E' Bruno Carpinelli, radiologo, che questa settimana Peppino De Lorenzo ricorda soffermando l'attenzione anche sulla moglie Tittina
Lo studio medico era ubicato a Montesarchio ed e' stato poi continuato, con encomiabile professionalita', dai figli Massimo e Laura. La dolcezza dello specialista mi e' rimasta nel cuore quale dono prezioso. I coniugi scomparvero a distanza di pochi mesi l'uno dall'altro
Nostro servizio
E' Bruno Carpinelli, radiologo, che, questa settimana, Peppino De Lorenzo ricorda soffermando l'attenzione, volutamente, anche sulla moglie di quest'ultimo, la signora Tittina (entrambi nella foto di apertura).
"Bruno Carpinelli (nella prima foto in basso relatore in un convegno medico) faceva parte del gruppo dei radiologi operanti nel Sannio.
Il suo studio, ubicato a Montesarchio, dopo la sua scomparsa, avvenuta nel mese di settembre 2016, è continuato, con encomiabile professionalità, dai figli Massimo e Laura.
Conoscevo da sempre Bruno Carpinelli (nella seconda foto in basso, un giovane Bruno Carpinelli) avendo avuto con lui rapporti professionali.
Poi, con il trascorrere del tempo, questi ultimi, come spesso si verifica, si erano diradati
Un lunedì mattina, di alcuni anni fa, giunse nel mio studio una signora a me sconosciuta.
La ricordo molto fine, discreta nel tratto, in definitiva, una bella figura di donna di una certa età.
Era la signora Tittina, moglie di Bruno Carpinelli.
Fui, da subito, colpito, unitamente a mia moglie, dal suo elegante modo di interferire con l'interlocutore.
Nella vita professionale ho incontrato ed avvicino ancora un fiume di persone, ma non so spiegarmi, ancora oggi, cosa, in particolare, mi colpì di quell'incontro.
Il modo di presentarsi, forse, la delicatezza nell'esporre il suo vissuto, anche.
Mi descrisse le precarie condizioni psichiche del marito chiedendomi, nei limiti del possibile, un intervento.
Senza esitare, la sera stessa, con mia moglie, mi recai presso la loro abitazione, in via Grimoaldo Re, al civico 14.
Il dottore Carpinelli non era più l'uomo forte e volitivo che, nel tempo, avevo imparato a conoscere. Non si rese conto neanche chi io fossi.
Esposi alla signora Tittina la situazione e ci salutammo con infinita tristezza.
Dopo qualche giorno, mi vidi arrivare uno scatolo con dei gustosi biscotti.
Un biglietto accompagnava il dono: "Grazie dell'affetto".
La signora Tittina si spense anche lei poco dopo il marito.
Quella confezione, al contrario delle altre, la conservo ancora. E', infatti, diversa per ornamento e forma.
Quando mi capita di fermare lo sguardo su di essa il mio pensiero ritorna alla signora Tittina ed al collega Bruno Carpinelli.
Dopo tre mesi dalla scomparsa del marito, d'improvviso, anche lei fu colpita da un accidente vascolare cerebrale.
Neanche un breve periodo di tregua da quanto accaduto al suo Bruno.
I figli l'hanno accudita, nel corso dei postumi che ne derivarono, con lo stesso affetto con cui lei aveva, giorno dopo giorno, seguito l'evolversi della malattia del suo compagno di una vita.
In questo momento, rivolgo un pensiero affettuoso alla memoria del collega Bruno Carpinelli ed alla sua Tittina, la cui dolcezza mi è rimasta nel cuore quale suo dono prezioso".
comunicato n.166626
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