I vostri figli vengono affidati a persone perbene che lavorano senza guadagno e che lo fanno solo per il bene e la crescita di questi ragazzi
Qui si parla di passione e quindi i genitori possono stare sicuri. Fare l'arbitro e' un'esperienza formativa che vi portera' a decidere. La gara non e' solo un cartellino giallo o rosso che sia o la concessione di un calcio di rigore, ma la capacita' di relazionarsi con altre 22 persone, le panchine e la gente che sta fuori, ha affermato l'arbitro di Serie A, Marco Guida ospite della sezione Aia sannita
di Fioravante Bosco
All'Auditorium "Alfonso Tanga", si è svolto il primo incontro del corso arbitri di calcio 2024.
Relatore d'eccezione, l'arbitro di Serie A, nonché Internazionale, Marco Guida della Sezione di Torre Annunziata, che ha già diretto in carriera oltre 200 gare nel massimo campionato di calcio.
Laureato in Economia, 43 anni d'età, è arbitro effettivo da quando ne aveva 15, precisamente dal 20 dicembre 1996.
Nei successivi sette anni, ha diretto nelle categorie inferiori, fin quando, al termine della stagione sportiva 2002-2003, è approdato in Serie D, nel cui organico arbitrale ha militato per quattro anni.
Al termine della stagione 2006-2007 è approdato nell'organico arbitrale della Serie C.
Nel giugno 2009, dopo soli due anni di permanenza nell'organico arbitrale della Commissione Arbitri Nazionale (Can) C e 22 presenze in Serie C1, è stato promosso in Can A-B all'età di 28 anni, per decisione dell'allora designatore Giancarlo Dal Forno.
Dalla corrente stagione sportiva è anche rappresentante degli arbitri in attività in seno agli organi direttivi dell'Associazione Italiana Arbitri (Aia).
Marco Guida, presentato dal presidente sezionale Daniele Mazzulla, ha portato ai tanti ragazzi e ragazze iscritti al corso, e a molti dei loro genitori presenti in sala, la sua esperienza e le sue motivazioni che possono spingere un adolescente a intraprendere la difficile carriera dell’arbitro di calcio.
Responsabile del corso arbitri sarà Francesco Russo, arbitro di punta della Sezione, neo promosso in Can D.
In serata, poi, spazio, nella sede sezionale, alla riunione tecnica obbligatoria, dove Guida ha posto un focus sulla consapevolezza dei propri limiti e il superamento degli stessi, per poi passare alla disanima di alcuni filmati di gare da lui dirette sulla gestione dei calciatori sul terreno di gioco, con particolare riguardo a ciò che consegue dopo una sanzione tecnica e/o disciplinare.
Gli arbitri svolgono un servizio a favore della Federazione Italiana Gioco Calcio e, pertanto, durante le gare si mira a non sbagliare nulla, facendo leva sulle capacità caratteriali, sull'umiltà e sulla necessità di non smettere di migliorarsi.
"Qui si parla di passione e quindi i genitori possono stare sicuri: I vostri figli vengono affidati a persone perbene che lavorano senza guadagno e che lo fanno solo per il bene e la crescita di questi ragazzi.
Volevo fare il giocatore ma poi scelsi di fare l'arbitro.
Dopo le prime tre gare mi sono dimesso perché non provavo le sensazioni del giocatore, mi chiesero all'epoca di aspettare e ripensarci.
Da quel momento é cominciata la mia carriera...
Fare l'arbitro é un'esperienza formativa che vi porterà a decidere.
La gara non è solo un cartellino giallo o rosso che sia o la concessione di un calcio di rigore ma la capacità di relazionarsi con altre 22 persone, le panchine e la gente che sta fuori.
Di esperienze ne ho fatte tante, anche nel Sannio e in Irpinia.
Ricordo di partite arbitrate a Ponte, ero un ragazzo che sognava di arrivare in Serie A, e che alla fine ce l'ha fatta!", così Marco Guida alla stampa presente all'incontro.
comunicato n.166606
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