La vicenda della scuola "Torre" e' la testimonianza del fallimento di un metodo di governo, afferma Pasquale Viespoli
Si interviene a ridosso di un'area nodale della citta' che e' quella della Rotonda delle Scienze ma di cui non si tiene conto affatto. La citta' ha due parlamentari che per una volta sono entrambi d'accordo ed hanno su questa vicenda la stessa convergenza: Il silenzio...
Pasquale Viespoli (foto) conosce bene la vicenda storica della scuola "Federico Torre" che oramai è pronta per essere abbattuta e ricostruita con i cospicui fondi, 17 milioni di euro, del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).
Egli interviene su "Gazzetta" con una originale, sin qui, tesi e cioè che non essendoci una visione complessiva dello sviluppo della città, non si è considerato che a due passi dalla "Torre" vi è un'area nodale, quella della Rotonda delle Scienze, che non doveva essere sottovalutata ma considerata.
Viespoli, già sindaco della città per due mandati, prende anche spunto per il suo intervento da un articolo comparso in questi giorni e che egli critica in maniera decisa.
Si tratta di un testo dove è scritto che perdere i fondi del Pnrr sarebbe una iattura ma il problema più serio è anche nei contenuti, dice Viespoli.
La vicenda dell'abbattimento e ricostruzione non ha eguali, è scritto in quell'articolo, e l'opera è a rischio.
Insomma, prosegue l'ex senatore, analizzando la pubblicazione, si cerca di sminuzzare la vicenda quasi che intorno ad essa ci fosse una ordinaria contestazione anzi, una contestazione malriposta perché fa correre il rischio di perdere i soldi.
Il capolavoro dell'articolo è poi la parte finale quando si dice che mentre in altre città del Sannio si sono abbattute e ricostruite scuole senza problemi, qui non accade.
Questo assunto dimostra che questo signore che scrive non vive a Benevento.
Ci troviamo di fronte ad un ruolo dell'informazione che pecca di eccesso di zelo, sembra più una informazione di servizio che al servizio.
La seconda questione è che questa vicenda della "Torre" è la testimonianza del fallimento di un metodo di governo.
Non è una questione di ordinaria dialettica o di contestazione o di esasperazione.
C'è un deficit enorme di metodo nella costruzione di obiettivi strategici che non hanno la capacità di coinvolgere, di far partecipare, e di dare il senso a quelle risorse finanziarie che peraltro non sono date a titolo gratuito e che quindi devono comunque essere spese con attenzione e soprattutto per il raggiungimento di obiettivi strategici.
L’altra questione ancora che sta dentro questa vicenda, è l'unicità che nasce anche da un altro fatto.
Non discuto, in generale, che si possa abbattere e ricostruire, ma qui stiamo intervenendo a ridosso di un'area nodale della città che è quella della Rotonda delle Scienze, non lontana dalla "Torre".
Come si fa a non incastonare un intervento di questo livello dentro una riflessione più complessiva dello sviluppo di quell'area che è fondamentale e strategica per la città?
Si può anche pensare di abbattere e ricostruire, ma riposizionando la scuola nell'area nodale della Rotonda delle Scienze facendo lì nascere un grande polo scolastico, magari d'accordo con l'Università, e non restando fuori dalla dialettica, che pure si è instaurata, tra Provincia ed Unisannio, per chi ha comprato e per chi ha venduto.
L'esigenza poi di un altro Auditorium (?) in una zona dove ce ne sono almeno altri due e tra questi il "Calandra", è risibile.
Quando parlo di area nodale ricordo a me stesso, a proposito della mia amministrazione, che noi avevamo indicato una soluzione per quella zona.
Oggi questro non accade e dunque siamo alla necessità di avere una agenda di governo del territorio che non c'è.
Non si tratta, banalmente, del problema della tutela di un finanziamento.
Nessuno vuole perdere i soldi, ma essi devono servire per opere strategiche.
Molte volte si sono avuti fondi che era meglio non avere perché sono stati mal spesi e non hanno determinato occasioni di sviluppo.
Quella scuola poi, in particolare, non credo sia assimilabile ad un'altra di un qualsiasi altro paesino della nostra provincia, con tutto il rispetto per essi.
Quella è considerata un bene culturale che è inserito peraltro nelle schede redatte sia a livello ministeriale che regionale.
Bisognerebbe avere almeno un poco di sensibilità in più rispetto a queste cose.
Ed invece abbiamo un atteggiamento dirigista da una parte e dall’altra una posizione liquidatoria che è quella che ha espresso, con eccesso di enfasi, quell'organo d'informazione.
Insomma, c'è un vuoto politico enorme.
Poi Viespoli aggiunge: La città ha due parlamentari che per una volta sono entrambi d’accordo. In genere i due si contrastano, si contestano e polemizzano.
Invece, su questa vicenda e su altre della città, hanno la stessa convergenza: Il silenzio, il silenzio del centrodestra rispetto a questioni centrali della città.
Due parlamentari che lasciano lo spazio ad un loro collega del Movimento 5 Stelle di chiedere al Governo, di cui fanno parte i nostri, di fare chiarezza su questa vicenda.
Domenico Matera, Francesco Maria Rubano, non fanno una interrogazione per chiedere: Scusate ci fate capire cosa stia succedendo?
La Lega invece mi risulta che l’abbia fatta.
Qui non è solo il problema del nummariello o della graduatoria, o dell'attribuzione di questo o di quel punteggio, ma un problema di governo della città inserito dentro un disegno per essa e questa amministrazione, ancora una volta, dimostra di non averlo questo disegno ed è questo un vuoto che non sarà mai colmato, neanche da una informazione enfatica e propagandistica.
Nessuno si è posto il problema di capire qual è il senso di questa vicenda paradigmatica, per parafrasare il giornalista che a tutto andare richiede il cambio di paradigma, appunto, ed una nuova relazione per il Sud per ridare centralità al Mezzogiorno e verso il Mediterraneo.
Questa è una vicenda così forte che non può essere banalizzata.
E' un tema di governo e di visione della città non lo si può ridurre alla contestazione più o meno numerosa ma legittima.
Magari i cittadini su ogni opera volessero diventare interlocutori.
Qui invece si testimonia una assenza di capacità di partecipazione, di persuasione, di coinvolgimento.
A chi è poi così zelante a proposito del mantenimento di queste risorse cercando di attribuire responsabilità a chi non ne ha, dico che finora non mi pare che siano sin qui stati rispettati i tempi al di là dell'intervento del Comitato.
Visto poi che taluna informazione è così attenta alle risorse finanziarie, segua anche le vicende, per cui hanno ottenuto il finanziamento da parte del Cipe, di altre opere e verifichino i tempi di fattibilità e di avanzamento dei progetti.
Mi riferisco alle tre gallerie ed alla stazione a Ponte Valentino.
Il rischio lì non solo è quello di fare opere che non servono e che sono sovraccaricate dal punto di vista della risorsa finanziaria, ma di non terminarle.
Infine, ha concluso Viespoli, c’è da dire che assistiamo all’azione tiepida dell'opposizione consiliare rispetto a questa vicenda.
D'altra parte, se ne capisce il perché in quanto, in fondo, il centrosinistra con Mastella ha qualcosa in comune, meglio ancora, una lunga storia comune...
comunicato n.166444
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