Vinicio Marchioni, volto noto della televisione e del cinema intervistato da Noemi Serracini, presenta il romanzo "Tre notti" per parte autobiografico
La mia carriera di attore e' cominciata proprio qui a Benevento nel 2002 a Citta' Spettacolo di Maurizio Costanzo. Sala stracolma e pubblico in piedi per il primo appuntamento della VI edizione di "Stregonerie-Premio Strega tutto l'anno", la rassegna letteraria ideata da Isabella Pedicini e Melania Petriello
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Sala stracolma e pubblico in piedi per il primo appuntamento della VI edizione di "Stregonerie-Premio Strega tutto l'anno", la rassegna letteraria dedicata alla storia del Premio Strega, ideata da Isabella Pedicini e Melania Petriello.
Ad inaugurare l'edizione di quest’anno è stato Vinicio Marchioni (nella foto di apertura è con a destra Melania Petriello ed a sinistra Isabella Pedicini), attore ed autore del romanzo "Tre notti" (Rizzoli) che è stato intervistato da Noemi Serracini, autrice e conduttrice di Radio2, per la presentazione del testo.
Prima che la sala si riempisse e l'evento avesse inizio, abbiamo avuto la possibilità di colloquiare brevemente con Marchioni e la prima domanda d'obbligo è stata quella di chiedergli se fosse la sua la prima volta a Benevento e qui abbiamo ricevuto per risposta una gradevole sorpresa.
No, ci ha risposto, non è la prima volta che vengo a Benervento.
Sono venuto la prima volta oltre venti anni fa, per Città-Spettacolo, con la direzione artistica di Maurizio Costanzo.
Posso dire che la mia carriera è cominciata proprio qui, a Benevento.
Venimmo con il primio spettacolo autoprodotto da noi ed era "Casa di bambola" di Henrik Ibsen (2002) per la regia di Giuseppe Marini.
Il produttore dell'epoca che era Franco Clavari di Roma, portò qui la nostra compagnia per far vedere lo spettacolo agli addetti ai lavori ed ai distributori.
Da qui partì la mia prima tournée teatrale con le prime recensioni, le prime critiche positive ed il giovane Marchioni che iniziava a farsi conoscere.
Allora un po' di cuore e di sentimento è rimasto qui, a Benevento, abbiamo sollecitato Marchioni...
Certamente sì, ci ha risposto l'attore. Ed infatti l'invito di Melania Petriello e di Isabella Pedicini e di tutto il team di "Stregonerie" è stato da me accettato immediatamente e non solo per il privilegio e l'onore di questo invito naturalmente, ma anche perché c'è un attaccamento di carriera.
Sono partito da qua.
Stasera però non parliamo di teatro, abbiamo ripreso noi. Qui c'è lo scrittore con il suo libro "Tre notti" che tratta un tema importantissimo e delicatissimo per i momenti che stiamo attraversando e ci riferiamo all'adolescenza dei nostri ragazzi. Un argomento trattato in questo che possiamo considerare un romanzo autobiografico?
C'è uno spunto autobiografico, certamente, ed è il distacco dal padre ma poi ovviamento il romanzo è tutta una finzione, una fiction. C'è un protagonista che ha 15 anni. E' nella periferia di Roma nel 1991 ed attraversa questo distacco da suo padre aiutato da tutta una serie di amicizie, fidanzate, la vita insomma che gli ruota intorno, e dunque sono orgogliosissimo e felicissimo, oltre che onorato, di poterlo presentare questo mio libro anche qui, proprio a Benevento.
Durante questo incontro parleremo ovviamente anche del rapporto che c'è tra il Premio "Strega" ed il cinema.
E' una occasione meravigliosa e sono felicissimo di essere qui.
Tornando per un attimo alla problematica degli adolescenti, abbiamo ripreso noi. Che messaggio possiamo lanciare loro da questa iniziativa, da questa presentazione di un libro, a ragazzi, adoloscenti che non stanno vivendo forse un momento proprio felice?
Gli dobbiamo solo dire che sono bravissimi... ci ha risposto lo scrittore.
Non è forse è un po' troppo? abbiamo interrotto Marchioni...
No, non è troppo, ci ha risposto, perché senza la fiducia e senza la libertà anche di commettere degli errori non si cresce.
Chiediamo loro troppe volte di essere perfetti, di raggiungere gli obiettivi, di essere incasellati in degli spazi che noi, il mondo, la società, decide per loro.
Ed invece penso sia assolutamente naturale che in adoloscenza si commettano degli errori perché se non si sbaglia, non si cresce.
Ovviamente in un ambito accettabile... abbiamo sottolineato noi.
Certamente sì, ci ha risposto Marchioni, nell'ambito della cultura, naturalmente, se leggessero un po' di più non potrebbe che fare loro solo del bene, però questo dipende sempre dall'esempio che loro proviene.
Penso sia naturale che i più giovani non ci ascoltino perché fa parte della natura.
Tutti noi nell'adolescenza non abbiamo ascoltato o ci siamo ribellati in qualche modo ai nostri genitori o ai più grandi? I giovani non ci ascoltano però ci guardano costantemente ed i nostri comportamenti penso influiscano moltissimo su di loro.
E dunque, come dire, ci dobbiamo anche responsabilizzare di più noi e concedere loro più fiducia e più entusiasmo e forse anche guidarli, indirizzarli un po' meglio, ha concluso Marchini.
Nel frattempo la sala è andata via riempiendosi mentre all'ingresso c'era ancora una fila di persone che attendeva per entrare.
Insomma una gran bella serata che è di buon auspicio per il prosieguo di questa edizione di "Stregonerie".
comunicato n.167338
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