Mastella non e' piu' il futuro ma il passato e se ci dovra' essere accoglienza non si potra' trascurare la diffidenza
Nella nostra cultura cattolica c'e' il pentimento e dopo di esso arriva l'assoluzione. Siamo dunque portati all'assoluzione ma occorre il pentimento... Il sindaco del capoluogo il nome piu' gettonato ed attenzionato alla inauguazione della sede dell'Udc di cui si e' fatto carico Antonio Verga. Nel Centrodestra entra quando vuole...
Nostro servizio
L'inaugurazione della sede provinciale dell'Unione di Centro (Udc) voluta dal generoso segretario provinciale, o commissario è lo stesso, Antonio Verga e dai suoi amici, ci affida, anche per l'autorevolezza delle personalità che hanno pronunciato le affermazioni che analizziamo, un quadro più definito di quello che potrebbe avvenire nel Centrodestra.
L'interpretazione è nostra ovviamente ed è valida fino a quando non ci saranno elementi contrari.
Il riferimento è al politico del territorio che ha ancora grandi influenze su amministratori comunali ed opinione pubblica.
Se questo significa anche essere ancora gestore di una massa considerevole di voti, è tutt'altra cosa.
Il politico è Clemente Mastella, la "storia d'Italia" come ama definirsi, ed è stato il nome forse più gettonato, per merito o per capacità dei giornalisti presenti di proporlo all'attenzione, della mattinata dedicata alla presa d'atto della nascita ufficiale dell'Udc a Benevento.
Ci siamo convinti, oramai, che Clemente Mastella entrerà nel Centrodestra e lo farà quando vorrà.
Tutti i partiti della coalizione di Governo del Paese, anche a livello locale, hanno peraltro sempre affermato che stando in coalizione non significa che ci possa esser qualche alleato che dia indicazioni o disposizioni ad un altro.
Sui grandi temi si marcia di comune accordo, sul resto ognuno decide per sé.
Ed infatti,"Fratelli d'Italia" con il suo massimo vertice, Domenico Matera, ha sempre detto che l'amicizia personale con Mastella è antica ma che la politica è altra cosa e tuttavia se Mastella decidesse di aderire al partito dei meloniani, grossi ostacoli non ce ne sarebbero (ciascuno decide in casa propria...).
Oggi Lorenzo Cesa, il leader nazionale dell'Unione di Centro, ha detto anch'egli di essere amico di vecchia data di Clemente Mastella, e non c'è motivo di dubitarne, e che si augura che Mastella medesimo possa decidere di passare nel Centrodestra.
L'Udc è pronto ad accoglierlo.
Cesa ha anche accennato ad una sua visita subito dopo l'appuntamento con Verga ed i suoi amici con Clemente Mastella, incontro che poi c'è stato ma a cui Verga non ha preso parte.
Ancora, Cesa ha accennato anche alla eventualità, tra le altre, di un impegno in prima persona del ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, per la corsa alla presidenza della Regione Campania il prossimo anno.
E qui si spiegherebbe anche la continua presenza a Benevento del ministro ospite di Mastella.
E dunque l'obiettivo è l'appuntamento elettorale per la Regione Campania dell'autunno del prossimo anno.
Riteniamo che subito dopo le vacanze natalizie e dunque con l'inizio del prossimo anno, Mastella scioglierà ogni riserva e deciderà.
E' ovvio che la sua presenza è richiesta se riesce a portarsi appresso anche la carica di sindaco del capoluogo Benevento.
Entrare nel Centrodestra significa anche che il suo successore non sarà più strettamente legato al suo entourage del momento.
Questa è la nostra interpretazione di quanto è avvenuto oggi.
Ovviamente questa ipotesi di Mastella nel Centrodestra, a livello locale appare essere una utopia e Cesa ha messo in imbarazzo, tranne a rifugiarsi nel fatto che la sua amicizia con Mastella è antica e non è trascurabile ma che la politica è altra cosa, i rappresentanti del Centrodestra che hanno tutti (non ha onorato l'invito di Verga il responsabile di "Noi Moderati" che ha come riferimento nazionale Maurizio Lupi, Antonio Puizio) dichiarato la loro avversità verso l'inquilino di palazzo Mosti.
Ma lo stesso Antonio Verga ha grossissimi conti in sospeso con Mastella a cui deve la brutta defenestrazione dal rinnovo della carica di presidente del Conservatorio Statale di Musica "Nicola Sala".
Non ce ne voglia Verga ma se Mastella decide di entrare nell'Udc lo farà a livello nazionale, lo deciderà con Cesa e tutto passerà sopra la testa di Verga così come è successo a Luigi Bocchino per l'ingresso di Luigi Barone.
Questa è la nostra inrpretazione dei fatti. Staremo a vedere nelle settimane a venire cosa succederà.
Ora torniamo alla cronaca della mattinata con Verga che ha ricordato della nascita nel 2003 del CdU e poi Udc e del Ccd. Era il tempo in cui in Consiglio comunale, composto da 40 membri, il partito con Verga e Bocchino ne contava 6 di consiglieri.
Verga avrebbe dovuto designare, da presidente del partito, come da patto, il candidato presidente alla Provinvia che lui, Verga, ipotizzava essere Gianni Molinaro, sindaco di Calvi ma subentrò il segretario provinciale Erminia Mazzoni che scelse invece il padre Ernesto.
Ora ritorniamo da dove siamo partiti, ha detto Verga.
Oggi c'è un protagonismo avanzato in città e dove ognuno cerca di voler emergere e talvolta anche a discapito dell'amico di coalizione.
Ed invece dobbiamo trovare il collante per proposte e programmi.
Nell'attesa dell'arrivo di Cesa, protagonista è stato mons. Pasquale Maria Mainolfi, parroco della chiesa di San Gennaro, il quale ha voluto preliminarmente sottolineare che inaugurare una sede di partito è motivo di gioia.
Ogni centro di aggregazione aiuta a rompere il muro terribile della solitudine e della violenza che preme oramai da ogni parte e che si consuma anche in quello che era un santuario come la famiglia.
E mons. Mainolfi ha citato a proposito della famiglia, la violenza in essa perpetrata dal giovane 17enne che ha ucciso i genitori ed il fratello.
Anche dalla scuola, ha proseguito il sacerdote, giungono segnali che sono di fallimento.
Contro la violenza, in tutte le sue forme, opponiamo questo luogo di amicizia e di confronto senza ipocrisia ma nel nome della verità.
A questo punto mons. Mainolfi ha benedetto la sede dell'Udc ed impartito la benedizione.
Verga ha dato quindi la parola per un saluto ai rappresentanti dei partiti della coalizione (assente "Noi Moderati", come detto, di Antonio Puzio).
Il primo ad intervenire è stato Francesco Maria Rubano, parlamentare di Forza Italia, che ha salutato affettuosamente Lorenzo Cesa ed il suo movimento per la qualità politica che esprime andando incontro a famiglie ed imprese.
Noi siamo pronti ad inauguare anche qui in Campania una stagione di vittoria e sarà una vittoria eclatante.
No a chi alimenta le divisioni, ha detto Rubano.
Siamo alternativi sia a De Luca che a Mastella che guida questa città e la Provincia.
L'elettorato ci vuole uniti e pragmatici, pronti a cogliere le nuove sfide.
Poi rivolto a Cesa, Rubano ha detto che aveva 6 anni quando nel 1994 partecipò alla prima festa della Vela a Telese ed è lì che incontrari per la prima volta Lorenzo Cesa.
Non c'è futuro senza memoria, ha concluso Rubano.
A seguire è intervenuto Luigi Bocchino, segretario provinciale della Lega, ed anche lui, come Rubano, è stato netto sulla contrarietà a Mastella.
Una intesa con l'Udc di Verga l'abbiamo stretta già con il sostegno dato a Luigi Barone nella recente elezione per il parlamento europeo.
Gran parte della mia storia politica è stata con il Cdu e poi Udc, un partito che oggi rivive grazie alla passione di Verga e mi auguro che questa alleanza stretta a livello europeo possa sintetizzarsi al meglio anche per il futuro.
A Cesa, Bocchino ha ricordato le grande problematiche delle aree interne che qui in Campania sono accentuate dal salernocentrismo che si aggiunge al napolicentrismo.
Se la collocazione nostra e della coaqlizione è essere alternativi alla Sinistra noi lo siamo anche per Mastella e per il suo modo riprovevole di gestione delle problematiche di questa città.
Solo in Campania, ha detto Bocchino riferendosi a De Luca ed alla problematica sulla sanità, abbiamo un Ospedale che pratica il Pronto Soccorso ad ore.
Da albergo ad ore a Pronto Soccorso ad ore.
Questo si è inventato De Luca, e questa è Benevento.
Auspichiamo dunque una nuova stagione di cambiamento e di rinnovamento, ha concluso Bocchino.
Per "Frateli d'Italia" ha preso la parola il vice segretario provinciale Pietrantonio Mauriello il quale ha ribadito subito che il suo partito anche a Benevento, come a livello nazionale, si muove nell'alveo naturale del Centrodestra, senza tentennamenti, e lo facciamo con l'intento di mandare a casa la Sinistra rivendicando le origini ed i valori del Sannio. Il Centrodestra unito incarna questi valori.
A casa dunque Vincenzo De Luca e chiunque si trovi nei pressi della sua politica.
A casa nostra comunque decidiamo noi.
Mastella è per noi l'avversario naturale e fino a quando sarà nel Centrosinistra lavoreremo con l'obiettivo di mandare a casa sia De Luca che Mastella.
A questo punto è intervenuto anche il sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pancrazio, che si è detto convinto di dover dare maggiore forza all'Udc con l'intento di recuperare anche i cittadini che non vanno più a votare.
Dopo il suo intervento qualche domanda sul rapporto con Mastella i giornalisti hanno cominciato a farle a Cesa il quale ha risposto che Mastella è un suo grande amico e magari rientrasse nell'alvero del Centrodestra.
Qui noi difendiamo il simbolo della Democrazia Cristiana ed i suoi valori.
La parola è quindi passata a Ciro Falanga, coordinatore dell'Udc della Campania e ad Antonio Saccone, portavoce nazionale dell'Udc.
Falanga è stato il più duro e deciso nei confronti di Mastella.
Io amo parlare del futuro e non del passato e Mastella non è più il futuro ma il passato.
Se ci dovrà essere accoglienza non si potrà trascurare la diffidenza.
Nella nostra cultura cattolica c'è il pentimento e dopo di esso arriva l'assoluzione. Siamo dunque portati all'assoluzione ma occorre il pentimento... ha concluso Saccone.
A questo punto Verga ha salutato la presenza del segretario provinciale dell'Udc di Avellino, Gennaro Romei.
Ad intervenire è stato quindi Antonio Saccone che, riferedosi a Mastella, ha evidenziato come anche il Centrodestra abbia il suo Matteo Renzi.
La capacità della coalizione è allargarsi e non restringersi e la sede dell'Udc sul territorio è testimonianza di concretezza mentre oggi la politica si fa in massima parte sui social.
A chiudere gli interventi è stato Lorenzo Cesa che ha ringraziato di cuore Antonio Verga che con la sua passione ha voluto che l'Udc riaprisse i battenti ed aprire una sede di partito al giorno d'oggi è un gesto eroico visto che essi, i partiti, non esistono più mentre a noi piace il confronto diretto con la gente.
Mi auguro si voti nelle province si darà così vita a condizioni politiche che hanno un senso.
Lavoriamo dunque per la rifondazione dei partiti per la difesa dei valori.
Cesa ha positivamente sottolineato la presenza dei responsabili anche degli altri partiti della coalizione.
Siamo alternativi a questa gestione della Regione e lo saremo a partire dal ministro dell'Interno, Piantedosi, che è certamente all'altezza di guidare la Regione Campania che ha l'anomalia di avere due capoluogo, Napoli e Salerno e questo provoca ancora più problemi a Benevento.
Infine Cesa ha annunciato che a breve nascerà alla Camera dei Deputati il gruppo dell'Unione dei Democraticvi Cristiani.
La manifestazione si è conclusa con il taglio della torta ed un brindisi di augurio.
comunicato n.166030
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