Assemblea territoriale della Rete delle Associazioni e dei Comuni a difesa dell'Uccp di San Giorgio del Sannio
Due medici di Medicina Generale hanno fatto richiesta all'Asl d'ingresso nella struttura, a seguito di alcuni pensionamenti, e prendendo in carico circa 3.000 utenti dei medici in quiescenza. Incomprensibilmente non sono stati mai autorizzati dall'Asl
Redazione
Si è tenuta l'assemblea territoriale della Rete delle Associazioni e dei Comuni a difesa dell'Unità Complessa di Cure Primarie (Uccp) di San Giorgio del Sannio, sulla scorta di quanto avvenuto il 19 giugno 2023 quando l'Asl di Benevento ha deliberato la chiusura della la fase sperimentale durata otto anni.
"Il finanziamento regionale - si legge nella nota inviata alla Stampa - era finalizzato alla ristrutturazione e all'arredo dello stabile del vecchio distretto nonché all'acquisto della strumentazione diagnostica per l'attivazione dell'Uccp con gestione a carico dell'Asl.
L'iniziativa è stata inserita tra le best practice delle opere finanziate dal Piano di Sviluppo Rurale, il progetto ha garantito un servizio di continuità assistenziale per oltre otto anni e centinaia di migliaia di prestazioni tutte documentate.
Dall'estate 2023 sino alla fine dello stesso anno sono state organizzate una serie d'iniziative ed una petizione che ha raccolto 4.200 firme consegnate alla direzione strategica dell'Asl per dare continuità ad una buona pratica clinica delle cure territoriali, di riferimento regionale, che si è rivelata preziosa anche nella fase del Covid.
Lo scorso 29 novembre si è tenuto l'incontro tra la rete e la direzione strategica dell'Asl che diede rassicurazioni circa il mantenimento e, addirittura, del potenziamento dei servizi erogati dal centro.
Ciò nonostante, lo scorso mese di aprile due medici di Medicina Generale hanno fatto richiesta all'Asl d'ingresso nella struttura, a seguito di alcuni pensionamenti, e prendendo in carico circa 3.000 utenti dei medici in quiescenza.
Ebbene, tali innesti, incomprensibilmente, non sono stati mai autorizzati, causando una necessaria riduzione dell'orario di apertura al pubblico con pesanti ricadute sulla continuità del servizio, nonostante nuove ennesime rassicurazioni fornite dal management Asl non più tardi dello scorso 29 giugno a cui però non sono (anche stavolta) seguiti ancora i fatti.
La Rete ha pertanto ritenuto di coinvolgere anche i sindaci e i Consigli comunali afferenti al bacino territoriale, con i quali si è stabilito d'intraprendere nuove azioni comuni di mobilitazione partendo, nell'immediato, dalla convocazione di un tavolo di confronto in Prefettura con Regione, Asl, sindaci e Rete delle associazioni per rilanciare la vertenza e definire nuove azioni da intraprendere fino al raggiungimento dell'obiettivo che, ormai, è comune e diffuso anche tra tutta la cittadinanza".
comunicato n.165425
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