Per ottenere verita' e giustizia mi lascero' morire. Questa la motivazione della clamorosa protesta posta in essere stamane dinanzi al Tribunale
Quanto subito da me e dalla mia famiglia in 22 anni di persecuzione deve venire fuori. L'uomo si e' incatenato alla cancellata del Tribunale. Ad ascoltare le sue ragioni il presidente facente funzioni, Ennio Ricci
Nostro servizio
Per ottenere verità e giustizia mi lascerò morire.
Questa la motivazione della clamorosa protesta posta in essere stamane dinanzi al Tribunale da Emilio Parlapiano, un cittadino di Castelvenere che denuncia una serie di soprusi a lui occorsi in 22 anni di persecuzione, così egli la definisce nei cartelli affissi sulle cancellate del Tribunale a cui si è incatenato (nella foto di apertura l'uomo in catene con accanto il capitano dei Carabinieri).
"22 anni di persecuzione... dagli amministratori del Comune di Castelvenere, carabinieri, finanzieri... con ingenti danni morali e materiali, personali e familiari per oltre 2 milioni di euro e tutt'oggi continuano.
Quanto subìto da me e dalla mia famiglia deve venire fuori per ottenere verità e giustizia.
Ci voglio ancora credere a chi devo rivolgermi per verità e giustizia? Per ottenerle mi lascerò morire".
La vicenda denunciata da Parlapiano ha avuto inizio nel "2001, si legge ancora in un manifestino, quando è nata l'azienda agricola "Vitivinicola Monte Pugliano" e fino al 2022, anno del suo pensionamento dal posto di lavoro.
Sono stato vittima di denunce, infamia, isolamento, demansionamento e relegato in uffici non idonei come corridoi, archivi, senza gli strumenti necessari e quando presenti essi rerano non funzionanti.
Nel 2021 mentre ero in malattia vengo sospeso dal lavoro senza retribuzione e senza nessun preavviso..."
Questi i testi, in sintesi, di due dei manifesti affissi in questa forte azione dimostrativa e di denuncia.
Ad ascoltare le ragioni di Parlapiano è giunto il presidente facente funzioni del Tribunale, Ennio Ricci, che ha cercato di far desistere l'uomo dal proseguire in questa protesta visto che oramai essa era stata acquisita dagli organi giudiziari.
Ed infatti, la protesta si è conclusa con l'uomo che si è recato alla Caserma dei Carabinieri per formalizzare la sua denuncia.
comunicato n.165885
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