Misura cautelare della sospensione dall'esercizio della professione per un legale della Valle Caudina
La Suprema Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso dell'avvocato sannita Vittorio Fucci, ha annullato il provvedimento e rinviato ad altra Sezione del Riesame. L'accusa era di essere organizzatore di un'associazione a delinquere e di falso
Redazione
La V Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso dell'avvocato sannita Vittorio Fucci, ha annullato il provvedimento del Tribunale del Riesame di Napoli che disponeva la misura cautelare della sospensione dall'esercizio della professione per un legale della Valle Caudina, imputato di essere organizzatore di un'associazione a delinquere e di falso.
E' stata disposta la celebrazione di un nuovo Riesame dinanzi ad altra Sezione.
La V Sezione della Cassazione ha esaminato esclusivamente la posizione dell'avvocato airolano.
Precedentemente, le Sezioni Unite della Suprema Corte erano state investite della questione relativa all'utizzabilità delle intercettazione che costituirebbero il tessuto probatorio a carico di tutti gli indagati nel procedimento.
Le Sezioni Unite avevano già emesso, riguardo alle intercettazioni, una sentenza che dispone l'inutilizzabilità delle intercettazioni.
Questo procedimento nasce a seguito di un’inchiesta che ha coinvolto undici persone, tra le quali diversi professionisti, che, secondo l'accusa, avrebbero presuntivamente proposto una moltitudine di ricorsi falsi inducendo poi l'autorità giudiziaria in errore.
comunicato n.164007
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