Impietosa e severa la descrizione che Claudio De Pietro fa delle violenze e degli abusi che si perpetuano nel centro storico di Benevento
Per me i commercianti che non rispettano le regole, di piu', che fanno enormi guadagni sulle sofferenze della gente, sono nemici della comunita'. Poi ci sono quelli buoni?
Non lo so, puo' darsi...
Redazione
Impietosa e severa la descrizione che Claudio De Pietro, medico, fa delle violenze e degli abusi che si perpetuano nel centro storico di Benevento.
"Egregio direttore - ci scrive - gli ultimi comunicati pubblicati da "Gazzetta di Benevento" sulla movida e relative oscenità, sono il sunto di quello che tanti di noi residenti hanno ripetuto per quasi un quarto di secolo, evidentemente senza essere ascoltati da nessuno se siamo ancora qui a ripetere sempre le stesse cose.
Occorre fare qualche puntualizzazione: Non esiste ordinanza di sindaco che possa contraddire una legge dello Stato.
Per lo Stato italiano gli schiamazzi ripetuti e sostenuti per un lasso di tempo tale da impedire le comuni occupazioni, sono un reato. E le comuni occupazioni sono non solo dormire ma anche leggere un libro e non solo a mezzanotte ma anche a mezzogiorno.
Infatti il sindaco di Benevento non omette di ricordare che, pur permettendo la diffusione di musica fino all'una, vanno rispettati i limiti di emissione sonora.
Come acutamente osserva l'avvocato Campese, nel tentativo di pararsi le terga, il sindaco ha vietato di fatto, con la sua ordinanza del 27 agosto scorso, tutte le manifestazioni che superino i 40 db di emissioni acustiche, a leggere i limiti di zonizzazione acustica del comune di Benevento.
Cioè meno del rumore di un frigorifero.
Dimentica però d'individuare chi dovrebbe poi rilevare se questi limiti siano rispettati effettivamente, quali sarebbero le procedure da seguire, quale il supporto tecnologico di cui servirsi.
Infatti, non è esattamente il battere di ali di una farfalla quello che i nostri timpani devono sopportare.
Il problema, come si evince dalla descrizione dei fatti da parte del cittadino di via Mutarelli, non è più solo il chiasso ma l'affermazione del potere con la forza, potere conferito dal proprio essere un delinquente o, al meglio, un imbecille.
L'incapacità di essere cittadini di una comunità è un fenomeno sociale sconosciuto fino a qualche decennio fa, almeno in queste proporzioni, da intendersi e da esaminare non più come azioni orribili da parte della teppaglia ma come fenomeno sociologico sovra-generazionale.
Non sono d'accordo con il presidente del Comitato di Quartiere Centro Stotrico, Luigi Marino, e lui conosce la mia posizione al riguardo, quando dice che la lotta non è contro i commercianti.
Non dimentica mai di sottolinearlo e io non dimentico mai di ribattere che per me i commercianti che non rispettano le regole, di più, che fanno enormi guadagni sulle sofferenze della gente, sono nemici della comunità.
Poi ci sono quelli buoni?
Non lo so, può darsi.
Sarebbe compito di altri stabilirlo e non è argomento pertinente con il problema di cui qui si dibatte, che invece riguarda le misure da prendere per contrastare lo stupro dei quartieri afflitti dalla movida.
Le responsabilità sono da condividere da diversi attori e non ne sono esclusi i commercianti.
Non va dimenticato che la stragrande maggioranza di loro è molto brava ad approfittare delle agevolazioni che la comunità a loro riserva ma molto meno incline a rispettare le regole che la stessa comunità detta.
Basti contare quelli che si dotano dei bagni previsti dai regolamenti comunali rispetto alla superficie dell'esercizio che gestiscono e la disponibilità che ne danno agli avventori!
In qualche caso la superficie disponibile per l’attività è, a stento, quella di un bagno!
Ma, ovviamente, conviene gestire un baretto piuttosto che un wc.
Voglio dirla tutta: Ormai non è più nemmeno la musica tipo discoteca all’aperto il vero problema, pur rimanendo insopportabile. Il problema più grande è invece l’aver individuato, di più, indicato per oltre due decenni alle torme schiamazzanti qual è il posto in cui poter dare libero sfogo ai più bassi istinti. Non sono tutti così?
Anche questa considerazione non è molto pertinente: La massa costituisce il paravento migliore per i peggiori, il loro ideale terreno d’azione.
Quelli che qualcuno, che addirittura insegna in scuole pubbliche, indica come "turisti" sono in realtà una moltitudine urlante; a loro è stato insegnato che qui possono prendersi e permettersi ciò che vogliono.
Da tutto ciò l'unica conclusione a cui si può e si deve arrivare è che il fenomeno non è gestibile, non è più governabile.
C'è stato un tempo in cui le scelte giuste avrebbero potuto ottenere altri risultati.
Oggi, come testimoniato da tutti quelli che hanno subito minacce, sberleffi, violenze, sfregi, negazione del riposo notturno, oltre a danni materiali ingenti, l'unica possibile soluzione è lo smembramento di un sistema che ha come unico prodotto quello di calpestare ogni più elementare diritto di condurre una vita normale.
Sarà possibile un giorno?
Non lo so.
Certo, a guardarsi attorno, c'è poco da essere ottimisti.
Ma per quelli per cui sono ancora validi valori di umanità, civismo, libertà, rispetto e considerazione per gli altri, l'obiettivo a cui tendere non può essere che quello".
comunicato n.165827
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