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Benevento, 12-06-2024 13:32 ____
Giovanni Cacciano segretario del Pd spegne la baldanza dei mastelliani sul dopo voto: Hanno preso un'altra scoppola con la loro candidata
Noi del Partito Democratico siamo andati benissimo. Siamo il primo partito anche nel Sud del Paese e non era mai accaduto. Gino Abbate ironico: C'e' stato il tentativo da parte di "Stati Uniti d'Europa" di andare a Bruxelles ma si sono invece fermati a Grottaminarda...
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La lunga relazione del segretario provinciale del Partito Democratico, Giovanni Cacciano, ha aperto i lavori della Conferenza Stampa che il Pd ha tenuto, con una puntualità, rispetto all'orario fissato, da sottolineare e da encomiare, per commentare il voto delle ultime europee.
Rispetto di Cacciano, anche se ovviamente a denti stretti, per la vittoria del Centrodestra, soddisfazione e gioia per la performance del suo partito ma anche puntualizzazioni e precisazioni sulla presunta buona prestazione della componente mastelliana che ha perso voti (come aveva già sottolineato ieri Luigi Barone, candidato della Lega ndr) soprattutto nella città che è governata oramai da oltre sette anni dal leader indiscusso di quel movimento politico, Clemente Mastella che ha proposto come candidata la moglie Sandra e che, come alle politiche di due anni fa, ha preso un'altra scoppola.
Questo in estrema sintesi il discorso di Cacciano che ha cominciato la sua analisi del voto sottolineando come il Pd abbia aumentato i suoi voti del 5% rispetto alle politiche (questo lo ha smentito Mastella che ha accreditato alla Sinistra solo un 1% in più ma si sa, come dirà lo stesso Cacciano, il racconto del dopo elezioni è l'arte di disporre delle cifre come meglio si crede... ma lo ha detto riferendosi solo a Mastella ndr).
Siamo il primo partito anche nel Sud del Paese, ha proseguito il segretario provinciale.
Non era mai accaduto.
Evidentemente i temi trattati in campagna elettorale, hanno richiamato il consenso degli elettori.
Non ha trascurato, Cacciano, il fenomeno dell'astensionismo, oramai giunto a livelli difficili da sopportare, siamo a meno del 50% degli aventi diritto che si sono recati alle urne. Meno di un elettore su due è andato a votare e questo è un dato allarmante che danneggia, peraltro, soprattutto le forze di Sinistra.
Non so cosa si possa fare so solo che qualcosa va fatto.
Abbiamo intercettato un nuovo consenso verso il nostro partito che cresce non solo a livello percentuale ma anche in numeri assoluti.
E' evidente che l'elezione è apparsa nettamente in salita.
Le Destre hanno incrementato di 3 punti percentuali i loro voti pescandoli essenzialmente nel cosiddetto Terzo Polo.
Noi abbiamo proposto temi netti e questo ha fatto comprendere agli elettori che siamo ben altra cosa rispetto alla Destracentro e questa esplosione di consenso è anche la condanna alla secessione dei ricchi voluta dai leghisti.
A tale riguardo, a proposito cioè dell'Autonomia Diffrenziata (non dimentichiamo però, come onestamente ha dichiarato a Benevento il candidato Antonio Decaro, plurivotato del Partito Democratico, che questa fu una invenzione dellla Sinistra, con il Pd dell'epoca, per abbattere il Governo Berlusconi appena eletto con l'adesione di Umberto Bossi alla iniziativa della caduta dell'Esecutivo e con la dazione della riforma del Titolo V della Costituzione che prevede, appunto, l'Autonomia Differenziata ndr), a proposito di ciò, dicevamo, Cacciano ha lanciato nuovamente un appello ai parlamentari della maggioranza al fine di agire per riequilibrare, oggi, la erogazione dei servizi, in termini di apporti finanziari rendendoli uguali a quelli che vengono resi al Nord, prima di discutere del livello di qualità del servizio sanitario (che è gestito già oggi in via esclusiva dalle Regioni proprio in ragione dell'Autonomia Differenziata voluta dalla Sinistra ndr).
Al Parlamento europeo, ha anora detto Cacciano, andranno sei esponenti del Sud, nessuno ne ha mai avuti tanti, e tra questi spicca certamente la elezione plebiscitaria di Decaro.
Il segretario ha anche parlato di una telefonata fattagli da Decaro, già sindaco di Bari, con la quale si è detto meravigliato dei tanti consensi riceuti. Eravamo convinti di poter andare oltre le 200mila, magari 250mila preferenze, ma mai avremmo pensato di poter sfiorare le 500mila.
Nel 2022, alle elezioni politiche, il Partito Democratico nel Sannio raggiunse il terzo posto nel maggioritario con 15.574 voti pari al 12,94%.
A Mastella venne data invece la medaglia di cartone per essersi classificato al quarto posto ancora una volta con la moglie Sandra.
Ora un anno e mezzo dopo, il Pd sempre nel Sannio sale al 16,08% con 17.969 voti conquistando 2.495 voti in più, pari al 3,14%, nonostante l'affluenza alle urne sia calata dal 58,28% del 2022 al 47,26% del 2024.
Alle europee dello scorso 8 e 9 giugno, con una affluenza pari all'11% in meno rispetto a due anni prima, siamo arrivati ad una incollatura da Sandra Mastella che ha preso in città il 21% dei voti.
Noi siamo arrivati a 1.600 consensi.
Si tenga conto, ha proseguito Cacciano, che in provincia di Benevento, Stati Uniti d'Europa, una aggregazione di ben 6 partiti e già disciolta da ieri sera, ha preso 12.846 voti pari all'11,49% con una perdita secca di 6.582 voti pari a circa 3 punti percentuali rispetto alle politiche di due anni che già non era andata bene per i mastelliani oggi punta e rappresentante di questa coalizione.
Ha tenuto invece Fratelli d'Italia, hanno incrementato il Pd e Forza Italia. La Lega ha parimenti tenuto.
In realtà queste elezioni le hanno perse "Noi di Centro" ed i "5 Stelle".
Come fa Mastella, ha sempre detto Cacciano, a dire che da lui dipenderebbero gli equilibri politici a livello regionale?
Con le 28mila preferenze della signora Mastella, che aggiunge la brutta figura di quest'anno, che le poteva essere risparmiata, a quella di due anni fa?
I mastelliani su base regionale contano l'1,3%.
Il Campo Stretto vale il 50% ed il Campo Largo, sempre senza Mastella, il 58,5%.
Con i 28mila voti di Mastella si andrebbe al 59% considerando però che quei 28mila voti sarebbero ancora disponibili fino alle elezioni regionali e non siano già traslocati altrove...
Sin qui la lunga esposizione di Cacciano.
Fortunatamente con tempi europei si sono espressi invece i successivi relatori.
Rosa Razzano, presidente del partito, ha ribadito che sul voto nazionale c'è stata una fiducia espressa nei confronti di Giorgia Meloni mentre nel nostro campo si è raccolto quanto seminato da Elly Schlein e siamo andati ben oltre le aspettative.
Abbiamo avuto dalla nostra parte, ha proseguito Razzano, anche la qualità dei candidati, una lista che da nord a sud è stata importante.
E' stata condotta una campagna elettorale di squadra ed il segretario nazionale ha sostenuto tutti i candidati.
In realtà non è crescito solo il Pd ma tutta la Sinistra portando in Europa persone che hanno fatto battaglie di grande dignità, ha concluso Razzano.
Stefano Orlacchio, responsabile dei giovani del Pd, ha sottolineato il pericolo dato da questo astensionismo molto elevato con un distacco forse meno elevato solo dove ci sono state le elezioni amministrative che sono più coinvolgenti.
Il Partito Democratico si conferma prima forza di opposizione ed è cresciuto nonostante la scarsa partecipazione al voto.
A noi hanno dato il loro consenso molti under 35 e questo vuol dire che non si sentono tutelati da questo Governo.
Comunque sia, ha concluso Orlacchio, i nostri avversari restano le Destre ed il malgoverno della città capoluogo.
A chiudere è stato Luigi Abbate, consigliere regionale, che non ha avuto parole tenere per il suo vecchio partito, "Noi di Centro" e dal quale ha avuto la sua elezione in Consiglio regionale.
Siamo in presenza di una polarizzazione della politica che fortunatamente serve a diversificarci.
Il resto è formato da chiacchiare che poi si scontrano con la realtà che li porta ad una constatazione diversa.
Ci troviamo in un periodo particolare che chiede scelte di campo precise e per questo avere un forte Partito Democratico all'opposizione, è importante.
Il malcontento dei giovani li ha portati a votare a Sinistra ma noto anche che c'è in loro un ritorno a fare politica.
A livello cittadino, ha proseguito Abbate, c'è stato un tentativo da parte di Stati Uniti d'Europa di andare in Europa ma con un solo ed unico scopo. Volevano andare a Bruxelles ma si sono invece fermati a Grottaminarda con l'elettorato che ha detto loro: Non è il caso che andiate in Europa.
Il racconto che ne fanno sulla città e sulla provincia sannita è completamente diverso dalla realtà, ha proseguito Abbate.
Assistiamo ad azioni che bloccano l'accesso dei consiglieri di minoranza agli atti del Comune con disposizioni dirigenziali; c'è stato un attacco violento al Sindacato della Cgil.
Questi sono fatti di mancata gestione della democrazia e non si può guardare altrove.
Hanno recuperato solo 4mila voti e rotti nonostante una schiera di assessori e presidenti ed amministratori di partecipate.
Basta, ha detto la gente, con questo rapporto solo familistico.
Con Mastella ci vedremo alle elezioni provinciali, penso il prossimo anno.
Hanno la presunzione di rappresentare le esigenze del territorio ma in realtà, ha concluso Abbate, pensano solo a se stessi.

 

 

 

   

comunicato n.164490




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