Per insipienza il Comune rinuncia a 13 punti leciti per ottenere 2 punti discutibili
E' quanto afferma il Comitato "Salviamo le scuole Torre e Sala ed il quartiere Mellusi dallo scempio" a proposito dell'abbattimento delle due scuole
Redazione
Il Comitato "Salviamo le scuole "Torre" e "Sala" ed il quartiere Mellusi dallo scempio", tornano sulla questione legata all'abbattimento dei due istituti cittadini.
"Le dichiarazioni del sindaco e dell'assessore riportate dalla Stampa - scrivono - non corrispondono a quanto si legge nelle carte presentate dal Comune stesso, essi dichiarano infatti che l'abbattimento delle scuole "Torre" e "Sala" è dovuto all'alto rischio sismico degli edifici, ma ciò non è suffragato dagli atti formali.
E non è solo questo.
Vogliamo parlare della dislocazione degli alunni su tre sedi diverse e distanti tra loro e delle difficoltà didattiche che ciò comporterà?
Vogliamo parlare delle navette promesse e presto naufragate in mancanza di permessi regionali? Vogliamo parlare della sicurezza del cantiere e della sua raggiungibilità da una fantomatica via Quasimodo, che non esiste in zona Mellusi?
Vogliamo parlare della sicurezza del cantiere su cui non affaccerebbero altri edifici, con soli (si fa per dire) 45 appartamenti dei palazzi Marinelli che guardano nel cortile della Torre?
Ma veniamo alle dichiarazioni di ieri.
Nella scheda tecnica redatta dal Comune troviamo la tabella 14, in cui si riporta il grado di rischio sismico degli edifici oggetto dell'intervento.
Il valore di rischio sismico dichiarato per la "Torre" è 0,32 (per la "Sala" è 0,33), che corrisponde a un rischio di grado medio, che secondo la tabella del Ministero riceve una valutazione di 6 punti.
Al Comune di Benevento, tuttavia, per un probabile errore dal Ministero, a questo dato di 0,32, si aggiudicano 8 punti e non 6 come previsto dalla tabella di valutazione.
Questi 2 punti sono bastati a far salire in graduatoria Benevento dai 46 punti reali ai 48 punti fittizi, rendendola ultima città campana a beneficiare del finanziamento Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), a detrimento ad esempio del Comune di Grazzanise, il cui progetto, valutato pure con 48 punti, è stato scavalcato da quello di Benevento, perché l'edificio oggetto dell'intervento a Grazzanise è del 1970, mentre la scuola "Torre" del 1966.
Quindi con un rischio sismico di grado medio, si doveva pensare a una ristrutturazione e non all'abbattimento della scuola.
Questi sono i fatti.
Al contrario, il Comune ha rinunciato a ben 10 punti che pure avrebbe potuto avere, infatti, non ha inserito l'intervento in una progettualità triennale.
Neppure ha avuto 3 punti dal Ministero, previsti se l'edificio costruito fosse stato di minore volumetria.
Infatti, le nuove costruzioni (scuole e auditorium) assommano a circa 4.000 m3 in più rispetto agli edifici esistenti.
Per insipienza, il Comune rinuncia a 13 punti leciti, per ottenere 2 punti discutibili.
Ma anche altre sono le cose risibili del piano, se la situazione non fosse drammatica: il piano beneventano giustifica la chiusura di via Marmorale, a pagina 9 della scheda tecnica, con il miglioramento degli standard di sicurezza degli studenti e dichiara: "In tal modo il traffico si svolgerà sulle strade limitrofe, attualmente poco utilizzate, e permetterà un utilizzo migliore del parcheggio situato alle spalle della chiesa di San Gennaro".
Quale parcheggio? Dal progetto e sue modifiche successive, al posto del verde e del parcheggio ci dovrebbe essere il famoso auditorium.
Chi ha redatto il progetto però è consapevole dell'importanza di via Marmorale, se dichiara che le altre vie limitrofe sono poco utilizzate.
Le vie adiacenti non sono poco utilizzate, svolgono il loro ruolo di normale deflusso dall'arteria principale che, lo voglia o no il tecnico del Comune, è via Enzo Marmorale, in prolungamento di via Francesco Flora, costituendo con questa un'arteria parallela a sud del viale Mellusi, che consente l'ingresso e l'uscita dal centro urbano in linea retta.
Oggi, per ragioni di sicurezza, l'ultimo tratto di via Marmorale è a senso unico.
Il traffico in ingresso in città è deviato su via D'Annunzio, che ha un andamento assai sinuoso.
Scaricare tutto il traffico su quest'ultima arteria comporterebbe intasamento e intralcio del traffico, con aggravio di smog.
Inoltre, via Marmorale è servita da due fermate di autobus, che quindi si perderebbero.
Che percorso farà l'autobus nella visione futurista del Comune? Certo non potrà passare per via D'Annunzio, a causa della tortuosità e strettezza di questa.
Altro rilievo al piano del Comune è l'incongruenza a pagina 7, dove si dice: "Le due scuole infatti pur se rappresentative di una pregevole architettura razionalista del dopoguerra, progettate ed eseguite ad opera dell'Ufficio Tecnico Comunale, in un contesto urbano di edilizia abitativa di non eccelsa qualità, non presentano le caratteristiche tali da farle assurgere al valore di monumento".
Insomma, bisogna mettersi d'accordo: sono esempio di pregevole architettura razionalista o non lo sono?
Se lo sono (e lo sono), rappresentano un documento storico, segnano un'epoca, hanno una loro riconoscibilità che merita di essere salvaguardata.
Il mostro cementizio che campeggia come illustrazione sul pannello coi dati del progetto davanti alla povera scuola "Torre" avrà queste caratteristiche? Ne dubitiamo.
Le scuole "Torre" e "Sala" devono essere ristrutturate e non demolite.
Via Marmorale non deve essere chiusa".
comunicato n.165783
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