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Benevento, 10-10-2024 09:15 ____
Siamo diventati una societa' fondata sui social, in cui la verita' appartiene ad essi e dove il resto conta sempre meno
Domenico Russo, presidente di Gesesa, commenta la falsa notizia della sospensione del servizio idrico. Una verita' data per tale senza alcuna necessita' di verifica. Questo mi ha impressionato e la mia riflessione vuole estendersi ben oltre l'accadimento e intende riferirsi a tutti gli ambiti della nostra societa', oramai monopolizzati dai social
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Il presidente di Gesesa, Domenico Russo (foto), torna con una propria riflessione, quanto mai opportuna, sulla falsa notizia diramata dai social (non ci pare sia stata raccolta da alcun organo di informazione) e che avvertiva dell'imminente sospensione della erogazione idrica per via di lavori a farsi sulla costruenda linea ad alta velocità delle ferrovie.
Notizia completamente falsa e realizzata utilizzando un vecchio comunicato di Gesesa.
Cosa gravissima, questa, che Russo stigmatizza e che Mastella ha denunciato alla magistratura.
"Alle tredici circa di ieri l'altro - ci scrive Russo - sono stato contattato da mia moglie che mi domandava se fossi a conoscenza che la mattina successiva, ovvero ieri mattina, ci sarebbe stata la sospensione idrica presso gli istituti scolastici siti in piazza Risorgimento e in via Calandra, essendo lei docente del Liceo Classico Giannone.
Un po' spiazzato le ho domandato da dove avesse attinto la notizia e lei mi ha riferito che a scuola qualcuno l'aveva letta sui social, da un messaggio whatsapp per la precisione, sottolineandomi che si trattava di suoi colleghi affidabili e non di giovani studenti che magari potevano prestarsi a qualche scherzo.
Allorché, un po' meravigliato, ho chiesto qualche minuto per effettuare una verifica in Gesesa al fine di fornire un'informazione certa.
Capita che a volte ci siano dei lavori programmati in alcune strade della città per cui si sospende temporaneamente l'erogazione idrica, seppur per poche ore, tuttavia mi risultava molto strano che potessero esserci dei lavori programmati che coinvolgevano scuole senza che lo sapessi e senza che ci fossero stati avvisi puntuali e preventivi come Gesesa cerca sempre di fare.
Ciò detto, premesso che tutto può accadere, concluse le verifiche, ho ricontattato mia moglie per tranquillizzarla e riferirle che non c'era alcun lavoro o interruzione idrica in programma.
Dopo aver concluso tale telefonata, nelle due ore successive, ho ricevuto altre telefonate e messaggi con la stessa domanda, riuscendo a farmi trasmettere il messaggio in questione che riconoscevo come comunicato stampa di Gesesa ma risalente a diversi mesi orsono.
Dopo una verifica immediata sul web ho ricostruito che si trattava di un messaggio del 20 aprile 2024 che annunciava una "immediata" interruzione idrica, da parte della Regione Campania, per le successive ore 19.30 a causa di un guasto alla condotta del Biferno a seguito dei lavori svolti sui cantieri ferroviari dell'Alta Velocità.
Dopo aver constatato che stava effettivamente montando un allarme reale tra la cittadinanza, anche con telefonate al call center e richieste di conferma che giungevano da più parti, nel primo pomeriggio Gesesa ha pubblicato un comunicato stampa di smentita per tranquillizzare i cittadini.
Tanto premesso, mi domando se può essere accettabile, in una società che dovrebbe essere evoluta, che si debbano smentire delle fake news che circolano sui social, in questo caso prevalentemente su whatsapp, provenienti da qualche soggetto evidentemente molto stupido, o ancor peggio delinquente.
Quello che però mi ha impressionato è che tantissime persone abbiano creduto istantaneamente alla notizia e poche ne abbiano messo sin da subito in discussione la veridicità.
Anche alcuni rappresentanti delle istituzioni, alcuni giornalisti e tanti altri cittadini, in prima battuta, difatti avevano dato per scontata la veridicità della notizia.
Sia ben inteso che non intendo in alcun modo giudicare qualcuno, tanto è vero che per primo esempio ho riportato quello di mia moglie, che gode della mia massima stima.
Certamente sarebbe potuto capitare anche a me.
Mi permetto solo di constatare che in pochi nell’immediato si sono posti il dubbio di come fosse possibile che una notizia tanto importante non fosse presente né sui canali ufficiali della società né tantomeno sulla stampa online.
Una verità data per tale senza alcuna necessità di verifica.
Questo mi ha impressionato e la mia riflessione chiaramente vuole estendersi ben oltre l’accadimento di ieri l'altro e intende riferirsi a tutti gli ambiti della nostra società, oramai monopolizzati dai social.
Spazi virtuali che non mi sembrano più limitati solo ai giovani, ma che vedono gli adulti esserne parte completamente integrante.
Spazi virtuali dove le fake news, le false notizie, viaggiano alla velocità della luce e diventano tali solo dopo aver vissuto una prima parte del loro tempo spacciate per verità e come tali percepite e come tali ricordate, in tanti ambiti e con riferimento a tanti argomenti, causando molto spesso tanti danni.
Cervelli assopiti e bombardati che recepiscono ed analizzano sempre meno in modo critico.
Forse non abbiamo più energia per sopportare il pensiero critico, il confronto complesso, l'ascolto vero di ragionamenti, la verifica di attendibilità e di credibilità di notizie e di persone.
Tutto un divorare rapidamente notizie, concetti, slogan, senza la minima elaborazione.
Una guerra di parole, in assenza di confronto e di contatto umano.
Parole che non derivano da pensieri, parole che sprizzano dai social e inondano in modo incontrollato le nostre menti.
Evidentemente siamo diventati una società fondata sui social, in cui la verità appartiene ai social e dove il resto conta sempre meno. Il fenomeno è ovvio che non sia più arrestabile, oramai è un procedimento globale irreversibile.
L'unica soluzione è rappresentata da noi stessi che utilizziamo i social, chi più e chi meno, che dovremmo imparare a gestirli probabilmente meglio, tutelandoci da quella che può essere una macchina davvero infernale.
Un vortice senza fine che, volente o nolente, sta condizionando enormemente le nostre vite, le vite di tutti, anche di chi i social non li usa".

comunicato n.166557




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