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Benevento, 22-08-2024 09:56 ____
Settant'anni fa la morte improvvisa di Alcide De Gasperi. L'ultima sua visita a Benevento fu nel 1953 alle elezioni politiche
Fu ospitato nel capoluogo sannita da Antonio Lepore anche nel 1927. Fuggiva dalla polizia fascista. Gli fu fatto un piccolo prestito per acquistare il biglietto del treno che lo avrebbe riportato nel suo Trentino ma a Firenze fu arrestato. L'episodio lo ricordo' egli stesso quanto torno' nel capoluogo sannita nel 1949 e fece il discorso dal balcone della Prefettura
di Roberto Costanzo
  

I settant'anni della morte di Alcide De Gasperi (nella foto di apertura, foto tutte tratte da giornali originari dell'epoca, sul letto di morte nella sua Sella Valsugana) non potevano passare inosservati per noi sanniti, che abbiamo avuto l'onore di ospitarlo in tre diverse circostanze prima e dopo l'ultima guerra.
Sono passati appunto settant'anni, ma sembra ieri quel giorno del 23 agosto 1954 (nelle foto in basso dalla nona e fino alla sedicesima è nella sua Sella Valsugana e poi a Trento dove riceve il commosso omaggio dei suoi compaesani), quando anche da Benevento partirono alcuni pullman con un'ampia delegazione di democristiani, diretta a Roma (nella diciassettesima foto in basso l'arrivo della salma alla stazione Termini ed in quella successiva sfila al Vittoriano) per partecipare alla cerimonia di accoglienza della salma del presidente De Gasperi, che aveva fatto un lungo viaggio in treno, iniziato nel Trentino, con soste di saluto in tutte le principali stazioni attraversate.
A Roma si formò un immenso corteo, dalla Stazione Termini lungo tutta via Nazionale.
Da Benevento partirono anche molti militanti del Movimento Giovanile Dc, alcuni dei quali avevamo visto, quattro mesi prima, De Gasperi al Congresso nazionale del partito, al Teatro di San Carlo di Napoli.
Era già malandato in salute, difatti pronunciò quel suo storico discorso restando seduto dietro il tavolo.
Non fu tanto la relazione di un segretario di partito quanto un testamento politico oltre che l'indirizzo della nuova era della democrazia italiana.
Con quel congresso si chiudeva la Dc di De Gasperi (nella terza foto in basso è con Churchill) e si apriva quella di Fanfani e Moro, al tempo stesso una svolta ed una conferma del modo di pensare e di governare dei cattolici democratici.
Veniva arato il campo per seminarvi i principi del Centro-Sinistra.
In quell'occasione difatti si disse, per la prima volta, che la Dc era un partito di centro che guardava a sinistra.
Può tornare anche il ricordo dell'ultima visita di De Gasperi (nelle prime due foto in basso è nella sua casa a Sella Valsugana con le figlie Paola e Maria Romana ed il nipotino) a Benevento, durante la campagna elettorale del 7 giugno 1953.
Fu un veloce comizio a piazza Roma, prima di recarsi ad Avellino con il treno lungo la linea della Valle del Sabato, accompagnato da una delegazione di politici irpini guidati da Fiorentino Sullo.
Sembrò che De Gasperi ci tenesse comunque a fare un discorso a Benevento, forse perché il Sannio sembrava essere una delle poche province in cui si cominciava a dubitare dell'autorevole quadripartito centrista, e lo si notava anche dai dubbi che Bosco Lucarelli e il deputato Giovanni Parente nutrivano verso quell’alleanza di centro con il Partito Liberale Italiano di Raffaele De Caro.
Ma la presenza di De Gasperi a Benevento più significativa era stata quella del 1949 con il suo discorso dal balcone della Prefettura, durante il quale volle ricordare la particolare ospitalità che gli aveva riservato Antonio Lepore nel 1927, in un momento particolarmente difficile per lui, che cercava di allontanarsi da Roma per evitare di essere arrestato dalla polizia fascista.
In quell’autunno del 1927 Alcide De Gasperi trovò un'affettuosa accoglienza nella casa-studio dell'avvocato Antonio Lepore, che era stato l'ultimo segretario provinciale del Partito Popolare Italiano prima che questo venisse soppresso dal regime fascista.
Accoglienza che, tuttavia, durò poco in quanto la polizia riuscì comunque a scoprirlo e De Gasperi per non essere arrestato dovette programmare un viaggio verso il suo Trentino, dove pensava di poter essere più protetto.
L'avvocato Lepore, che all'epoca era anche direttore della Banca del Lavoro e del Piccolo Risparmio con sede a Foglianise, fece un piccolo prestito a De Gasperi che non disponeva del denaro per pagarsi il biglietto del treno.
Quel giorno del 1949 poteva sembrare strano che un autorevole statista come De Gasperi ricordasse, in un pubblico discorso, un episodio strettamente personale. Lo fece anche per manifestare la sua gratitudine alla città di Benevento.
Ma purtroppo il viaggio in treno per il Trentino fu interrotto nella stazione di Firenze, dove De Gasperi venne arrestato e trasferito a Regina Coeli.
La sua storia politica esorta noi sanniti a sentirci sempre più legati geograficamente e storicamente all'Appennino, così come De Gasperi si era sempre sentito legato ad un territorio periferico e svantaggiato quale l'alto Trentino.
Questo lo ha anche opportunamente evidenziato il direttore de "Il Mattino" in un recente articolo in cui parla “dell’attualità della coerenza meridionalista degasperiana”.
Il giornale, peraltro, con la sua interessante rubrica sul "Cambio di Paradigma", si riferisce quasi mai alle problematiche della dorsale appenninica.
De Gasperi ci spiega concretamente il significato di sentirsi alpino e appenninico, con una concezione dello sviluppo territoriale che non ammette primati e priorità delle popolose aree vallive e costiere rispetto ai meno affollati territori collinari e montani.
Secondo lui la Cassa per il Mezzogiorno doveva servire a ridurre il divario Nord-Sud, ma contestualmente ridurre anche il divario tra aree appenniniche e fasce costiere.
Non solo l'Autostrada del Sole ma anche, contemporaneamente e non successivamente, la viabilità provinciale e locale, la Riforma agraria e contestualmente la legge per la montagna.
Lo stesso per ogni altro tipo di infrastrutture. Questa era la "coerenza meridionalista degasperiana".
E questa è la grande differenza tra i governi di De Gasperi e quelli di questi ultimi decenni.
Oggi ci esaltiamo per il "completamento" dell'Alta Velocità Napoli-Bari, ma non ci preoccupiamo più di tanto per il "mancato inizio" del raddoppio della superstrada Benevento-Caianello.
All'epoca dei Governi De Gasperi non esistevano differenze nei finanziamenti e nei tempi di attuazione di opere pubbliche nelle diverse aree territoriali.
I divari e le diseguaglianze andavano affrontati con il medesimo impegno sia tra Nord e Sud che tra alture e pianure.
Noi beneventani, anche per questo, dobbiamo rimpiangere i tempi dei Governi degasperiani.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

comunicato n.165689




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