Arresti domiciliari nei confronti di un 73enne ritenuto responsabile di truffa aggravata e continuata e di abusivo esercizio di attivita' finanziaria
L'uomo, ex impiegato di banca ormai in pensione, approfittando del proprio passato professionale e con la promessa di investimenti e guadagni, fingendosi promotore finanziario, per anni ha convinto le numerose vittime a farsi consegnare i propri risparmi, circa un milione e mezzo di euro senza piu' restituirli
Redazione
La Stazione Carabinieri di Dentecane (Avellino), coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, ha dato esecuzione ad un'ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dall'Ufficio Gip del Tribunale di Benevento nei confronti di un 73enne di Mirabella Eclano (Avellino), ritenuto responsabile di truffa aggravata e continuata e di abusivo esercizio di attività finanziaria.
L'uomo, ex impiegato di banca ormai in pensione, approfittando del proprio passato professionale e con la promessa d'investimenti e guadagni, fingendosi promotore finanziario, per anni ha convinto le vittime a farsi consegnare i propri risparmi, circa un milione e mezzo di euro complessivi, senza più restituirli.
Il modus operandi dell'indagato era standardizzato.
Dopo aver carpito la fiducia della vittima, ottenuta la cifra da investire, consegnava documentazione in carta intestata apparentemente riconducibile all'istituto di credito abusivamente coinvolto nell'affare.
La vittima, confidando nel rapporto di amicizia e parentela e rassicurata dalla documentazione cartacea ricevuta, permaneva nella convinzione della bontà dell'affare per anni, fino a quando si presentava la esigenza di liquidità e veniva avanzata all'indagato la richiesta di disinvestimento; a quel punto l'indagato regolarmente prendeva a temporeggiare e rispondeva accampando scuse, suggerendo ai malcapitati di evitare denunce altrimenti i tempi si sarebbero ulteriormente dilatati.
Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, avverso cui sono ammessi mezzi d'impugnazione e il destinatario della stessa è allo stato indagato e quindi presunto innocente fino a sentenza definitiva.
comunicato n.164363
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