Il giudizio severo di Gitano sul mondo musicale dei giorni nostri. Una volta si cantava nelle piazze per sperare di arrivare un giorno a Sanremo
Oggi e' perfettamente il contrario e poi si fanno figure barbine perche' e' mancata la gavetta. Ho conquistato il disco d'oro vendendo 350mila copie tra dischi e cd. Oggi lo stesso riconoscimento viene dato per 20mila visualizzazioni...
Nostro servizio
Piove, non piove.
E' andata avanti così la prima parte di questo pomeriggio d'agosto che tanti affanni sta provocando negli organizzatori della XLV edizione di Città-Spettacolo.
Non bisogna mai gioire, anche quando si è su sponde opposte della politica, per un evento nefasto che possa affondare una manifestazione proposta dall'avversario perché dietro di essa c'è lavoro, impegno, denaro speso.
Ed allora la concreta possibilità di nuova pioggia, trovandoci peraltro ancora in allerta meteo, è aleggiata sulla seconda giornata del Festival ma solo poche gocce hanno interessato gli eventi.
Per quanto attiene la presentazione dei libri a "Piazze d'autore", il primo, quello di Gaetano Pecora, "Bertrand Russel. Tra liberalismo e socialismo" è stata vissuta a metà tra la piazza dinanzi la basilica e l'interno della chiesa. (nell'ultima foto in basso il pubblico lascia la piazza per recarsi in basilica).
E' andata meglio per il volume di Claudio Tito, "Nazione Europa. Perché la ricetta sovranista è destinata alla sconfitta" che ha potuto svolgersi tutta nella piazza con pochissime gocce sentinella.
Intanto a piazza Roma, inversione delle esibizioni.
Gitano (nella foto di apertura), pseudonimo di Antonio Fusco, che era atteso sul palco per le 21.00 ha lasciato il posto ad Umberto Smaila in attesa da ieri sera di potersi esibire.
Dunque, nell'attesa che il suo concerto avesse inizio, abbiamo scambiato qualche battuta con Gitano, un artista di lungo corso appartenente peraltro alla nostra terra essendo nativo di Tocco Caudio.
Lei è a casa sua essendo un sannita, gli abbiamo detto, con un passato importante nel campo della musica leggera. Ha partecipato più volte a Sanremo ed ha avuto collaborazioni di pregio con cantanti del calibro di Mia Martini.
Sì, ci ha risposto Gitano, ho fatto Sanremo ed in quell'epoca ho anche vinto un disco d'oro.
Ho partecipato a tante trasmissioni di Rai e Mediaset e ad innumerevoli concerti e continuo ancora oggi con il tour dal titolo."Non ho tempo".
Può farci la differenza, in campo artistico ovviamente, tra il periodo in cui lei ha cominciato a calcare le scene, parliamo della metà degli anni Settanta, ed i giorni attuali? Riesce lei ad avere ancora una necessaria attrattività sul pubblico sempre più distratto da un cellulare piuttosto che da un computer?
L'arte oggi è diventata una mattetà (traduzione: una scemenza), ci ha risposto Gitano.
Non voglio essere polemico ma prima c'era la passione.
Il tragitto era caratterizzato dalle esibizioni nelle piazze e poi da questo si passava eventualmente a Sanremo. Adesso invece fai prima Sanremo e poi vai nelle piazze a fare figure di m...
La gavetta è gavetta e non è possibile aderire all'idea che essa non sia assolutamente nulla.
Mi sono convinto che oramai l'arte sia in mano ai nulla facenti.
Si mettono dietro ad un computer e fanno una composizione poi la trasferiscono sui social ed è fatta andando alla ricerca delle visualizzaioni.
Orietta Berti mi disse un giorno: Ho vinto un disco di platino ma soldi non me ne sono arrivati.
Io, ha proseguito Gitano, ho vinto un disco d'oro vendendo 350mila copie tra cd, 45 giri e 33 giri.
Il disco d'oro adesso si conquista a 20mila visualizzazioni.
Che disco d'oro è?
Oro, platino, si regalano se si considerano le cifre occorrenti oggi rispetto al passato.
Un giudizio severo il suo, abbiamo detto a Gitano.
Racchiudo tutto ciò che ho detto nel concetto che la discografia, secondo me, è finita.
Ora tutto è in mano al direttore del marketing mentre una volta era in mano al direttore artistico.
Quest'ultimo fiutava il talento dei ragazzi che gli portavano le cassetta con l'incisione e sceglieva i migliori.
Le case discografiche pianificavano il tutto ed investivano sul giovane.
Oggi no.
Sei uno scarso? Fai una tua produzione ed hai sorpassasto la casa discografica.
I direttori del marketing per pianificare le strategie di lancio, aspettano gli sprovveduti che portano i soldi. Più ne porti e meglio è.
Hai un apparente successo ma non si capisce su che cosa si basi.
Tra tutti questi programmi relativi ai talenti da scoprire, nascono decine di cantanti al giorno.
Insomma non ci sta più la possibilità di valorizzare veramente gli artisti perché oggi lo sono tutti.
Un'ultima battuta abbiamo rivolto al cantante. Il futuro di Gitano prosegurà su questa strada ampiamente tracciata?
Certamente sì, ci ha detto. Prima un ragazzo rincorreva Castrocaro (lui, Gitano, vi ha partecipato nel 1975 classificandosi al terzo posto ndr), per poi sperare di approdare a Sanremo.
Oggi componi un pezzo e lo metti sulle piattaforme e più sciocchezze produci e più visualizzazini hai e diventi famoso.
Prima il successo ti faceva diventare famoso. Oggi hai la fama e poi se c'è, arriverà anche il successo.
Insomma si va al contrario, ha concluso Gitano.
Le foto sono di Antonio Caporaso
La presentazione del libro di Gaetano Pecora
La presentazione del libro di Claudio Tito
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