente si è limitato a "flaggare" la definizione dell'intervento come mero "movimento di terra".
Nell'ottobre 2019, il Comune di Benevento aveva diffidato Etac a non utilizzare l'area come parcheggio, in quanto vi era contrasto con la zonizzazione di Piano, poiché l'area di circa 3.000 mq rientrava in zona A1, che è costituita da unità edilizie configuranti edifici speciali per interesse intrinseco o spazi aperti di dichiarato interesse storico-artistico-architettonico-archeologico.
Difatti, il parcheggio non dista molto dal Ponte Leproso, dalla chiesa dei santi Cosma e Damiano e dall'ex-Cimitero di Santa Clementina, per non parlare della vicinanza all'area archeologica di Cellarulo. Successivamente, il Comune intimò all'Azienda di cessare l'attività di parcheggio in tale area posizionando immediatamente appositi dissuasori al varco d’entrata per non permettere il parcheggio degli autobus né in stazionamento né per la sola manovra.
Tale provvedimento venne impugnato dall'Azienda dinanzi al Tar Campania con gli avvocati Raffaele Scarinzi e Luca Tozzi, con costituzione in giudizio anche della Soprintendenza e del Comune di Benevento, quest'ultimo difeso dall'avvocato Marco Dresda.
In buona sostanza "deve ritenersi che l'utilizzo di un titolo edilizio inidoneo renda abusivo l'intervento e imponga al Comune l’adozione dei suoi poteri generali di vigilanza in ambito edilizio, in particolare ai sensi dell'articolo 27 del Dpr numero 380/2001", così uno dei passaggi salienti della sentenza.
L'Etac è stata condannata a rifondere al Comune la somma di 2.000 euro a titolo di spese e competenze di giudizio; spese compensate nei confronti della Soprintendenza.
"Nel corso della mia attività professionale - ha commentato l'ex comandante dei caschi bianchi Fioravante Bosco - ho seguito la vicenda Etac a causa della vicinanza dell'Azienda al monumento millenario costituito dal Ponte Leproso.
Ebbene, nel corso dei numerosi sopralluoghi effettuati all'epoca dei fatti dal personale della Polizia Locale, è sempre risultato che sul piazzale venivano ricoverati gli autobus di linea, contrariamente a quanto sostenuto dai proprietari.
Credo che la sentenza del Tar Campania di qualche giorno fa confermi il buon operato del Settore Urbanistica e del suo dirigente dell'epoca, Antonio Iadicicco".

comunicato n.167387




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