Nel territorio comunale di Amorosi verra' realizzato un impiano agrivoltaico di potenza pari a 28,33 Mw
Anche la provincia di Benevento, inizia ad essere assediata da gigantesci impianti fotovoltaici e agrivoltaici, commenta negativamente il Club di Benevento degli Amici della Terra presieduto da Giovanni Picone
Redazione
Il Club di Benevento degli Amici della Terra presieduto da Giovanni Picone si scaglia contro la realizzazione ad Amorosi di un impiano agrivoltaico di potenza pari a 28,33 Mw, assieme alle relative opere di connessione alla Rete Elettrica di Trasmissione Nazionale (Rtn).
"Questa volta - si legge nella nota inviata alla Stampa - ad essere sottratti all'agricoltura e alla biodivrsità dovrebbero essere circa 50 ettari di terreno.
Possiamo dire che anche la provincia di Benevento, inizia ad essere assediata da gigantesci impianti fotovoltaici e agrivoltaici.
Il Club di Benevento degli Amici della Terra è nettamente contrario a questa titologia di impianti, in quanto oltre a danneggiare in modo irreversibile i paesaggi, possono provocare la morte di uccelli e insetti.
Secondo un recente studio condotto negli Stati Uniti dal National Fish and Wildlife Forensics, nelle aree dove sono presenti grandi impianti fotovoltaici a terra, sono stati rinvenuti numerosi uccelli morti, lo stato dei corpi degli animali morti, ha dimostrato che i volatili sono stati bruciati mentre erano in volo, questo fenomeno avviena a causa della rifrazione dei raggi solari da parte dei pannelli, tale da bruciare gli uccelli che sorvolano l'area e che non fanno in tempo a percorrerla per intero e sottrarsi al suo effetto mortale, ma non solo, la morte degli uccelli purtroppo avviene anche per altre cause e comprende anche gli uccelli in volo per lunghe tratte, durante il periodo della migrazione, i quali vengono attratti da quella che sembra una tranquilla superficie d'acqua e, scendendo su di essa a grande velocità per posarvisi, finiscono per sbattere contro i duri pannelli fotovoltaici.
Tuttavia, anche gli insetti non sono risparmiati, dal momento che vengono attratti dalla luminosità delle superfici dei pannelli, fino ad avvicinarsi a un punto tale da essere bruciati dalle elevate temperature che caratterizzano questa tipologia di impianti.
In conclusione, le politiche di transizione energetica dell'Unione Europea, sono da considerarsi fallimentari, perché condizionate da obiettivi irrealisitci e basate sull’affidamento acritico a tecnologie mitizzate come l’eolico, il fotovoltaico a terra, l'agrivoltaico ed altro, oltretutto, queste fonti rinnovabili elettriche intermittenti, stanno generando una domanda di estrazione di metalli e materie prime critiche, che non solo creano impatti ambientali diretti, non adeguatamente considerati, ma causano anche un consumo crescente di energia e un aumento significativo delle emissioni a livello globale".
comunicato n.164426
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