La storia di Nicola Sala, musicista tocchese, celebrato dalla sua comunita'
Le celebrazioni che l'Amministrazione comunale ha affidato alla direzione artistica di Tonino Fusco, aggiungono al dovere della memoria l'opportunita' di ascoltare in una serata pubblica alcune composizioni dell'illustre maestro, commenta Carmine Meoli
Redazione
Nell'ambito della rassegna culturale "Settembre a Tocco 2024", la comunità di Tocco Caudio si riunirà per rendere omaggio al celebre compositore locale Nicola Sala (foto) con un evento speciale che si terrà martedì possimo, 24 settembre, alle 21.00 nella suggestiva piazzetta.
L'iniziativa, voluta dal sindaco Gennaro Caporaso, dal vicesindaco Angelo Tontoli e da tutta la comunità locale, rappresenta un tributo all'opera del maestro Sala, nato proprio a Tocco Caudio il 7 aprile 1731.
"Gentile direttore - ci scrive in proposito Carmine Meoli - nel plaudire all'iniziativa dell'amministrazione di Tocco Claudio per l'omaggio al musicista Nicola Sala, aggiungo alcune informazioni riportate da Giuseppe Marcarelli in una pubblicazione del 1915 (foto).
Le memorie storiche redatte da Marcarelli furono dedicate a monsignor Ferdinando Procaccini, decano della Segnatura papale, che in gioventù aveva dedicato "giovanile impegno" a raccogliere ricordi di Tocco e dei suoi Casali.
Nicola Sala apparteneva ad una famiglia trasferitasi a Tocco dopo il terremoto che nel 1456 aveva distrutto l'intero casale di Sala e la stessa chiesa di San Marco, ubicata nel casale.
Il maestro Sala, nato a Tocco nel 1713, fu avviato dai genitori al Conservatorio della Pietà dei Turchini a Napoli dove ebbe tra i maestri Scarlatti.
Nicola ne divenne poi primo maestro.
Compositore prolifico, di lui si ricordano il "Vologeso", la "Zenobia", un "Prologo" per ricordare i natali del re e altro, Prologo per celebrare quello della regina, poi la "Merope" e numerose messe, oratori e litanie.
Le opere profane del maestro venivano eseguite con successo al Teatro di San Carlo, al Teatro Argentina a Roma e in altri importanti teatri.
Il maestro morì nel 1800 dopo aver pubblicato nel 1794 una importante opera didattica per guidare gli aspiranti compositori, l'arte del contrappunto, nella quale dettava le regole e forniva modelli per comporre in musica.
La importanza e la notorietà della guida è testimoniata da una edizione edita in Francia nel 1809, divenuta punto di riferimento per una lunga schiera di artisti.
La città natale di Nicola, Tocco Caudio, aveva rappresentato il fulcro amministrativo, culturale e religioso del Vallo di Tocco, come veniva definita l'area negli scritti della Abbazia di Santa Maria in Gruptis prima di essere denominato Vallo di Vitulano.
Già al tempi di Nicola Sala, aveva Tocco subito numerosi terremoti e un ridimensionamento urbano che aveva indotto nel 1109 il principe Roberto d‘Alife a trasferire a Cacciano il titolo della chiesa vescovile di Tocco e forse a trasferire il vescovado a Sant'Agata dei Goti.
Nella bolla di trasferimento il titolo, un tempo vescovile, di San Pietro di Tocco con alcune funzioni e privilegi veniva aggregato alla Arcipretura di Sant‘Andrea Apostolo di Cacciano che per secoli ebbe la denominazione di Sant'Andrea Apostolo e san Pietro di Tocco.
Denominazione e privilegi sono stati riformati di recente con la nuova organizzazione delle parrocchie . Conferma quindi la Bolla di Roberto del 1109 come Tocco avesse perduto il vescovo che invece sedeva a Santa'Agata, agevolmente raggiungibile da sentieri montani.
Di Nicola Sala, grazie al Conservatorio di Benevento e ad associazioni culturali locali ritorna negli ultimi anni la memoria e un'attenzione alla sue composizioni .
Le celebrazioni che l'amministrazione di Tocco ha affidato alla direzione artistica di Tonino Fusco, aggiungono al dovere della memoria la opportunità di ascoltare in una serata pubblica alcune composizioni dell'illustre maestro".
comunicato n.166220
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