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Benevento, 11-10-2024 20:28 ____
Arrestata la madre superiora della Curia vescovile di Ariano Irpino con la grave accusa di aver rubato gioielli e monili d'oro ex voto
La denuncia e' partita dal vescovo in ordine agli ammanchi di questi oggetti votivi. La suora disponeva delle chiavi di accesso dove l'oro e l'argento era custodito
Redazione
  

All'esito di un'attività d'indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, i Carabinieri della Compagnia di Ariano Irpino hanno dato esecuzione all'ordinanza di sottoposizione agli arresti domiciliari, emessa dal giudice per le indagini preliminari al Tribunale Ordinario di Tivoli, nei confronti di una suora appartenente alla Congregazione dello Spirito Santo, gravemente indiziata del delitto di furto, pluriaggravato anche per avere per oggetto beni destinati alla pubblica reverenza e con violenza sulle cose, di gioielli e monili d'oro ex voto custoditi nella Curia vescovile di Ariano Irpino, dove la stessa ricopriva l'incarico di madre superiora.
L'ordinanza è stato emessa a seguito di convalida del provvedimento di fermo di soggetto indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica di Benevento ed eseguita sul territorio laziale.
In particolare, le indagini sono state avviate a seguito della denuncia-querela sporta dal vescovo di Ariano Irpino in ordine agli ammanchi di oro votivo riscontrato con riferimento ad alcune parrocchie della Diocesi di Ariano Irpino.

Gli accertamenti svolti, consistiti anche in attività di perquisizione personale e dei locali in uso esclusivo alla stessa presso la curia di Ariano Irpino ed escussione di persone informate sui fatti, hanno consentito di appurare come la suora, che disponeva delle chiavi di accesso al locale dove era custodito l'oro votivo, si fosse indebitamente impossessata dei gioielli d'oro e di argento appartenenti a più parrocchie della Diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia, tra cui le parrocchie di Santa Maria delle Fratte e Sant'Euplio di Castel Baronia, Santa Maria Assunta in Cielo di Ariano Irpino, San Sossio Baronia, Santa Maria della Neve in Morroni di Bonito, San Nicola Vescovo di Savignano Irpino, San Giovanni Battista di Carife, Madonna del Carmine in Ariano Irpino e San Giovanni Battista in Ariano Irpino, nonché della reliquia di San Nicola di Bari, incastonata in un medaglione di metallo.
Dalle indagini, è emersa altresì la cessione dei beni sottratti ad esercizi commerciali del settore per un importo allo stato quantificabile in una somma non inferiore a 80.000 euro e con trasferimenti del denaro all’estero.
L'attività delittuosa ha comportato l'irrimediabile perdita di gran parte dell’oro votivo (di fatto sottoposto ad operazioni di fusione), recuperato solo in parte, in forma di lingotto d'oro oggetto della fusione e sequestrato in un esercente, ovvero ex voto in argento e vari gioielli e bracciali, rinvenuti sia nella stanza occupata dalla religiosa ad Ariano Irpino sia sulla persona e nella stanza (finanche nella cesta dei panni sporchi) occupata a San Cesareo dove nelle more la suora era stata trasferita.
Alla luce dell'attività investigativa espletata con tempestività dalla Compagnia Carabinieri di Ariano Irpino, considerato il pericolo di fuga dell'indagata, scaturente dalla condotta della suora e dai suoi rapporti con l'estero coltivati sino ad epoca recente, la Procura ha emesso un decreto di fermo, eseguito a San Cesareo,
Il gip presso il Tribunale Ordinario di Tivoli, valutata la gravità indiziaria del compendio probatorio prospettato dal pubblico ministero di Tivoli (condividendo le valutazioni della Procura di Benevento) in sede di richiesta di convalida, ha ritenuto che ricorressero le esigenze cautelari del pericolo di fuga, d'inquinamento probatorio e di reiterazione del reato e, tenuto conto anche della confessione resa dall'indagata in sede di convalida del fermo, ha emesso il provvedimento degli arresti domiciliari.
Quella eseguita è una misura cautelare disposta in sede d'indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi d'impugnazione, e la destinataria della stessa è persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva.

comunicato n.166603




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