Ancora una volta si e' concretizzata quella leggenda metropolitana che vorrebbe che nei miei spettacoli non piova mai
Ed infatti all'ora fissata per lo spettacolo non c'e' stata pioggia, ci ha detto divertito Umberto Smaila. Comunque esibizione annullata. Se ne riparlera' domani sera. L'artista, che ha segnato un'epoca ed ha esordito con "I gatti di vicolo miracoli", ci ha raccontato dei suoi trascorsi ma ha anche tracciato gli obiettivi del futuro prossimo
Nostro servizio
La grande esperienza di un uomo dello spettacolo che affonda le radici negli anni Settanta, è portata ancora tra il pubblico e con successo anche perché nessuno dimentica il fantastico gruppo de "I gatti di vicolo miracoli" composto originariamente oltre che da lui, Umberto Smaila, da Jerry Calà, Franco Oppini, Gianandrea Gazzola, Nini Salerno e Spray Mallaby.
Stasera Smaila avrebbe dovuto esibirsi a piazza Roma (nella seconda foto in basso nei momenti in cui avrebbe dovuto tenersi lo spettacolo) nella giornata inaugurale di "Città-Spettacolo" ma non è stato possibile farlo per via del violento temporale che si è abbattuto sulla città dal pomeriggio e fino alla sera.
Se ne riparlerà domani, sempre a piazza Roma.
Umberto Smaila, con grande cortesia, ha accettato però di fare qualche considerazione con noi a commento della sua formidabile carriera artistica.
Il contatto con il pubblico, nonostante la possibilità di operare nel campo artistico attraverso anche altri aspetti della magica "rappresentazione", non è intenzionato a lasciarlo e continua dunque ad essere presente sui palcoscenici di mezza Italia.
Contatto con il pubblico non disperso, dunque?
Assolutamente no, ci ha risposto Smaila.
Coltivo le mie peregrinazioni e lo faccio, come può notare, con tutti i sacrifici che tutto questo comporta. Oggi ad esempio sono partito in mattinata da Milano, sono arrivato a Napoli dove c'erano 40 gradi all'ombra. Ho fatto un viaggio veloce per arrivare qui.
Poi sono rimasto tre ore in camera fino a giungere alla cena delle 19.30.
A questo punto ero pronto ad andare a piazza Roma ma poi è ritornata la pioggia.
Debbo osservare però che si è, ancora una volta, verificata quella leggenda metropolitana che vorrebbe che nei miei spettacoli non piova mai.
Difatti, non piove e siamo nell'orario in cui avrebbe dovuto tenersi lo spettacolo.
Se avessimo avuto una struttura che avesse consentito di fare la serata con una copertura per il pubblico, forse avremmo agito.
Comunque adesso non piove e si perpetua nel tempo questa leggenda metropolitana.
Tutto il male però non vien per nuocere. Mi concederò un giorno in più a Benevento e lo spettacolo lo terremo poi domani sera.
Sarà in giro per la città, dunque, domani, abbiamo ancora chiesto a Smaila?
Vediamo come mi sento domattina, ma sicuramente una passeggiata per Benevento la farò, ci ha risposto.
Che differenza avvertre tra il pubblico della nostra età ed i ragazzi di oggi?
La seguono, le nuove generazioni, con la stessa passione ed attenzione con cui la seguivamo noi o sono più disattenti perché attratti da altri tipi di espressioni artistiche, abbiamo chiesto a Smaila?
A me piace quando nella domanda c'è già la risposta e lei in qualche maniera l'ha già data, ci ha detto l'artista, nel senso che quello che ha detto sulla gioventù contemporanea è abbastanza vero.
Mi rivolgo ad un pubblico di tutte le età ma prevalentemente dai 30 anni in su perché devono riconoscere in me quello che sono stato ed ho rappresentato per quel tipo di generazione.
Può darsi che ci sia stato un passaggio di consegne e qualcosa sia stata tramandata dal nonno al figlio, al nipote e poi sia rimasta.
L'altro giorno ero ad un matrimonio, non a lavorare, ed ho notato che la gente cantava con i dj esattamente tutte le canzoni che faccio io e che sono le stesse di 40 anni fa a cominciare da "Maledetta primavera".
Dunque, nell'immaginario collettivo c'è una volontà di trasferire le proprie intenzioni verso un certo tipo di repertorio nazional-popolare che tutti cantano e che tutti conoscono.
Questo fa sì che io ancora vada in giro con un certo seguito perché quando canto le mie canzoni, che sono poi quelle di Battisti eccetera, ecco che tutti le intonano assieme a me. La novità sta nel fatto che faccio cantare il pubblico, assieme a me.
E dunque, abbiamo ancora detto a Smaila, ci sono già progetti per il futuro visto che non ci pare di cogliere nessun segnale che possa far pensare ad un ritiro dalle scene...?
Ne ho abbastanza per il futuro, ci ha risposto.
Negli ultimi tempi, soprattutto a causa del covid, ho lavorato molto come autore musicale ed ho scritto le colonne sonore di tre o quattro film ed in particolare grande successo c'è stato per gli ultimi due film di Enrico Vanzina "Lockdown all'italiana" e "Tre sorelle", con Serena Autieri.
Continuerò ancora a fare musica per il cinema ed i miei spettacoli.
Ho poi la voglia di rimasterizzare alcune mie canzoni che mi vengono richieste in maniera importante, canzoni che veramente sono rimaste nel cuore di tanti amici che mi seguono come "Soldati", che era la canzone che cantai nel film "Soldati 365 all'alba", film di Marco Risi, un film che apre e chiude con una mia canzone "Soldati 365 giorni all'anno".
Poi le musiche per il film "I miei primi 40 anni" di Carlo Vanzina, poi "Italian boys" con la mia regia e tante altre che ho scritto per il cinema.
In tutto questo c'è di mezzo anche un inno della Curva Sud del Milan che ho scritto e che, a detta di molti, è la canzone più amata dal pubblico della tifoseria milanista.
Nel frattempo però, Maurizio Setti, presidente dell'Hellas Verona, mi ha detto: Perché non scrivi l'inno dell'Hellas Verona?
Dunque, sto lavorando anche a questo progetto.
Diciamo che la voglia di fare il mio lavoro non viene meno e continuo sulla mia strada.
Ultima domanda. E' la prima volta che viene a Benevento?
Assolutamente no, ci ha risposto Smaila.
Ho già lavorato in una piazza ma non ricordo se fosse quella stessa di stasera, molto probabilmente sì, poi in dei locali molto gettonati ed anche alle Terme di Telese.
Sono stato dappertutto.
Voglio infine ringraziare, per questa occasione, il mio amico Antonio Orso, il marito di Sara Tommasi, che è stato il tramite di questa mia serata.
In lui saluto anche la famiglia di Luca Orso di cui il padre Raffaele è mancato pochi mesi fa e mi è tanto dispiaciutio. Era un beneventano ed anche un grande chansonnier.
Con i beneventani appuntamento dunque a domani sera, ha concluso Smaila.
comunicato n.165768
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