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Benevento, 30-06-2024 22:29 ____
Il Festival Bct del Cinema e della Televisione ha chiuso la sua VIII edizione con la presenza di un grande artista, Sergio Rubini
Un attore e regista apparentemente schivo e scontroso ma anche molto apprezzato dal pubblico che non gli ha fatto mancare il suo calore con la presenza e con applausi di consenso. Un ragazzo che partito da Grumo Appula si e' diplomato all'Accademia d'Arte Drammatica. Fellini lo lodo' perche' assomigliava alle foto inviate per il provino. Da qui l'invito ai giovani: Cercate di assomigliare il piu' possibile alle vostre foto. Anche a me piacerebbe togliermi un po' di naso ma non lo faccio
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Il Festival Bct del Cinema e della Televisione ha chiuso la sua VIII edizione con la presenza di un grande artista, apparentemente schivo e scontroso ma anche molto apprezzato dal pubblico che non gli ha fatto mancare il suo calore con la presenza e con applausi di consenso.
Ci riferiamo a Sergio Rubini che a piazza Federico Torre è stato intervistato da Sharon Ritucci su "Una carriera di successi".
Poco ha importato che l'ospite ritenuto di maggior "peso" della serata, Pedro Alonso, atteso a piazza Roma, la piazza principale, abbia dato forfait, in verità senza alcun annuncio ufficiale da parte del Festival essendo stata la sua solo una sua presenza da remoto.
A Rubini, parlando di una carriera di successi, è stato chiesto che cosa avrebbe detto a quel ragazzino che è partito un giorno da un paese della Puglia per sfidare il futuro.
Ho fatto l'Accademia d'Arte Drammatica "Silvio D'Amico" a dimostrazione che un ragazzo può anche partire senza la valigia.
Avevo appena 18 anni e potevo disorientarmi ed invece ho concluso l'Accademia e vedere oggi dove è arrivato quel ragazzino, mi verrebbe voglia di dirgli che ha avuto molto coraggio.
La normalità, ha proseguito l'attore, per un artista è un grande privilegio ed è un punto d'arrivo.
La vera abilità degli artisti non sta nel mestiere, che è la cosa più importante, ma in quella di meravigliarsi costantemente e di non essere e non sentirsi protetti.
Io sono nato in Puglia, in un paesino di poco più di 10mila abitanti, Grumo Appula e quindi con voi beneventani possiamo dire di essere cugini.
Poi si è passati a parlare del film "La passione di Cristo" del 2004 scritto, diretto e prodotto da Mel Gibson e girato in larga parte, per gli esterni, a Matera.
Nel cast anche Sergio Rubini nella parte di Disma. L'attore non si è detto proprio soddisfatto di quel film.
Devo dire che non mi è piaciuto anche perché pur studiando ed applicandosi, non si possono fare miracoli, ha detto l'attore a proposito del contenuto del film.
Il sono per la normalità e dico ridatemi i presepi.
Con quel film sono entrato un po' in conflitto con me stesso.
Io sono portatore di riti semplici al punto che se cade un pezzo di pane a terra lo raccolgo e lo bacio (è un vecchia tradizione anche della terra sannita ndr).
Sono invece stato su quella croce (San Disma è uno dei due ladroni posti ai due lati della Croce di Gesù Cristo), e lì ho rischiato di perdere la fede.
Sono stato al Liceo ad Altamura ed ho sempre detto che avrei voluto fare l'attore.
Ed io su quella croce mi sono trovato di fronte il mio compagno di scuola, Sardone, che mi ha visto ed ha detto: Ma cosa ti sei messo a fare...?
Rubini ha anche parlato dei suoi esordi ricordando Federico Fellini che gli fece i complimenti per le foto che gli aveva inviato per il provino.
Assomigli alle foto, mi disse Fellini, questo per dire che ero un soggetto genuino.
Ed allora ecco che l'attore ha lanciato un messaggio soprattutto ai giovani: Cercate di assomigliare il più possibile alle vostre foto.
Certo, anche io vorrei togliermi un pezzo di naso, ma non lo faccio perché occorre un patto di alleanza con noi.
Bisogna riprendere a mettere al centro l'uomo con tutte le sue esigenze.
Noi siamo uomini del passato che vivono nel futuro.
La successiva domanda a Rubini è stata se si sentisse più attore o più regista.
Sono a metà strada, ha risposto.
Sono due mestieri, questi, che sembrano simili ed invece sono completamente diversi.
Gli attori possono anche essere matti, i registi no altrimenti i produttori non gli affiderebbero il film.
E dunque io convivo con questa perenne insoddisfazione, ha concluso Rubini. Vorrei essere regista e quando lo sono, sogno di essere attore.
Poi ha detto che a lui poco interessano i premi alla carriera ma l'intervistatrice gli ha detto che proprio stasera a Benevento gli sarà consegnato il Premio alla Carriera, appunto.
E lui ha risposto dicendo che chiuderà dopo aver fatto ciò che non ha concretizzato finora.
Poi scherzando ha detto che egli è solo alle prime armi e che allora il premio alla carriera è per un nuovo inizio.

Le foto sono di Antonio Caporaso

 

 

 

 

 

 

 

comunicato n.164815




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