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Benevento, 23-05-2024 20:30 ____
Matteo Renzi battezza a Benevento l'ingresso dei mastelliani nella sua coalizione "Stati Uniti d'Europa" che a Mastella ricorda un po' la Margherita
Insieme solo per superare il 4% dello sbarramento? Anche, ma al contrario degli altri noi restiamo gli unici ancora a fare politica. Sandra Mastella ha confermato: Gli altri si candidano per contarsi, noi ci candidiamo per contare in Europa
Nostro servizio
  

Il primo momento d'ansia di tutti gli organizzatori di eventi è quello di vedere la sala scelta per la manifestazione riempirsi fino a trovare la gente in piedi.
Ed al Cinema Teatro San Marco l'ansia è stata superata egregiamente visto che non solo i posti a sedere, poco più di 800, sono stati occupati, ma c'è stata anche la gente in piedi, il massimo dell'aspirazione.
L'attrattiva comunque era di livello.
Parliamo dell'annunciata presenza di Matteo Renzi, già segretario nazionale del Partito Democratico, presidente del Consiglio dei Ministri ed oggi a capo di una coalizione chiamata "Stati Uniti d'Europa" che affronta il momento elettorale con l'intento di portare al Parlamento Europeo, dopo aver superato lo sbarramento, a livello nazionale del 4%, una pattuglia, ha detto Renzi, di almeno quattro o cinque parlamentari.
Tra questi c'è l'aspirazione di Sandra Lonardo Mastella che è candidata della coalizione senza il simbolo del suo partito di riferimento, "Unione di Centro".
E' Renzi che ha bisogno dei voti di Mastella per tentare di superare quel 4% o è Mastella che vuole utilizzare il raggruppamento messo su da Renzi, visto che non ha potuto con altri, per poter ridare forza e vigore al suo movimento in vista del grande appuntamento del prossimo anno, le elezioni regionali, vero obiettivo mastelliano?
Forse la verità sta nel mezzo.
Ciascuno ha bisogno dell'altro, oggi.
Poi il 10 giugno si vedrà...
Mastella ed i suoi, secondo noi, sa che il momento è difficile e che non gli è consentito sbagliare.
Il vento non gira a suo favore e del suo raggruppamento.
Una nuova sconfitta, come quella sonora di due anni fa alle elezioni politiche, sempre con la moglie candidata, non gli sarebbe perdonata.
Mastella parte da quei 100mila voti, un numero importante, delle ultime elezioni regionali di quattro anni fa, che gli consentirono di eleggere addirittura due consiglieri regionali.
Nessuno dei due, oggi, è più con lui ed è rimasto solo ed il suo simbolo si è estinto nel Consiglio regionale.
Quanto di quel consenso così generoso riuscirà ancora a manterenere?
Questa è la grande sfida che il vecchio politico lancia a se stesso ed alla sua gente.
Ovviamente dice poco la consistenza numerica di quest'oggi, non è indicativa di nulla se non di un bel momento vissuto da una componente politica che deve muoversi con convinzione se vuole ancora pensare a prospettive future.
La manifestazione politica è stata aperta da Carmine Agostinelli, segretario provinciale di "Noi di Centro", che ha sottolineato, dopo il minuto di raccoglimento nella ricorrenza della strage di Capaci, come la scelta di questa sala, la più capiente e la più centrale, sia stata premiata anche dalla qualificata presenza di tante persone e di amici storici quali Felice Casucci, l'assessore regionale al Turismo (che aveva già in precedenza annunciato la sua presenza stasera) e poi Mario Pepe, Roberto Costanzo, Enzo Alaia e D'Ambrosio.
Questo è un treno che non possiamo perdere, ha detto realisticamente Agostinelli.
A seguire c'è stato il saluto del presidente della Provincia, Nino Lombardi, che ha voluto sottolineare come anche tanti sindaci del territorio stasera danno il benvenuto a Matteo Renzi che, con la stessa intelligenza politica di Mastella, ha dato vita ad un soggetto politico che vuole unire il nostro Paese.
La parola è quindi passata a Clemente Mastella il quale ha esordito con una battuta sulla presenza della sua persona, sindaco in carica di Benevento e quella di Matteo Renzi, già sindaco di Firenze.
Lui, Renzi, dirà che è più bella la sua città ma sono convinto, ha proseguito Mastella, che le soddisfazioni in termini di voti che avrai qui a Benevento non li avrai nella tua Firenze..
Noi non vogliamo essere dimenticati dalla storia ed è per questo che stiamo insieme in questo raggruppamento che potrebbe ricordarmi un po' la Margherita.
Oggi Renzi è la persona più democristiana che esista nel panorama politico nazionale.
Mastella ha quindi lodato il fatto che il simbolo non porti nessun nome al suo interno.
I bugiardi non siamo noi ma Elly Scheiln e Giorgia Meloni che non chiedono di votare per l'Europa e poi che c'entra ancora quella scritta Salvini Premier visto che premier non lo sarà mai nella sua vita?
Il sindaco ha quindi detto che l'Europa non è mai stata matrigna con noi sanniti.
Ora c'è bisogno di guardare con attenzione ai giovani ma anche agli anziani per quello che hanno dato nella loro vita.
Il libro di Vito Teti è intitolato "Restanza", a quella voglia cioè di restare ma cambiando e questo deve essere anche il nostro grido di battaglia in Europa.
Ad un certo punto, prima che Mastella completasse il suo intervento, è andato via l'audio.
Renzi ha colto l'occasione per sdrammatizzare con una battuta: Come ha detto che sono democristiano è andato via l'audio...
La cosa si ripeterà poi anche nell'intervento di Sandra Lonardo e questo la infastidirà non poco.
Il suo intervento, quello della candidata, ha avuto inizio esternando la sua emozione che però è contenuta anche perché mi trovo a casa, tra amici.
Sandra Mastella ha anche detto che in sala era stata raggiunta da rappresentanti di "Azione" (il partito concorrente di Calenda ndr) venuti dalla Calabria.
Poi citando Luigi Einaudi, ha detto che per la fare la pace, il riferimento è stato ovviamente alla guerra tra Russia ed Ucraina, non servono le nazioni ma occorrono gli Stati Uniti d'Europa.
Basta con l'Europa dei burocrati. Vogliamo che il governo sia affidato alla politica.
Gli altri si candidano per contarsi, come Giorgia Meloni, noi ci candidiamo per contare in Europa.
Immagino una Europa dove dobbiamo restarci con anche le nostre zone del sud con le sue difficoltà e le sue carenze.
I temi poi brevemente affrontati sono stati quelli della sicurezza, dell'agricoltura e del lavoro.
A questo punto la parola è passata a Matteo Renzi (con lui l'impianto voce, al contrario dei continui fastidi dati a Sandra Lonardo, non ci sono stati) che ha lodato la pulizia delle strade che regna nella città di Benevento pur ammettendo di aver visto molto poco (in pratica è venuto a piedi dall'incrocio di corso Garibaldi con via Traiano e fino al Teatro San Marco ndr).
E' più pulita di Firenze dove fu completata la scrittura de "L'idiota" di Dostoevskij (non vorrei che Salvini la pensasse a male però ha detto Renzi sempre con ironia) e dove è stato detto che la bellezza salverà il mondo.
Renzi si è anche detto contento di essere stato definito da Mastella come un democristiano, un democristiano atipico.
E tuttavia ritengo che quella storia politica meriti di essere riletta perché senza la politica il mondo va a rotoli.
Non bastano solo le sanzioni economiche o l'uso delle armi ma occorre un grande sforzo politico.
La pace si può ottenere se torna la politica.
Ci è stato anche detto che ci siamo messi insieme solo per tentare di superare il quorum del 4%.
Certamente è un nostro obiettivo, ma mentre noi parliamo di Stati Uniti d'Europa, loro nel simbolo mettono un cognome come quello di Salvini mentre a Elly Scheiln è stato impedito di fare altrettanto ma lo aveva tentato.
Noi nel nostro simbolo abbiamo invece messo un sogno perché siamo gli unici a fare politica.
Poi Renzi ha avuto parole dure per l'attuale presidente della commissione europea, Ursula
von der Leyen che ha messo in crisi pezzi della economia, ha detto il senatore.
Noi vorremmo cambiare, ha concluso Renzi e se non ce la faremo porteremo a Bruxelles almeno i nostri valori.
Il senatore ha chiuso con un attacco all'uso fatto dei soldi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), andati anche per fare marchette come queklla di sostenere lo stipendio a Brunetta.
C'è qualcosa di più bello che sognare in politica?
Se non lo fate siete solo dei cinici.
Poi la frase finale dopo aver ricordato le vicissitudini giudiziarie che hanno colpito la sua famiglia come quella di Mastella.
Porteremo a casa il risultato ed anche le ragioni della politica.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

comunicato n.164150




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