Una serata di grande musica quella che si e' svolta al Teatro Romano per celebrare i 40 anni dall'uscita del doppio album di Pino Daniele "Scio' Live"
Sono stati circa 1.200 gli appartenenti al pubblico, uno spettacolo nello spettacolo che ha contribuito a creare una atmosfera magica e fortemente emotiva. Per il direttore artistico Ferdinando Creta una scommessa vinta. Questa e' la musica con la quale siamo cresciuti ha detto Carmine Piccirillo di "Area Medina"
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Un'atmosfera magica quella che si è concretizzata stasera al Teatro Romano e non è l'utilizzo di una frase fatta
I motivi che l'hanno caratterizzata sono stati sostanzialmente due.
Certamente la celebrazione, a nove anni dalla scomparsa ed a 40 dalla uscita del suo doppio lp "Sciò Live", di Pino Daniele, un cantante che è rimasto nei cuori e nella mente della gente con la sua personalità musicale ma anche con le sue canzoni.
E poi c'è il secondo, la partecipazione del pubblico, che ha creato con la sua numerosissima presenza (staccati circa 1.100 biglietti, ma la presenza può essere stimata anche oltre i 1.200 ingressi, con un biglietto dal costo di 21 euro) un'atmosfera calorosa, irripetibile ed ineguagliabile.
Questi i principali ingredienti del concerto, "Sciò live" di "Area Medina" ensemble per Pino Daniele, concerto andato bene, anzi benissimo.
Ferdinando Creta (nella terza foto in basso introduce lo spettacolo), direttore emerito del Teatro Romano è rimasto contentissimo anche nella sua veste di direttore artistico dell'evento.
Pino Daniele, ci ha dichiarato Creta, ha rappresentato per la storia della musica italiana, anche se cantava in napoletano, una magia, un qualcosa di irripetibile che, con tutti gli sforzi che si possono fare, si può solo ricordare ma non eguagliare.
Stasera però abbiamo costruito, assieme al direttore tecnico Francesco Tuzio (nella dodicesima foto in basso è a sinistra), con Lorenzo Stabile degli "Area Medina" e con Leonardo Quadrini e la sezione d'archi della sua orchestra internazionale, una serata particolare.
Non è un omaggio a Pino Daniele ma una riproposizione in modo intelligente e con una ricerca musicale fatta da maestri e da docenti di Conservatorio, sul lavoro già prodotto da Pino Daniele, questo straordinairo "Sciò Live" che è sostanzialmente una raccolta di brani che sono stati registrati da interventi dal vivo nei più grandi teatri del meridione a cominciare dal "Petruzzelli" di Bari.
La verità, ha proseguito Creta, è che è stata una scommessa quella di stasera.
Debbo ammettere, per onestà intellettuale, che non pensavo che potesse avere tanta attenzione da parte della gente. La fila lunghissima per accedere al Teatro ne è la riprova (nelle foto prima e seconda in basso).
Per questo ritengo sia stata una scommessa vinta.
Lo spettacolo è di straordinario livello artistico ed in qualche modo rappresenta la cultura di un territorio e il Teatro vuole fare cultura.
Ed infatti, ci siamo inseriti noi, c'era un tempo in cui il Tearto Romano, come abbiamo più volte evidenziato, era quasi un tabù per i beneventani, era come una cosa che c'era ma che non si poteva toccare e quindi visitare.
Oggi siamo all'esatto contrario. Va bene così anche per lei o il troppo stroppia?
No, ci ha risposto Creta, non stroppia perché la presenza è intelligente ed interessata, una presenza che vuole arricchissirsi della romanità di Benevento.
Probabilmente il Teatro comincia a narrarsi al punto tale da attrarre e forse il personale, il nuovo direttore Giacomo Franzese (Creta è troppo modesto per dire che gran parte di questa positiva svolta gli appartiene ndr) si presenta bene e c'è una buona programmazione.
Abbiamo raccolto proposte ed iniziative culturali di buon livello, ha concluso Creta che sul palco ha poi presentato il direttore Giacomo Franzese (nella quarta foto in basso) che ha esordito, rivolto al pubblico, con una battuta: Non vi canterò nulla...
Ha quindi voluto ringraziare quanti lavorano in tutti i settori dei beni culturali e soprattutto coloro che sono dietro le quinte. A loro va il saluto del direttore Massimo Sanna.
Siamo abituati a queste realtà in cui occorre rimboccarsi le maniche e non guardare indietro ma in avanti e fare in modo che i nostri siti siano vivi come lo è il Teatro Romano di Benevento ed è grazie a voi del pubblico che questo è un monumento vivo.
Grazie a Ferdinandio Creta per la direzione artistica, a tutti i musicisti, a Francesco Tuzio ed a Leonardo Quadrini.
Quest'anno assistiamo veramente ad un crescendo di successi, ha proseguito Franzese, dalla lirica al pop, alla sinfonica, adesso celebriamo i 40 anni di un grande album, il primo live di Pino Daniele, un grande della musica, un grande napoletano, un grande italiano e del mondo.
I tanti artisti di fama internazionale ancora oggi ricordano con piacere di aver lavorato con Pino Daniele.
Il nostro tributo di stasera è doveroso. Abbiamo perso un grande della musica ma lo celebriamo emotivamente portando in scena queste manifestazioni ibride dove c'è la sinfonica, ci sono gli archi, il pop e riempiamo anche dei vuoti che non lasceranno mai il nostro ricordo.
A questo punto è cominciato lo spettacolo (nelle nona e decima foto in basso il pienone del Teatro ha costretto anche in tanti ad accomodarsi a terra ma sono stati forniti i cuscini dall'organizzazione dell'evento) ed è stata la voce di Carmine Piccirillo a condurre il pubblico lungo il concerto rievocativo di un grande momento da parte di "Area Medina", il gruppo che opera da una ventina d'anni, ha detto Piccirillo.
Quest'album in particolare è bellissimo, suonatissimo e che noi conosciamo a memoria da cima a fondo.
E' la nostra musica con la quale siamo cresciuti.
Ce ne è tanta di musica buona, ma questa è quella che ci fa emozionare di più.
Erano gli anni Ottanta, ha concluso l'introduzione Piccirillo e Pino Daniele in Italia faceva cose simili all'America contaminando poi quelle sonorità con la musica mediterranea.
Nel corso del concerto Piccirillo ha anche citato i nomi dei componenti dell'ensamble per Pino Daniele "Area Medina" che sono: Antonello Rapuano, tastiere; Carmine Piccirillo, voce; Lorenzo Stabile, basso elettrico; Alessandro Calandri, chitarre, Fulvio Cusano, batteria; Francesco jr. Merola, percussioni e Pasquale Ciniglio, sax. Fiati: Alessandro Tedesco, trombone; Peppe Fiscale, tromba;
C'è stata poi l'aggiunta, per tre brani così voluti da Pino Daniele, degli Archi dell'Orchestra di Leonardo Quadrini: primi violini Veaceslav Quadrini, Marco Musco, Salvatore Terranova e Maurizio Pellecchia; secondi violini: Erika Verga, Caterina D'Ambrosio, Massimo Palumbo e Francesca Tagliamonti; viole: Pierluigi Minicozzi, Matteo Introna; violoncelli Ilenia Attardo e Vincenzo Di Somma; contrabasso Vanni Miele (nelle ultime due foto in basso uno spuntino a base di pizza prima dello spettacolo).
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